Besana: forse un ‘compratore’ per un ramo d’azienda di Devi

Come purtroppo ipotizzato già nelle scorse settimane, la situazione alla DEVI SpA di Montesiro si è evoluta nell'ultimo mese in maniera piuttosto drastica.
L'azienda leader nel campo della lavorazione di polistirolo, polipropilene e policarbonato, che conta quasi cinquanta dipendenti allo stato attuale, sarebbe vicina alla chiusura. Ancora da verificare, tuttavia, se quest'ultima avverrà sotto forma di fallimento, di liquidazione volontaria o con un concordato preventivo.
Mentre in azienda continua il normale lavoro a discreti livelli di produttività, fuori si parla in maniera più o meno ufficiosa di un potenziale compratore, già più volte entrato in contatto con l'attuale dirigenza.

Un'immagine del recente presidio dei dipendenti

"L'ipotesi di acquisizione finora ventilata" ci ha spiegato la rappresentante del sindacato CGIL, Eliana Schiadà "sarebbe solo parziale e vedrebbe, nel ruolo di compratore, un imprenditore del comasco, noto nel settore. Comunque, sono chiaramente tante le variabili in gioco, che l'attuale proprietà dovrà gestire. La speranza è che l'acquisizione del ramo di DEVI SpA vada, naturalmente, a buon fine e che il maggior numero possibile di lavoratori e clienti vengano assorbiti dai nuovi compratori".
Per quanto riguarda i salari, secondo quanto riferito dai lavoratori, questa settimana sarebbe stato pagato il 70% della mensilità di gennaio.
Grande il rammarico nelle parole dei dipendenti. "Nonostante le tante belle parole spese a livello istituzionale negli scorsi mesi" ci ha detto il referente RSU CISL, Massimo Magni "nessuno si è in realtà poi fatto sentire intervenendo con misure concrete che andassero incontro alle necessità di azienda e lavoratori. Non il Sindaco, né i Consiglieri Regionali con cui avevamo dialogato in gennaio, nemmeno gli altri enti - pubblici o privati. Dispiace davvero, perché stiamo parlando di un'azienda che ha monopolizzato fino a poco tempo fa le aree strategiche in cui era attiva; in particolare, parliamo di settori importanti come l'edilizia ed il ciclismo, con i prestigiosi marchi DEVI e SHAIN".
Ricordiamo che i lavoratori erano già stati in cassa integrazione per oltre un anno; dunque, dopo l'esaurimento dei termini legali di cassa "ordinaria", nella seconda settimana del gennaio 2011 erano scaduti anche i limiti di quella cosiddetta "straordinaria", che aveva avuto la classica durata annuale. Attraverso la mobilità di quest'ultima, tra l'altro, era già stata svolta una sorta di gestione degli esuberi, che aveva fatto scendere il numero di lavoratori totali da 54 a 48 unità.
Regione Lombardia non aveva tardato a concedere, nello stesso mese di gennaio, a tutte le aziende sparse sul territorio, la possibilità di un'ulteriore deroga, estendendo, dunque, di fatto, il periodo di cassa integrazione fino al 31 marzo 2011.
Nella serata di giovedì 24 febbraio, a Carate Brianza, un gruppo di lavoratori della DEVI SpA ha incontrato alcuni dipendenti della sede Yamaha di Lesmo. Come l'azienda montesirese, infatti, anche quella di Lesmo è ormai da tempo tristemente legata alla realtà della cassa integrazione. Si è trattato di un sit-in solidale, organizzato per l'occasione e dedicato a tutte le aziende del territorio, cui hanno partecipato anche rappresentanti dei sindacati CISL e CGIL.
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