Missaglia: gli Alpini pronti ad accogliere il Cap. Maggioni, che rientra dall'Afghanistan
Un'importante serata quella in programma venerdì 4 marzo a partire dalle ore 21 alla baita degli alpini di Missaglia.
Ospite d'eccezione del capogruppo Gilberto Sala e dei numerosi soci delle penne nere, sarà Flaviano Maggioni, un alpino iscritto al gruppo missagliese, di ritorno dal contingente italiano in Afghanistan.
40 anni e originario di Lomaniga dove tutt'ora vive la sua famiglia, il capitano Maggioni rappresenta una figura militare di primissimo piano.
Il missagliese è il chief population support group, comanda cioè due gruppi di soldati americani, con compiti delicati e raffinati. Il primo ha l'obiettivo Human terrain, deve insomma sondare e soprattutto lavorare per stabilire un clima costruttivo con gli afghani. I sistemi sono infiniti: dall'apertura delle scuole alla costruzione di pozzi, di forni, di mezzi di sostegno e di miglioramento della vivibilità quotidiana. Più vicino a un'azione di intelligence è il gruppo Atmosphère, che deve invece fiutare l'aria e gli umori tanto che i suoi componenti - sempre militari Usa - parlano il pashtun, la lingua dei talebani.
Maggiori informazioni saranno rese note nella serata di domani, quando Maggioni saluterà i soci del gruppo missagliese, attraverso la proiezione di alcune immagini scattate nel corso della sua esperienza in Afghanistan.
"Il capitano Maggioni è iscritto alla nostra sezione da circa un anno e mezzo - ci ha spiegato il capogruppo Gilberto Sala - e per noi è un onore poter festeggiare il suo ritorno a casa".

Il capitano Flaviano Maggioni
(A sinistra nell'immagine)
(A sinistra nell'immagine)
Ospite d'eccezione del capogruppo Gilberto Sala e dei numerosi soci delle penne nere, sarà Flaviano Maggioni, un alpino iscritto al gruppo missagliese, di ritorno dal contingente italiano in Afghanistan.
40 anni e originario di Lomaniga dove tutt'ora vive la sua famiglia, il capitano Maggioni rappresenta una figura militare di primissimo piano.
Il missagliese è il chief population support group, comanda cioè due gruppi di soldati americani, con compiti delicati e raffinati. Il primo ha l'obiettivo Human terrain, deve insomma sondare e soprattutto lavorare per stabilire un clima costruttivo con gli afghani. I sistemi sono infiniti: dall'apertura delle scuole alla costruzione di pozzi, di forni, di mezzi di sostegno e di miglioramento della vivibilità quotidiana. Più vicino a un'azione di intelligence è il gruppo Atmosphère, che deve invece fiutare l'aria e gli umori tanto che i suoi componenti - sempre militari Usa - parlano il pashtun, la lingua dei talebani.
Maggiori informazioni saranno rese note nella serata di domani, quando Maggioni saluterà i soci del gruppo missagliese, attraverso la proiezione di alcune immagini scattate nel corso della sua esperienza in Afghanistan.
"Il capitano Maggioni è iscritto alla nostra sezione da circa un anno e mezzo - ci ha spiegato il capogruppo Gilberto Sala - e per noi è un onore poter festeggiare il suo ritorno a casa".
G. C.