Rogeno: la Cassazione conferma i tre ergastoli per l'omicidio dell'anziana Enrichetta Panzeri
La parola fine è stata scritta ieri sulla vicenda giudiziaria legata all'omicidio di Enrichetta Panzeri, la pensionata di 85 anni
strangolata con il cavo di un battitappeto nella sua casa di Rogeno nella notte tra il 2 e il 3 maggio 2007. Un furto degenerato in tragedia, con la morte dell'anziana.
Mercoledì la Cassazione ha confermato le pene di tre ergastoli e una condanna a sei anni di reclusione, come già stabilito dalle sentenze di primo e secondo grado.
Carcere a vita, quindi, per Gentjan Belegu, albanese già condannato per l'omicidio di un tassista di Chieti, per Ilir Hyka, anch'egli albanese con casa a Erba, e Pierangelo Villa di Besana in Brianza. Confermati anche i sei anni di carcere per Violeta Kokoshi, sorellastra di Hyka, badante accusata di essere la basista della rapina finita con la morte dell'anziana.
I figli della pensionata di Rogeno si erano già costituiti parte civile in primo grado, con l'assistenza dell'avvocato Maria Grazia Corti.
La sentenza di primo grado era stata emessa il 29 giugno 2010 dalla Corte di Assise di Como, dopo sette ore di camera di consiglio. I giudici avevano accettato in pieno le richieste di condanna sollecitate dall'allora pubblico ministero lecchese Luca Masini che aveva condotto le indagini sin dall'inizio.
I tre imputati hanno sempre negato di avere partecipato all'omicidio della pensionata, male prove esaminate da inquirenti e legislatori evidentemente hanno dimostrato il contrario.
Si attende ora l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Violeta Kokoshi, l'unica imputata ancora a piede libero. Per la trasmissione degli atti ci vorrà almeno una settimana.

Enrichetta Panzeri
Mercoledì la Cassazione ha confermato le pene di tre ergastoli e una condanna a sei anni di reclusione, come già stabilito dalle sentenze di primo e secondo grado.
Carcere a vita, quindi, per Gentjan Belegu, albanese già condannato per l'omicidio di un tassista di Chieti, per Ilir Hyka, anch'egli albanese con casa a Erba, e Pierangelo Villa di Besana in Brianza. Confermati anche i sei anni di carcere per Violeta Kokoshi, sorellastra di Hyka, badante accusata di essere la basista della rapina finita con la morte dell'anziana.
I figli della pensionata di Rogeno si erano già costituiti parte civile in primo grado, con l'assistenza dell'avvocato Maria Grazia Corti.
La sentenza di primo grado era stata emessa il 29 giugno 2010 dalla Corte di Assise di Como, dopo sette ore di camera di consiglio. I giudici avevano accettato in pieno le richieste di condanna sollecitate dall'allora pubblico ministero lecchese Luca Masini che aveva condotto le indagini sin dall'inizio.
I tre imputati hanno sempre negato di avere partecipato all'omicidio della pensionata, male prove esaminate da inquirenti e legislatori evidentemente hanno dimostrato il contrario.
Si attende ora l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Violeta Kokoshi, l'unica imputata ancora a piede libero. Per la trasmissione degli atti ci vorrà almeno una settimana.
