Entro giugno dismessi un terzo dei telefoni pubblici oggionesi, sempre meno utilizzati
Addio alle cabine telefoniche oggionesi.
In queste settimane Telecom Italia, titolare delle postazioni pubbliche di telefonia fissa sparse nelle vie e nelle piazze dei Comuni di tutta Italia, si sta preparando alla rimozione delle cabine presenti in buona parte dei paesi del circondario di Oggiono.
Un’operazione che lascerà senza i classici telefoni “a gettone” e quelli muniti di feritoia per la più moderna scheda telefonica, diversi paesi da Sirone a Cesana.

Un tempo meta di cittadini desiderosi di dialogare con amici e parenti, nell’ultimo decennio le cabine telefoniche hanno subito una drastica diminuzione dell’utenza, in virtù della sempre maggior diffusione dei cellulari e dei sistemi di comunicazione web (Skype, Messenger, Facebook).
Le classiche “code” di antica memoria composte da persone in fila dietro le porte delle cabine sono ormai un pallido ricordo, frutto di un passato in cui la comunicazione viaggiava ancora attaccata ai fili del telefono e non attraverso l’etere e in cui il “gettone” assumeva la stessa valenza della ricarica effettuata alle casse del tabaccaio sotto casa.

Cabina telefonica di Sirone, con il cartello di rimozione
Per queste ragioni l’Agcom, l’Autorità competente per la garanzia nelle comunicazioni, ha ormai da oltre un anno autorizzato Telecom a dismettere i telefoni pubblici considerati non più necessari all’azienda.

Postazione telefonica a Molteno, in via Conti
In poche parole, le postazioni scarsamente utilizzate verranno rimosse d’arbitro dalla compagnia fatte salvo quelle collocate negli edifici di pubblica utilità. Un problema per i molti cittadini che ancora oggi fanno uso dei telefoni pubblici, ancora vantaggiosi per le chiamate verso i paesi esteri o per non incorrere in sorprese tariffarie o in “bollette” salate, avendo la possibilità di tenere sott’occhio i consumi e il tempo di conversazione.

Identico avviso per le cabine di Miravalle, a Oggiono
Per ovviare a tali esigenze, sulle porte delle cabine giudicate non necessarie verrà affisso un cartello informativo contenente i termini per “opporsi” alla rimozione. I cittadini interessati avranno 60 giorni di tempo per contattare l’Agcom e interrompere così la sospensione del servizio, spesso fondamentale nei piccoli paesi o nelle frazioni isolate.

Telefoni pubblici a Oggiono, in piazza Sironi e Manzoni
È il caso, per esempio, del Comune di Sirone dove l’ultimo telefono pubblico verrà rimosso entro le prime settimane di giugno nel caso in cui non pervengano richieste contrarie dai cittadini.
Casi analoghi sono registrati in questi giorni a Rogeno (piazza Vittorio Emanuele), Oggiono (cabine di Miravalle, lungo la Provinciale 51) e Cesana Brianza (cabina lungo la Como - Bergamo), dopo che negli anni scorsi numerose postazioni erano state disattivate in tutto il circondario.

Complessivamente sul territorio oggionese restano attivi 17 telefoni pubblici, oltre ad altri 31 presenti all’interno di altrettanti esercizi commerciali, per un bacino di utenza di circa 40.000 abitanti.
Numeri che rispecchiano la drastica riduzione delle postazioni di telefonia pubblica operata negli ultimi dieci anni a livello nazionale, passate dalle 300.000 del 2000 alle 130.000 del 2010.

Telefoni di Cesana e Suello
Gettoni e schede telefoniche appaiono dunque sempre più destinati al dimenticatoio o alle bancarelle dei collezionisti, fatte salvo ovviamente le sempre più sporadiche richieste avanzate dagli abitanti per “salvare” le care, vecchie cabine.
In queste settimane Telecom Italia, titolare delle postazioni pubbliche di telefonia fissa sparse nelle vie e nelle piazze dei Comuni di tutta Italia, si sta preparando alla rimozione delle cabine presenti in buona parte dei paesi del circondario di Oggiono.
Un’operazione che lascerà senza i classici telefoni “a gettone” e quelli muniti di feritoia per la più moderna scheda telefonica, diversi paesi da Sirone a Cesana.
Un tempo meta di cittadini desiderosi di dialogare con amici e parenti, nell’ultimo decennio le cabine telefoniche hanno subito una drastica diminuzione dell’utenza, in virtù della sempre maggior diffusione dei cellulari e dei sistemi di comunicazione web (Skype, Messenger, Facebook).
Le classiche “code” di antica memoria composte da persone in fila dietro le porte delle cabine sono ormai un pallido ricordo, frutto di un passato in cui la comunicazione viaggiava ancora attaccata ai fili del telefono e non attraverso l’etere e in cui il “gettone” assumeva la stessa valenza della ricarica effettuata alle casse del tabaccaio sotto casa.
Cabina telefonica di Sirone, con il cartello di rimozione
Per queste ragioni l’Agcom, l’Autorità competente per la garanzia nelle comunicazioni, ha ormai da oltre un anno autorizzato Telecom a dismettere i telefoni pubblici considerati non più necessari all’azienda.
Postazione telefonica a Molteno, in via Conti
In poche parole, le postazioni scarsamente utilizzate verranno rimosse d’arbitro dalla compagnia fatte salvo quelle collocate negli edifici di pubblica utilità. Un problema per i molti cittadini che ancora oggi fanno uso dei telefoni pubblici, ancora vantaggiosi per le chiamate verso i paesi esteri o per non incorrere in sorprese tariffarie o in “bollette” salate, avendo la possibilità di tenere sott’occhio i consumi e il tempo di conversazione.
Identico avviso per le cabine di Miravalle, a Oggiono
Per ovviare a tali esigenze, sulle porte delle cabine giudicate non necessarie verrà affisso un cartello informativo contenente i termini per “opporsi” alla rimozione. I cittadini interessati avranno 60 giorni di tempo per contattare l’Agcom e interrompere così la sospensione del servizio, spesso fondamentale nei piccoli paesi o nelle frazioni isolate.

Telefoni pubblici a Oggiono, in piazza Sironi e Manzoni
È il caso, per esempio, del Comune di Sirone dove l’ultimo telefono pubblico verrà rimosso entro le prime settimane di giugno nel caso in cui non pervengano richieste contrarie dai cittadini.
Casi analoghi sono registrati in questi giorni a Rogeno (piazza Vittorio Emanuele), Oggiono (cabine di Miravalle, lungo la Provinciale 51) e Cesana Brianza (cabina lungo la Como - Bergamo), dopo che negli anni scorsi numerose postazioni erano state disattivate in tutto il circondario.

Complessivamente sul territorio oggionese restano attivi 17 telefoni pubblici, oltre ad altri 31 presenti all’interno di altrettanti esercizi commerciali, per un bacino di utenza di circa 40.000 abitanti.
Numeri che rispecchiano la drastica riduzione delle postazioni di telefonia pubblica operata negli ultimi dieci anni a livello nazionale, passate dalle 300.000 del 2000 alle 130.000 del 2010.

Telefoni di Cesana e Suello
Gettoni e schede telefoniche appaiono dunque sempre più destinati al dimenticatoio o alle bancarelle dei collezionisti, fatte salvo ovviamente le sempre più sporadiche richieste avanzate dagli abitanti per “salvare” le care, vecchie cabine.
A. M.