Le condanne del tribunale di Milano per l'operazione ''Infinito''

Centodieci condanne e cinque assoluzioni. Dopo trentadue ore di Camera di consiglio, sabato sera poco dopo le 19.30 il gup del tribunale di Milano Roberto Arnaldi ha dato lettura della sentenza di uno dei più uno dei maxiprocessi più importanti della storia giudiziaria italiana, quello nato dall'operazione "Infinito" contro le ramificazioni lombarde della 'ndrangheta scattata il 13 luglio 2010.
Le condanne sono state inferiori alle richieste del pubblico ministero Alessandra Dolci, ma comunque molto alte per tutti gli imputati. Dai 10 ai 12 anni per chi aveva il ruolo di capo o organizzatore, dai 4 anni a salire per gli appartenenti, sulla cui pena finale hanno inciso recidive e singoli reati contestati, al di là dell'accusa associativa.
Per quanto riguarda i lecchesi coinvolti, ecco le sentenze: condanna di 9 anni e 4 mesi per Luigi Varca, 27 anni e 9 anni e 2 mesi per Francesco, 26 anni, entrambi di Bosisio Parini. Sempre nel gruppo di Erba, Michele Oppedisano, 42 anni anche lui bosisiese ha avuto una condanna di 7 anni e 4 mesi.
In abbreviato erano presenti anche tre dei cinque indagati per l'indagine collegata a Infinito, che riguarda il fallimento di Perego Strade e delle società collegate. Il gup ha condannato a 12 anni di carcere Salvatore Strangio, 57 anni di Reggio Calabria, accusato di essere la persona scelta dalle cosche per riordinare gli affari dell'azienda di Cassago Brianza. A dibattimenti sono invece Ivano Perego, 39 anni di Cassago Brianza, e Andrea Pavone, 45 anni di Milano, amministratore di fatto di Perego General Contractor, dichiarata fallita nel 2009. Anche Cosimo Vallelonga, 63 anni di Perego è a dibattimento.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.