Le impressioni degli studenti del Greppi di ritorno dal viaggio al lager di Auschwitz

Nonostante il collegio docenti avesse deliberato per l'anno scolastico in corso il blocco delle gite scolastiche, il progetto del Treno della Memoria non è stato cancellato. Un gruppo di alunni accompagnato dalla Professoressa Maria Pia Mariani, ha infatti partecipato a questa iniziativa. Il viaggio è stato possibile grazie allo sforzo organizzativo dei sindacati Cisl e Cgil che hanno volute dare ai ragazzi una possibilità di crescita ed un occasione di incontro con la storia al di fuori delle mura scolastiche.

Gli studenti del Greppi che hanno partecipato al viaggio

A loro il plauso e l'invito a continuare anche in futuro a garantire occasioni di riflessione ed approfondimento ai giovani studenti.
Il percorso nella memoria si chiuderà al Greppi di Monticello lunedì 7 Febbraio con due iniziative: la prima per il biennio con la visone del film ''Train de vie - Un treno per vivere'', un film del 1998 diretto dal rumeno Radu Mihăileanu che tratta in maniera ironica il tema della Shoah. I ragazzi del triennio invece, incontreranno la deportata di origini italiane Hanna Kugler Weiss.


Un'immagine del lager di Auschwitz scattata dai ragazzi del Greppi


Ecco di seguito alcune riflessioni delle ragazze che hanno partecipato al viaggio in Polonia:

“ Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio…”

 

Grazie all’iniziativa “in treno per la memoria” promossa dai sindacati lombardi CGIL e CISL in rappresentanza degli alunni dell’istituto Greppi e con studenti di altre scuole, abbiamo avuto l’opportunità di visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

Al momento di partire eravamo incuriosite dall’esperienza che avremmo vissuto ma anche consapevoli del fatto che non sapevamo pienamente ciò che ci saremmo trovate di fronte.

Effettivamente, ora che siamo tornate, possiamo dire che nessun film, racconto o libro riesce a rendere l’idea di ciò che in quei luoghi abbiamo visto e sentito che è ancora lontana dall’esperienza degli undici milioni di deportati che l’hanno vissuta.

Entrambi i campi ci hanno colpite. Ad Auschwitz abbiamo visto le foto ( una cosa è immaginare le persone che sono morte, ben diverso è vedere i loro volti, i loro occhi, conoscere la loro storia ) , gli oggetti personali dei prigionieri  tra cui occhiali, scarpe, vestiti, valige e perfino i capelli, non solo degli adulti ma anche dei bambini.

Birkenau, invece, impressiona per le sue dimensioni: la ferrovia che parte dall’ingresso sembra perdersi nell’infinito, tra il bosco e la neve, il grigio del cielo.

Riteniamo che questa esperienza debba essere vissuta da tutti almeno una volta nella vita, poiché ricordare questi avvenimenti è un dovere e l’uomo che non ricorda e non conosce la storia è portato a ripetere gli errori della storia stessa.

“io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare…”

 

                                                                         Le alunne della classe 5° SB :

                                                                                    Galbusera Viviana

                                                                                    Brenna Sara

                                                                                    Sanson Maddalena

G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.