Provincia: i diplomati più orientati all'università che al mondo professionale. Ingegneria ed economia la facoltà più gettonate

Ogni anno si immettono sul mercato del lavoro, con un titolo di studio, poco più di 1800 giovani lecchesi. Di questi circa

240-250 con qualifica professionale, 450-460 con diploma, 470-480 con laurea triennale e 650-660 con specialistica. Una serie di dati che emergono dall'indagine svolta dalla Provincia di Lecco in collaborazione con la Camera di Commercio.
Uno studio che ha l'obiettivo di monitorare con sistematicità il rapporto tra scuola-università e mondo del lavoro.
Oltre ai numeri già elencati precedentemente, va ricordato un ulteriore segmento di giovani, pari a 800-900 unità, che cerca l'inserimento nel mercato del lavoro, senza aver conseguito uno specifico titolo di studio post scuola dell'obbligo.
Si deve poi considerare quel flusso di giovani che cerca lavoro dopo aver interrotto il proprio percorso universitario, che può essere stimato intorno alle 200-250 unità per anno.
I problemi e le criticità segnalati dalle imprese in relazione ai giovani da assumere, riguardano generalmente lo squilibrio fra domanda e offerta di livelli di istruzione: per esempio un numero di diplomati disponibili al lavoro, inferiore alle necessità dell'impiego e, soprattutto uno squilibrio fra indirizzi di studio/formazione dei qualificati e tipologia delle figure professionali funzionali alle esigenze delle imprese.
Ecco nel dettaglio ciò che emerge dall'indagine:

FLUSSO DEI DIPLOMATI NELLE SCUOLE SUPERIORI

Trend positivo, anche se con variazioni annuali contenute, per i flussi dei diplomati negli istituti tecnici e liceali. Il tasso di diploma ha conosciuto un aumento nel corso del decennio, raggiungendo nel 2007 il picco massimo, di poco superiore al 60%.
Passando alle aree di studio, è quella scientifica la più apprezzata, detenendo il 20% circa delle preferenze dei diplomati; seguono l'aziendale-commerciale e l'area informatica.

 

DOPO IL DIPLOMA. PIU' ORIENTATI ALL'UNIVERSITA' CHE AL LAVORO


Particolarmente elevato il segmento dei diplomati che decide di proseguire gli studi iscrivendosi a corsi universitari. A questo proposito il tasso di passaggio in atenei è risultato particolarmente alto tra il 2004 e il 2005 in coincidenza con l'apertura alle lauree triennali e alla riforma del sistema universitario.
Negli ultimi anni il tasso di passaggio all'università è rimasto elevato, oscillando tra il 70 e l'80%. Il consistente orientamento verso l'università ha comportato una minor propensione verso l'inserimento nel mercato del lavoro.
A questo proposito negli ultimi anni si è verificato un elevato gap tra il fabbisogno delle aziende e la presenza di diplomati pronti ad inserirsi nel mondo del lavoro, a causa dell'elevata propensione ad iscriversi all'università.


STUDENTI ISCRITTI AL PRIMO ANNI DI UNIVERSITA'

Nell'ultimo decennio il flusso di immatricolati lecchesi all'università, ha oscillato intorno alle 1300-1400 unità, con un trend sostanzialmente stabile sia per la componente maschile che per quella femminile.
Le scelte dei neo-universitari di Lecco e provincia premiano l'area economica (in crescita) e l'area di ingegneria (in leggera flessione); in aumento le immatricolazioni nelle facoltà dell'area scienze matematiche, mentre calano gli iscritti alle facoltà umanistiche. Più o meno stabili medicina e giurisprudenza, aumenta anche scienze della formazione, che accoglie studenti interessati all'insegnamento.


STABILE IL NUMERO DI STUDENTI CHE FREQUENTANO L'UNIVERSITA'

Sono 7042 i lecchesi iscritti all'università. La punta massima si è toccata nel 2005-06, con 7200 iscritti e raggiunta anche a seguito del completamento della riforma universitaria con l'introduzione di numerosi corsi per il conseguimento di una laurea triennale. Il dato sulle immatricolazioni mostra una prevalenza femminile (54%) rispetto a quella maschile (46%).
Il maggior numero di iscrizioni è raccolto dalle facoltà di ingegneria, che ha subito però, una leggera flessione nel corso degli anni. A seguire troviamo economia, lettere e filosofia, scienze matematiche, giurisprudenza e medicina.


IN CRESCITA LE LAUREE TRIENNALI

Il numero delle lauree triennali è raddoppiato tra il 2003 e il 2007, diminuendo di qualche unità nel 2008. Anche in questo caso la prevalenza è femminile.
Come in precedenza è ingegneria la facoltà più richiesta, seguita da lettere e filosofia, economia e scienze matematiche.


IN FLESSIONE LE LAUREE SPECIALISTICHE

Negativo l'ultimo bilancio delle lauree specialistiche che hanno perso un centinaio di unità rispetto al 2003. Ciò è dovuto in gran parte alla possibilità di interrompere gli studi al termine del ciclo triennale e ad un buon periodo economico tra il 2005 e il 2007 che ha permesso a molti laureati di essere assorbiti dal mondo del lavoro.
Fra i quinquennali uno su quattro ha conseguito nell'ultimo triennio, una laurea in ingegneria; intorno al 10% i laureati nell'area economica e in giurisprudenza. E' inoltre confermato il trend positivo di scienze matematiche, così come la stabilità del peso dei laureati in medicina e in lettere e filosofia.

LE SEDI UNIVERSITARIE DEGLI STUDENTI LECCHESI

La maggior parte degli studenti lecchesi frequenta e si laurea negli atenei di Milano. L'università Statale e la Bicocca concentrano il maggior numero di studenti iscritti, mentre il flusso più consistente esce dal Politecnico. In flessione la frequenza e il numero di laureati all'università di Bergamo e pure nelle altre università della regione (Pavia, ecc.).
Nei corsi di laurea triennali e a ciclo unico presenti nella sede di Lecco del Politecnico risultano iscritti circa 1400 studenti. Un buon dato, ma caratterizzato da un trend in leggera flessione, con circa 200 unità in meno nell'ultimo biennio, rispetto al 2002-04.
Diminuzione anche per il numero dei nuovi immatricolati, mentre sale la percentuale degli studenti stranieri iscritti.
Di segno opposto la dinamica dei laureati: diminuisce il numero di quelli triennali, mentre cresce il flusso dei laureati quinquennali.

G. C.
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