1911 – 2011: i 100 anni della ferrovia Monza-Molteno-Lecco
Correva l’anno 1911 quando la linea ferroviaria del “besanino” vide per la prima volta un convoglio attraversarne i binari dalla stazione di Monza a quella di Molteno.
Un progetto nato quasi 25 anni prima, nel 1887, allo scopo di “tagliare” con un collegamento diretto il triangolo ideale creato dalle tre direttrici viarie Monza – Lecco, Lecco – Como e Como – Monza.
A farsi carico del progetto fu il Comitato promotore per la “ferrovia della Valle del Lambro”, lungo un tracciato che idealmente avrebbe dovuto condurre i viaggiatori su un percorso leggermente diverso dall’attuale, passando da Monza a Carate in direzione Lambrugo e Oggiono.

L'inaugurazione della stazione di Besana Brianza, nel 1911
A seguito di intoppi burocratici e revisioni del progetto, l’attuale tracciato venne approvato soltanto nel 1900 da Ministero dei Trasporti grazie al decisivo contributo economico dell’amministrazione comunale di Besana Brianza, arretrando il capolinea da Oggiono a Molteno essendo nel frattempo già stata realizzata la tratta ferroviaria Como – Lecco attraverso la Brianza oggionese.
Avviati nel 1907, i lavori furono terminati il 14 ottobre 1911 con la posa di 29,2 km di ferrovia a binario singolo, gli stessi ancora oggi attraversati dai convogli diretti verso il capoluogo monzese e quello lecchese.
Le 12 coppie di corse giornaliere inizialmente previste lungo la tratta subirono un sostanziale incremento a partire dal gennaio del ’17, con la soppressione della tramvia a vapore Monza – Barzanò – Oggiono. Così, negli anni successivi, le corse dei convogli vennero prolungate sino alla stazione di Milano Centrale e Lecco, arrivando a costituire una direttrice molto frequentata nel collegamento tra il milanese e le sponde del lago di Lecco.
A seguito di alcuni passaggi di gestione, la linea passò alle Ferrovie dello Stato all’inizio degli anni ’50, iniziando la lenta parabola del declino.
Definita sin dall’inizio un “ramo secco” del trasporto lombardo, la linea dovette fronteggiare la “concorrenza” di collegamenti alternativi a doppio binario fra le stazioni di Milano e Monza, già utilizzati dai passeggeri di Lecco per raggiungere più velocemente la pianura e la città meneghina.
Iniziò così la prima fase di “abbandono” del materiale rotabile, spesso sostituito con ricambi di risulta provenienti da altre stazioni, causa prima di ritardi e limitazioni di velocità imposte ai treni in transito lungo la tratta Monza – Molteno.
Le prime operazioni di rilancio ebbero inizio negli anni ’80 con il prolungamento della tratta alle stazioni di Sesto San Giovanni e, successivamente, a Milano Greco Pirelli.
Da sempre la linea ha offerto ai suoi passeggeri viaggi dal grande impatto paesaggistico, snodandosi tra le campagne della Brianza monzese e i laghi del lecchese, collegando idealmente la città alle Prealpi lombarde.



Un progetto nato quasi 25 anni prima, nel 1887, allo scopo di “tagliare” con un collegamento diretto il triangolo ideale creato dalle tre direttrici viarie Monza – Lecco, Lecco – Como e Como – Monza.
A farsi carico del progetto fu il Comitato promotore per la “ferrovia della Valle del Lambro”, lungo un tracciato che idealmente avrebbe dovuto condurre i viaggiatori su un percorso leggermente diverso dall’attuale, passando da Monza a Carate in direzione Lambrugo e Oggiono.

L'inaugurazione della stazione di Besana Brianza, nel 1911
A seguito di intoppi burocratici e revisioni del progetto, l’attuale tracciato venne approvato soltanto nel 1900 da Ministero dei Trasporti grazie al decisivo contributo economico dell’amministrazione comunale di Besana Brianza, arretrando il capolinea da Oggiono a Molteno essendo nel frattempo già stata realizzata la tratta ferroviaria Como – Lecco attraverso la Brianza oggionese.
Le 12 coppie di corse giornaliere inizialmente previste lungo la tratta subirono un sostanziale incremento a partire dal gennaio del ’17, con la soppressione della tramvia a vapore Monza – Barzanò – Oggiono. Così, negli anni successivi, le corse dei convogli vennero prolungate sino alla stazione di Milano Centrale e Lecco, arrivando a costituire una direttrice molto frequentata nel collegamento tra il milanese e le sponde del lago di Lecco.

A seguito di alcuni passaggi di gestione, la linea passò alle Ferrovie dello Stato all’inizio degli anni ’50, iniziando la lenta parabola del declino.
Definita sin dall’inizio un “ramo secco” del trasporto lombardo, la linea dovette fronteggiare la “concorrenza” di collegamenti alternativi a doppio binario fra le stazioni di Milano e Monza, già utilizzati dai passeggeri di Lecco per raggiungere più velocemente la pianura e la città meneghina.
Iniziò così la prima fase di “abbandono” del materiale rotabile, spesso sostituito con ricambi di risulta provenienti da altre stazioni, causa prima di ritardi e limitazioni di velocità imposte ai treni in transito lungo la tratta Monza – Molteno.
Le prime operazioni di rilancio ebbero inizio negli anni ’80 con il prolungamento della tratta alle stazioni di Sesto San Giovanni e, successivamente, a Milano Greco Pirelli.
Da sempre la linea ha offerto ai suoi passeggeri viaggi dal grande impatto paesaggistico, snodandosi tra le campagne della Brianza monzese e i laghi del lecchese, collegando idealmente la città alle Prealpi lombarde.



A. M.