Oggiono: conto alla rovescia per 'liberare' il campo nomadi, ma ancora non c'è una alternativa. Preoccupata la comunità Sinti

Prosegue il conto alla rovescia per lo sgombero del campo nomadi di Oggiono. L'ultimatum era stato annunciato nel mese di giugno, allorché il sindaco Roberto Ferrari aveva dato alle tre famiglie di origine Sinti che abitano nell'area a ridosso del camposanto comunale un anno di tempo per sgomberare. A distanza di tre mesi sembrano non esserci novità in merito a una diversa collocazione per la trentina di persone, tra cui anziani, donne e bambini, che da dieci anni a questa parte abitano nell'area incuneata tra il cimitero, la nuova sede dell'Asl e l'isola ecologica.

"E' stato dato un termine per intervenire, a breve organizzeremo un incontro con alcuni rappresentanti delle famiglie Sinti per verificare se hanno individuato dei terreni in cui ricollocarsi" ha spiegato il sindaco. Del resto il primo cittadino in merito alla vicenda sembra avere le idee chiare: "Abbiamo già valutato il Pgt per verificare se ci sono delle aree che loro possano ritirare. Ciò significa che dovranno corrispondere una cifra o acquistare regolarmente il terreno per potersi ricollocare. Naturalmente li doteremo di un regolamento e di regolare iscrizione anagrafica. E' giusto che abbiano una parità di trattamento rispetto agli altri cittadini. Si sono già integrati, facciano un ultimo passaggio in direzione di una loro regolarizzazione".

Nel frattempo è tanta la preoccupazione che in questi giorni stringe le famiglie Sinti: "Tra di noi ci sono anziani, persone malate e bambini che vanno a scuola" ci hanno spiegato. "Abbiamo già detto che siamo disponibili a spostarci, capiamo le esigenze della comunità, ma ci devono dare la possibilità di farlo, non possiamo finire in mezzo a una strada. Ci dicono che dobbiamo comprarci un terreno ma come facciamo? Costano cifre astronomiche, nessuno di noi ha quelle risorse né la possibilità di avere finanziamenti".

Per ora comunque non sembrano ancora esserci sul tavolo delle alternative concrete. Qualche tempo fa pare che un privato si fosse offerto di cedere in comodato d'uso un'area alla comunità Sinti, ma l'ipotesi è stata scartata: "Si trattava di un'area agricola sottoposta a vincolo paesaggistico e per di più a rischio idrogeologico, è stata valutata ma si è rivelata inadatta" ha spiegato Ferrari. "Nel frattempo mi sto muovendo in altre direzioni ma non è l'amministrazione comunale che deve sempre fare tutto, la comunità Sinti deve dimostrare una volontà, un interesse e un impegno concreto a trovare un'altra soluzione".

Lo sgombero del campo quindi secondo l'amministrazione sarebbe inderogabile: "La situazione dei cimiteri è ormai al collasso. Considerando che per dare il via ai lavori e attuare il piano cimiteriale ci vorrà ulteriore tempo non possiamo aspettare a lungo per lo sgombero" ha concluso il sindaco. "Il cimitero di Imberido è ormai saturo e ad Oggiono sono rimasti soltanto pochi posti in terra e nei colombari. L'ampliamento si deve fare, è necessario che le famiglie Sinti trovino un'altra collocazione".

M.M.
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