Nobili famiglie, antiche strutture, scorci del territorio: negli stemmi dei 12 comuni del casatese si legge la nostra storia
Dietro i colori e la simbologia che li caratterizza, si nascondono dettagli di storia, di attività o caratteristiche del territorio di cui in alcuni casi non rimane più alcuna traccia, e la conoscenza del loro significato è molto meno diffusa di quanto non si possa pensare.
Di seguito proponiamo una carrellata degli stemmi dei 12 comuni del casatese con la spiegazione del loro significato. Per comprenderlo ci siamo avvalsi delle informazioni contenute nei siti internet dei comuni, ma soprattutto nel volume ''Stemmario Lecchese'' di Foppoli e Mezzera realizzato nel 2005 in collaborazione con la Provincia di Lecco.
Vedremo insieme come spesso le simbologie adottate siano molto simili fra loro. In alcuni casi è fortemente presente la figura di un castello o fortezza, come elemento di richiamo alla storia passata. Ne sono un esempio gli stemmi di Barzanò, Cassago o Nibionno.
Particolare l'emblema di Monticello Brianza che riproduce uno scorcio del paesaggio locale, mentre in altri casi ancora la simbologia dello stemma è strettamente legata al nome di una dinastia o una nobile famiglia, come accade per Casatenovo o Viganò.
Ecco di seguito gli stemmi dei 12 comuni casatesi:
BARZAGO
Adottato nel 1928, lo stemma barzaghese riporta il simbolo di due famiglie che hanno contribuito a rendere grande la storia del comune. Nella parte superiore, su sfondo blu, la croce di Sant'Andrea che vuole ricordare i Brebbia, ricca famiglia di feudatari barzaghesi.
Nella parte inferiore è raffigurato, su sfondo dorato, un leone che tiene tra le zampe una chiave d'argento, simbolo della forza e della potenza con cui la famiglia Isacchi ha governato il paese.
BARZANO'
Lo stemma concesso al comune di Barzanò è così descritto dal decreto reale del 25 Aprile 1929: "troncato: nel 1° semipartito a destra, di azzurro, a sinistra, di argento, al castello merlato di due alla ghibellina di rosso, aperto nei campi, murato di nero, attraversante sulla partizione; nel 2° di argento, al monte di tre cime di verde movente dalla punta".
All'interno, nella parte superiore è infatti ritratta la figura di un castello senza torri, mentre in basso sono rappresentati tre monti. La scelta di questi due simboli è legata ad una duplice ragione: da una parte la figura del castello, già presente nel secolo VIII, i cui resti sono ancora visibili nei pressi della Canonica di San Salvatore. I monti simboleggiano invece le colline della Brianza, nel centro della quale sorge Barzanò.
BULCIAGO
Lo stemma concesso con apposito decreto in data 3 gennaio 1966 si presenta di rosso bordato d'azzurro, alla fascia d'argento caricata da una ruota di nero.
La simbologia è basata sulle caratteristiche agricole, industriali e topografiche del luogo. Nella ruota di nero, dentata, sono simboleggiate le industrie sorte a Bulciago, che davano lavoro e benessere alle maestranze operaie. Nella ''fascia d'argento'' viene ricordato il complesso stradale di Bulciago, assai sviluppato che pone il comune in facile comunicazione con i centri limitrofi. Infine nella ''bordura di azzurro'' si rammenta il corso del fiume Lambro che scorre poco distante dal territorio comunale.
CASATENOVO
Lo stemma si presenta di rosso, con torre d'oro coperta, accompagnata da due trecce dello stesso, piegate in cerchio e mozzate in punta.
Esso, riconosciuto con deliberazione podestarile nel 1932, si ispira a quello della nobile famiglia dei Casati, una delle più antiche del patriziato milanese. Questo stemma riportava infatti l'immagine di un mastio o casatorre accompagnata da due trecce che simboleggiano l'unione di tre famiglie: i Casati, i Giussani e i Vighizzolo. Essi furono i diretti discendenti di Apollonio che, scacciati i Ponti da Casate Vecchio, si insediò in Casate Nuovo, prendendo il nome Casati.
CASSAGO BRIANZA
Cassago Brianza si identifica nello stemma concesso con regio decreto il 13 dicembre 1928 che si presenta nel modo seguente: "D'azzurro, alla torre quadrata, di due piani, d'oro; capo d'argento, al leone d'azzurro, sostenente con le branche anteriori un castello di rosso".
La figura della torre ricorda una struttura esistente nel territorio cassaghese nel XV secolo. Il leone invece , che tiene tra le zampe un castello, richiama un'analoga raffigurazione presente nello stemma dei conti Sormani, che dal 1658 ebbero giurisdizione su Cassago.
CASTELLO BRIANZA
Lo stemma, concesso con decreto del Presidente della Repubblica nel 1962, si presenta troncato: la parte superiore a sfondo verde, raffigura una falce d'argento con manico in legno; nella sezione azzurra sottostante, troviamo invece tre api d'oro in volo.
La denominazione del comune in Castello Brianza risale al 1928, quando un decreto regio sanciva l'unione dei soppressi comuni di Brianzola e Cologna. Nonostante il nome del comune sembrerebbe rifarsi al castello presente in paese, e che secondo la tradizione fu abitato dalla Regina Teodolinda, lo stemma reca al suo interno ben altre simbologie.
La falce d'argento è simbolo di ''lavoro fruttifero'', poichè, secondo un detto di allora, ''chi bene ha lavorato raccoglie''. Nella parte inferiore le tre api d'oro sono l'emblema dell'industria, dell'artificio, del lavoro, della dolcezza.
CREMELLA
Particolarità dello stemma cremellese, a sfondo rosso, è il cosidetto stile ''calzato abbassato''. Due linee oblique convergono rispettivamente da destra e sinistra verso il vertice dello scudo, dove si congiungono, creando due sezioni dal colore arancio.
Lo stemma, concesso nel 2003 da un decreto del Presidente della Repubblica, reca al suo interno la figura della torre campanaria dell'attuale chiesa parrocchiale. Essa un tempo era adiacente all'antichissimo monastero delle benedettine, quest'ultimo intitolato a San Pietro.
MISSAGLIA
In primo piano un leone dal colore rosso, lo stemma missagliese si presenta a bande oro e azzurre sullo sfondo. Esso, estratto dallo Stemmario Cremosano del XVII secolo e conservato presso l'archivio di Stato di Milano, fu concesso con un decreto del Presidente della Repubblica il 4 giugno 1986. Il leone è una figura frequentissima in araldica e solitamente simboleggia il dominio, la nobiltà eroica, la fortezza, il coraggio, il valore, la magnanimità e i fatti generosi.
MONTICELLO BRIANZA
Una chiesetta con campanile, posta sopra un piccolo monte, sullo sfondo di un cielo azzurro; lo stemma comunale di Monticello Brianza, riconosciuto nel 1929, è privo di figure simboliche o allusive. Si tratta di un esempio di quella tendenza dell'araldica civica dei primi decenni del secolo scorso, adottata da quei comuni che, non disponendo di un'insegna antica, sottoponevano all'approvazione governativa uno scorcio del panorama locale.
In verità nello schizzo originale dello stemma si ricorda essere presente anche l'immagine di un'aquila d'oro su sfondo rosso in ricordo della famiglia dei conti Nava, poi non recepita dal decreto reale di concessione.
NIBIONNO
La richiesta per ottenere uno stemma fu avviata dal comune nibionnese nel 1992. Nella domanda si evidenziava ''l'opportunità di rendere pubblico ed ufficiale l'emblema del comune di Nibionno che da molti anni viene usato ed è costituito da una torre e tre stelle a simbolo della forza e della unità delle tre antiche comunità locali: Nibionno, Cibrone e Tabiago''.
Le tre stelle azzurre ricordano infatti i tre centri del paese, mentre il possente torrione rosso sta a significare il richiamo all'antico castello di Tabiago di cui si conserva ancora oggi, una massiccia torre di epoca medievale. Esso infatti apparteneva ad un complesso della famiglia Pirovano, già presente dal secolo XI.
SIRTORI
Sirtori si identifica nello stemma concesso con decreto del Presidente della Repubblica in data 3 dicembre 1980. L'aquila presente nella parte superiore simboleggia la nobile e omonima famiglia dei Sirtori. Nelle spighe rappresentate si rammenta invece l'attività agricola che è sempre stata predominante nel territorio comunale. Infine la collinetta in basso allude all'altitudine del paese, posto a circa 500 metri sul livello del mare.
VIGANO'
Lo stemma comunale, fasciato d'oro e d'azzurro fu concesso con decreto del Presidente della Repubblica l'8 giugno 1987. Si riferisce sia al nome del comune casatese sia a quello della nobile famiglia milanese dei Viganò.