''Devi spa'': salvi 25 lavoratori. In affitto un ramo d'azienda

È una grande possibilità quella che si sta aprendo per 25 degli attuali 46 lavoratori in forze alla Devi SpA, industria di Montesiro fortemente colpita dalla crisi finanziaria ed ora in liquidazione. La situazione sembra infatti essersi definitivamente sbloccata da quella fase di stallo che, sotto varie forme, andava avanti da oltre un anno in via Cimabue.
Dopo l'importante incontro svoltosi la scorsa settimana, è in fase di perfezionamento l'accordo con l'imprenditore comasco che era già entrato in contatto con la vecchia proprietà ad inizio anno. Tale accordo prevedrebbe, in sostanza, la concessione in affitto proprio allo stesso imprenditore comasco di un ramo dell'azienda montesirese per un periodo di due anni. Il preaccordo - che consentirebbe di traghettare appunto nella nuova realtà ben 25 dei circa cinquanta lavoratori - contiene già tutte le linee guide. Sembra che tutta la serie di marchi di Devi SpA, dunque, sia destinata a transitare nelle mani dell'imprenditore neo-affittuario, il quale, tra l'altro, è in procinto di assecondare questo progetto costituendo appositamente una nuova società.

Immagine di un presidio di lavoratori

"Tutte le problematiche" ha detto Massimo Magni, rappresentante sindacale interno CISL di Devi SpA "sono finalmente state delineate a fondo ed il futuro, anche se non facile, può dirsi chiaro. La situazione resta comunque difficile. Nonostante l'assorbimento dei 25 lavoratori da parte della nuova realtà, infatti, saranno oltre una ventina i dipendenti costretti a fronteggiare anche un potenzialmente lungo periodo di mobilità".
La lista con i nominativi di coloro che avranno la possibilità di continuare a lavorare sotto la nuova proprietà è già stata stilata e resa nota in azienda. Tra i principali criteri di redazione della stessa, naturalmente, quelli organizzativi e sociali (relativi, per esempio, all'esperienza accumulata ed alle mansioni svolte). "Siamo abbastanza soddisfatti" ha detto Eliana Schiadà, sindacalista CGIL "perché abbiamo ottenuto un buon risultato: 25 dipendenti continueranno a lavorare con regolarità facendo fronte ad una richiesta settoriale ancora relativamente alta".
Da sottolineare come nel pomeriggio di mercoledì 23 marzo si sia inoltre svolto un ulteriore incontro fra sindacati e maestranze, le quali avevano già concesso all'imprenditore comasco una sorta di benestare alla conclusione delle operazioni.

Eliana Schiadà di Cgil Monza

Ricordiamo che i lavoratori di Devi SpA erano già stati in cassa integrazione per oltre un anno; dunque, dopo l'esaurimento dei termini legali di cassa "ordinaria", nella seconda settimana del gennaio 2011 erano scaduti anche i limiti di quella cosiddetta "straordinaria", che aveva avuto la classica durata annuale. Attraverso la mobilità di quest'ultima, tra l'altro, era già stata svolta una sorta di gestione degli esuberi, che aveva fatto scendere il numero di lavoratori totali da 54 a 48 unità. Regione Lombardia non aveva tardato a concedere, nello stesso mese di gennaio, a tutte le aziende del territorio, la possibilità di una ulteriore deroga, che estendeva di fatto il periodo di cassa integrazione fino al 31 marzo 2011. "Abbiamo intenzione" ha concluso la stessa Schiadà "di chiedere in Regione che questo termine sia straordinariamente esteso. L'obiettivo è naturalmente quello di concedere alle due proprietà i tempi tecnici necessari per formalizzare al meglio ogni dettaglio e concretizzare l'accordo. Tra l'altro, così facendo, potrà proseguire l'iter fallimentare che, una volta concluso, aprirà anche la via a nuove forme di ammortizzatori sociali".

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