Crisostomo: ecco perché il ''mio'' Circolo ha lasciato il Pdl per ''Futuro e Libertà''
A distanza di alcuni mesi dalla chiusura del Circolo delle Libertà di Casatenovo, avvenuta quest’estate con l’ingresso dell’ex presidente di circolo Rodolfo Crisostomo in Generazione Italia Casatenovo (associazione politico culturale promossa da Gianfranco Fini e presieduta, a livello nazionale, dall’On. Bocchino), abbiamo voluto fare il punto sulle motivazioni che hanno determinato questo “passaggio” delle componenti dell’ex circolo dall’ala berlusconiana a quella finiana, con la conseguente migrazione in Generazione Italia e nel nuovo partito di Futuro e Libertà.
A spiegarci le motivazioni di questo passaggio è stato lo stesso Rodolfo Crisostomo, cofondatore di Generazione Italia
Casatenovo ed ex presidente del Circolo delle Libertà locale, nato il 5 settembre del 2007 e sciolto la scorsa estate dopo aver registrato una trentina di iscrizioni.
“Lo scopo originale dei Circoli della Libertà era quello di fare da collegamento tra la popolazione e la vita politica.
Io, come qualcuno sa, sono stato tra i tanti che hanno creduto nel “progetto” di Silvio Berlusconi chiamato Forza Italia. Questo progetto definiva una discesa in campo sostanziale della società civile e dei piccoli imprenditori di cui l’Italia si è sempre fatta vanto.
Dopo una militanza direi ineccepibile mi sono accorto che a quel progetto mancava qualcosa. Mancava forse l’essenziale e cioè lo scambio, al di là degli spot elettorali, tra cittadini e politica.
Di fatto Forza Italia è sempre stata il mio punto di riferimento politico, in essa mi sono riconosciuto, in essa ho militato e da essa provengo.
Ma mancava sempre qualcosa e da un punto di vista prettamente politico Silvio Berlusconi lo capì.
Non so se i manager di Forza Italia ne presero coscienza anch’essi o se fu solo l’idea di contarsi all’interno del partito, ma di fatto nacquero i Circoli della Libertà.
Fu lì che che il movimentismo del centro destra finalmente prese corpo, ma di fatto i Circoli furono da subito scaricati da coloro che si definivano Berlusconiani puristi . Ricordo ancora quante volte dovetti ribadire che non eravamo in antitesi con essi e la nostra non opposizione al partito stesso.
Già all’interno del partito fummo considerati quantomeno un fenomeno di corrente transitoria. E fu da lì che nacque il vero problema.
Come disse qualcuno, io dal ’94 non sono cambiato, il movimentismo regna sovrano in Italia, per fortuna, e grazie al cielo non morirà mai.
I Circoli rappresentavano un movimento che partiva dal basso, capaci di coinvolgere persone nella vita politica locale. Così, alle prime albe di quest’anno, i contatti con coloro che volevano un cambiamento si son fatti sempre più insistenti, utili e direi addirittura formativi. Tanto tuonò che in pochi giorni all'inizio di quest'anno abbiamo fondato il Circolo Generazione Italia Casatenovo.
I contatti con gli amici di Forza Italia permangono fatti di reciproca stima e accettazione, ma non ho mai abbandonato l’Idea di un confronto e l’ascolto di coloro che non appartengono a questo partito.
La cofondazione e l’ingresso in FLI da parte del mio Circolo della Libertà sono dunque un atto dovuto e augurato.
Noi, ex appartenenti dei Circoli della Libertà, non siamo cambiati. È cambiata la politica, mentre da parte nostra siamo rimasti fedeli ai principi contenuti nello statuto dei Circoli, dove la gente doveva diventare parte attiva del territorio”.
A spiegarci le motivazioni di questo passaggio è stato lo stesso Rodolfo Crisostomo, cofondatore di Generazione Italia

Rodolfo Crisostomo
“Lo scopo originale dei Circoli della Libertà era quello di fare da collegamento tra la popolazione e la vita politica.
Io, come qualcuno sa, sono stato tra i tanti che hanno creduto nel “progetto” di Silvio Berlusconi chiamato Forza Italia. Questo progetto definiva una discesa in campo sostanziale della società civile e dei piccoli imprenditori di cui l’Italia si è sempre fatta vanto.
Dopo una militanza direi ineccepibile mi sono accorto che a quel progetto mancava qualcosa. Mancava forse l’essenziale e cioè lo scambio, al di là degli spot elettorali, tra cittadini e politica.
Di fatto Forza Italia è sempre stata il mio punto di riferimento politico, in essa mi sono riconosciuto, in essa ho militato e da essa provengo.
Ma mancava sempre qualcosa e da un punto di vista prettamente politico Silvio Berlusconi lo capì.
Non so se i manager di Forza Italia ne presero coscienza anch’essi o se fu solo l’idea di contarsi all’interno del partito, ma di fatto nacquero i Circoli della Libertà.
Fu lì che che il movimentismo del centro destra finalmente prese corpo, ma di fatto i Circoli furono da subito scaricati da coloro che si definivano Berlusconiani puristi . Ricordo ancora quante volte dovetti ribadire che non eravamo in antitesi con essi e la nostra non opposizione al partito stesso.
Già all’interno del partito fummo considerati quantomeno un fenomeno di corrente transitoria. E fu da lì che nacque il vero problema.
Come disse qualcuno, io dal ’94 non sono cambiato, il movimentismo regna sovrano in Italia, per fortuna, e grazie al cielo non morirà mai.
I Circoli rappresentavano un movimento che partiva dal basso, capaci di coinvolgere persone nella vita politica locale. Così, alle prime albe di quest’anno, i contatti con coloro che volevano un cambiamento si son fatti sempre più insistenti, utili e direi addirittura formativi. Tanto tuonò che in pochi giorni all'inizio di quest'anno abbiamo fondato il Circolo Generazione Italia Casatenovo.
I contatti con gli amici di Forza Italia permangono fatti di reciproca stima e accettazione, ma non ho mai abbandonato l’Idea di un confronto e l’ascolto di coloro che non appartengono a questo partito.
La cofondazione e l’ingresso in FLI da parte del mio Circolo della Libertà sono dunque un atto dovuto e augurato.
Noi, ex appartenenti dei Circoli della Libertà, non siamo cambiati. È cambiata la politica, mentre da parte nostra siamo rimasti fedeli ai principi contenuti nello statuto dei Circoli, dove la gente doveva diventare parte attiva del territorio”.
A. M.