Dervio: iniziative, visite e spettacoli per il 2 e 3 giugno
SABATO 2 GIUGNO dalle 16 alle 19
VISITE GUIDATE DEL CASTELLO DI CORENNO
E PASSEGGIATA CORENNO-DORIO
L'iniziativa verrà ripetuta il primo sabato del mese; la partecipazione è gratuita e avverrà per gruppi a numero chiuso con inizio ogni 30 minuti. Si consiglia di prenotare l'orario della propria visita presso la biblioteca comunale (aperta lunedi, mercoledi e venerdì dalle 14.30 alle 18 e sabato dalle 8.30 alle 12 – tel. 0341804113 email biblioteca@comune.dervio.lc.it ) Si consiglia inoltre di raggiungere Corenno attraverso la bella passeggiata del Sentiero del Viandante (possibilità di parcheggio presso il parcheggio esterno dell'albergo "Oasi del Viandante", da cui si raggiunge facilmente a piedi il borgo di Corenno in meno di 15 minuti). In collaborazione con ristorante bar "Il castello".
Dopo il grande successo dello scorso anno, con la partecipazione di centinaia di visitatori tra Derviesi, turisti e persone provenienti appositamente anche da molto lontano, viene ripetuta anche quest’anno, ogni primo sabato del mese, l'iniziativa che prevede, a cura del Comune e in collaborazione con la famiglia Marietti che ne è proprietaria, delle visite guidate periodiche al castello recinto di Corenno e alla nuova bellissima passeggiata realizzata dal Comune a picco sul lago tra Corenno e Dorio. Considerato il richiamo esercitato finora dall'apertura si è deciso di proporre la possibilità di prenotare la propria vista presso la biblioteca, recandosi personalmente in biblioteca durante gli orari di apertura oppure utilizzando la posta elettronica. Le visite avverranno ogni 30 minuti (la prima dalle 14.30, l'ultima alle 16 con termine alle 16.30) per gruppi a numero chiuso e saranno tenute dal prof. Roberto Pozzi, che introdurrà i visitatori agli eventi storici che hanno portato alla costruzione ed all'utilizzo del castello come luogo di protezione per la popolazione di Corenno. Per i visitatori di passaggio, o comunque per chi non avesse prenotato la visita, sarà possibile unirsi al momento compatibilmente con i posti ancora disponibili; per tale motivo la prenotazione, alla luce di quanto successo in estate, pur non essendo obbligatoria è comunque caldamente consigliata. Questa iniziativa, fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale, è un'occasione per visitare per la prima volta questi luoghi, accompagnati dalle interessanti descrizioni fornite da una guida preparata come il prof. Pozzi, o rivisitarli magari con un occhio differente.
IL BORGO DI CORENNO PLINIO
Le origini storiche di Corenno Plinio si perdono nell’oscurità dei tempi. I classici attribuivano al nome Corenno una derivazione greco-latina (Corinto), tuttavia nessuno ha mai preso in considerazione un’approfondita ricerca toponomastica. Legata a Dervio per tutto l'alto Medioevo, Corenno fu data in feudo nel 1277 dall'Arcivescovo di Milano Ottone Visconti agli Andreani (o Andriani) che la mantennero fino al 1553, quando passò agli Sfondrati, pur nel persistere di alcuni diritti dei feudatari originari che ripresero il controllo del feudo dal 1718 al 1797 e mantennero anche in seguito il possesso del castello, ancora oggi di proprietà degli eredi. A persone di questa famiglia sono dedicati i monumenti sepolcrali del XIV secolo ora posti sul piazzale della chiesa, dedicata a San Tommaso di Canterbury ed eretta a parrocchia autonoma nel 1566 da San Carlo Borromeo. Nel 1863 a Corenno venne aggiunto l'appellativo di “Plinio”, e dal 1928 Corenno Plinio entrò a fare parte del Comune di Dervio. Una delle caratteristiche peculiari del borgo è sicuramente il suo castello.
IL CASTELLO
Il castello di Corenno è un complesso monumentale impostato su fondazioni romane, come si può arguire dal basamento di alcuni muri, ed ha una pianta irregolare tendenzialmente di forma quadrata. La posizione panoramica dell'insediamento lascia presupporre che in epoca romana su quest'area sorgesse una delle torri di segnalazione e di guardia che permettevano di trasmettere notizie importanti dalle Province dell'Impero fino a Roma, con segnali di fumo durante il giorno e con fuochi durante la notte. Sul lago esistevano sicuramente torri di questo tipo a Como, Torno, Torriggia, alla Cavagnola, all'isola Comacina, a Balbianello e a Bellagio. Il castello, composto da una cinta muraria a pianta irregolare, coronata da merli che proteggevano il cammino di ronda, è databile tra il 1360 e il 1370 e costituisce un tipico esempio di castello-recinto, cioè una fortificazione realizzata come rifugio per la popolazione in caso di attacchi. Il materiale usato per la costruzione ricalca la tipologia dell’opus gallicus, con l’utilizzo di materiale proveniente da roccia scavata sul posto o recuperata sulla riva del lago. Il pietrame è generalmente di piccole dimensioni. Sul frontale della porta spicca lo stemma degli Andreani. Presenta due torri, una del tipo detto a vela (aperta cioè all’interno) sovrastante l’unica apertura rivolta verso l’abitato, a sud-ovest, e l'altra quadrata e situata nell'angolo a nord-est, probabilmente aggiunta alle mura nella seconda metà del Trecento. Il fossato che circondava il castello, citato nello Statuto del Comune di Dervio del 1389, fu eliminato tra il 1825 e il 1830 con la realizzazione della strada militare (l’attuale Provinciale 72). Il castello costituì il nucleo attraverso il quale si sviluppò l'abitato di Corenno con le caratteristiche vie scavate nella roccia. Si può ben dire che il castello sia l’ultimo baluardo di un paese completamente fortificato: chi infatti voleva conquistare Corenno dal lago (unica via di accesso nei tempi antichi) si trovava di fronte un paese costruito su uno sperone roccioso, con vie ripide e strette chiuse da robuste porte e collegate da lunghe scalinate scavate nella roccia, con le case sovrapposte l’una all’altra senza finestre fino ad altezza d’uomo, con muri tra loro contigui: una sorta di unico fabbricato in cui ogni stanza doveva essere conquistata e in cui l’ultimo rifugio era il castello. Un castello recinto dove la popolazione si rifugiava in attesa che la furia del nemico sbollisse: l’area interna è infatti proporzionale al numero di abitanti che doveva proteggere, considerato che il piccolo borgo di Corenno ha sempre avuto una popolazione intorno al centinaio di abitanti.
Sabato 2 Giugno 2012 - ore 17.00
Parco Boldona di Dervio
il “Teatro della Spontaneità”
presenta:
ALICE
Spettacolo teatrale
“Tagliategli la testa!” dice la Regina di cuori e lo spettacolo ha inizio. Gli attori si dispongono sparsi nel parco. “Fosse per me i libri sarebbero fatti solo di figure” grida Alice e la musica dei Queen invade il lungo lago di Dervio. Cosi prende vita “Alice nell’acqua”, lo spettacolo che la Scuola di formazione in Teatroterapia propone sabato 2 giugno alle ore 17, presso il parco Boldona sul lungo lago di Dervio con ingresso gratuito.
Lo spettacolo teatrale prodotto dall’Associazione Politeama e dal gruppo “Teatro della spontaneità” nasce dagli allievi del secondo anno della Scuola di formazione in Teatroterapia di Colico che mettono in scena la performance liberamente ispirata alle suggestioni di “Alice nel paese delle meraviglie” per la regia di Roberto Motta. Lo spettacolo è rivolto sia ad un pubblico di adulto che di bambini.
Domenica 3 giugno – ritrovo ore 9 sulla piazza di Corenno
VISITA GUIDATA ALLA LINEA CADORNA SUL TERRITORIO DERVIESE
A conclusione dei lavori di recupero del sentiero che da Corenno
conduce alle trincee della Prima Guerra Mondiale
partecipazione gratuita – in caso di maltempo la visita sarà annullata
Nel 2008 ricorreva il 90° anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, che vide combattere duramente migliaia di uomini, tra i quali molti Alpini. Anche le nostre montagne, pur non essendo fortunatamente teatro di operazioni belliche, furono interessate da opere e interventi, a volte con una ricaduta positiva: ad esempio la strada militare che da Dervio sale alla bocchetta di Trona, realizzata dal Genio Militare, che strappò la Valvarrone al suo secolare isolamento. Queste opere hanno, nel disinteresse generale, subito gli insulti del tempo e degli uomini e solo l’abilità e la tecnica raffinata dei costruttori hanno consentito loro di giungere fino a noi. L’abbandono della montagna ha provocato l’enorme sviluppo della vegetazione che, non più regimata, invade ormai ogni opera e ogni manufatto. La Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini ha elaborato una proposta di recupero del sentiero e dei manufatti della Linea Cadorna situati a monte dell’abitato di Corenno Plinio, dove è stato individuato un insieme difensivo facente parte di quel sistema che, voluto negli anni 1915-1916 dall’allora capo di stato maggiore generale Luigi Cadorna, ne prese il nome. Con la definizione di “Linea Cadorna” è infatti nota la linea di difesa posta sul confine con la Svizzera che partendo dal lago Maggiore terminava al Pizzo del Diavolo, e aveva la sua ragion d’essere nell’interdizione di eventuali attacchi austro-tedeschi provenienti dal territorio elvetico. Il sistema difensivo individuato sullo sperone di Corenno non è diverso da altri, ma alcune caratteristiche lo rendevano estremamente adatto ad un progetto di recupero:
1) La facile accessibilità: è ubicato subito a monte dell’abitato, ad una quota compresa tra 250 e 350 m . che di fatto consente di visitarlo in ogni periodo dell’anno, soprattutto per le scolaresche nel periodo inverno-primavera quando si concentrano le uscite scolastiche e siti altrettanto importanti, ma ubicati a quote ben maggiori, non sono fruibili a causa della neve.
2) La ricchezza delle opere: vi sono postazioni per fucilieri, postazioni singole e multiple per mitragliatrice, all’aperto e in caverna, piazzole di artiglieria singole e multiple per obici e mortai, ricoveri in caverna per addetti di artiglieria oltre ad un reticolo di strade mulattiere e carrettabili; tutto ciò ne fa un campionario di opere di ingegneria militare.
3) L’esistenza di una logistica: a Corenno vi è la presenza di locali di ristoro, una fermata dell’autobus di linea, una piccola possibilità di parcheggio, e a breve distanza, a Dervio, c’è la stazione ferroviaria. Corenno è inoltre una località con ampie prospettive turistiche, che da un’iniziativa di questo tipo trarranno indubbio vantaggio.
4) L’insieme di queste ragioni ha portato a caldeggiare la creazione di un percorso storico-didattico-culturale con le caratteristiche di un vero e proprio museo all’aperto.
L’Amministrazione Comunale ha collaborato nella definizione dell’intervento e ringrazia pubblicamente per la collaborazione i proprietari dei terreni e i volontari che con un grande lavoro hanno recuperato il sentiero e le postazioni militari. La prima fase di intervento ha avuto inizio tra il marzo e il maggio dello scorso anno, con centinaia di giornate complessive di lavoro effettuate dai volontari della Protezione Civile “A. Merlini” di Lecco, oltre ad Alpini di 41 gruppi della sezione Ana di Lecco. La seconda fase dei lavori è proseguita nei mesi di ottobre e novembre, per riprendere poi in questa primavera. Ultimamente poi i volontari sono dovuti intervenire anche per ripristinare i danni che l'incendio di un mese fa ha provocato anche su una parte di sentiero che era già stata recuperata. Il gruppo “Formazione e cultura” dell’Ana di Lecco è inoltre intervenuto in una decina di scuole elementari e medie (anche di Dervio) ad illustrare il progetto e ad accompagnare gli alunni sul tracciato. Il sentiero è ora fruibile, pur con le dovute cautele (si tratta pur sempre di un sentiero di media montagna), accedendovi dalla strada provinciale, attraverso la “scalotta” situata a metà strada tra la fontana e il ristorante, dal lato opposto della strada. Salendo fino alla località “Molinelli” (e volendo anche fino a Vestreno) si godono panorami eccezionali sul lago e su Corenno, e si incontrano le 11 postazioni militari, che verranno adeguatamente segnalate ma che sono già facilmente visitabili. Il nostro territorio quindi si arricchisce di una nuova struttura di importanza culturale e storica e della possibilità di un suo utilizzo anche a livello turistico.
VISITE GUIDATE DEL CASTELLO DI CORENNO
E PASSEGGIATA CORENNO-DORIO
L'iniziativa verrà ripetuta il primo sabato del mese; la partecipazione è gratuita e avverrà per gruppi a numero chiuso con inizio ogni 30 minuti. Si consiglia di prenotare l'orario della propria visita presso la biblioteca comunale (aperta lunedi, mercoledi e venerdì dalle 14.30 alle 18 e sabato dalle 8.30 alle 12 – tel. 0341804113 email biblioteca@comune.dervio.lc.it ) Si consiglia inoltre di raggiungere Corenno attraverso la bella passeggiata del Sentiero del Viandante (possibilità di parcheggio presso il parcheggio esterno dell'albergo "Oasi del Viandante", da cui si raggiunge facilmente a piedi il borgo di Corenno in meno di 15 minuti). In collaborazione con ristorante bar "Il castello".
Dopo il grande successo dello scorso anno, con la partecipazione di centinaia di visitatori tra Derviesi, turisti e persone provenienti appositamente anche da molto lontano, viene ripetuta anche quest’anno, ogni primo sabato del mese, l'iniziativa che prevede, a cura del Comune e in collaborazione con la famiglia Marietti che ne è proprietaria, delle visite guidate periodiche al castello recinto di Corenno e alla nuova bellissima passeggiata realizzata dal Comune a picco sul lago tra Corenno e Dorio. Considerato il richiamo esercitato finora dall'apertura si è deciso di proporre la possibilità di prenotare la propria vista presso la biblioteca, recandosi personalmente in biblioteca durante gli orari di apertura oppure utilizzando la posta elettronica. Le visite avverranno ogni 30 minuti (la prima dalle 14.30, l'ultima alle 16 con termine alle 16.30) per gruppi a numero chiuso e saranno tenute dal prof. Roberto Pozzi, che introdurrà i visitatori agli eventi storici che hanno portato alla costruzione ed all'utilizzo del castello come luogo di protezione per la popolazione di Corenno. Per i visitatori di passaggio, o comunque per chi non avesse prenotato la visita, sarà possibile unirsi al momento compatibilmente con i posti ancora disponibili; per tale motivo la prenotazione, alla luce di quanto successo in estate, pur non essendo obbligatoria è comunque caldamente consigliata. Questa iniziativa, fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale, è un'occasione per visitare per la prima volta questi luoghi, accompagnati dalle interessanti descrizioni fornite da una guida preparata come il prof. Pozzi, o rivisitarli magari con un occhio differente.
IL BORGO DI CORENNO PLINIO
Le origini storiche di Corenno Plinio si perdono nell’oscurità dei tempi. I classici attribuivano al nome Corenno una derivazione greco-latina (Corinto), tuttavia nessuno ha mai preso in considerazione un’approfondita ricerca toponomastica. Legata a Dervio per tutto l'alto Medioevo, Corenno fu data in feudo nel 1277 dall'Arcivescovo di Milano Ottone Visconti agli Andreani (o Andriani) che la mantennero fino al 1553, quando passò agli Sfondrati, pur nel persistere di alcuni diritti dei feudatari originari che ripresero il controllo del feudo dal 1718 al 1797 e mantennero anche in seguito il possesso del castello, ancora oggi di proprietà degli eredi. A persone di questa famiglia sono dedicati i monumenti sepolcrali del XIV secolo ora posti sul piazzale della chiesa, dedicata a San Tommaso di Canterbury ed eretta a parrocchia autonoma nel 1566 da San Carlo Borromeo. Nel 1863 a Corenno venne aggiunto l'appellativo di “Plinio”, e dal 1928 Corenno Plinio entrò a fare parte del Comune di Dervio. Una delle caratteristiche peculiari del borgo è sicuramente il suo castello.
IL CASTELLO
Il castello di Corenno è un complesso monumentale impostato su fondazioni romane, come si può arguire dal basamento di alcuni muri, ed ha una pianta irregolare tendenzialmente di forma quadrata. La posizione panoramica dell'insediamento lascia presupporre che in epoca romana su quest'area sorgesse una delle torri di segnalazione e di guardia che permettevano di trasmettere notizie importanti dalle Province dell'Impero fino a Roma, con segnali di fumo durante il giorno e con fuochi durante la notte. Sul lago esistevano sicuramente torri di questo tipo a Como, Torno, Torriggia, alla Cavagnola, all'isola Comacina, a Balbianello e a Bellagio. Il castello, composto da una cinta muraria a pianta irregolare, coronata da merli che proteggevano il cammino di ronda, è databile tra il 1360 e il 1370 e costituisce un tipico esempio di castello-recinto, cioè una fortificazione realizzata come rifugio per la popolazione in caso di attacchi. Il materiale usato per la costruzione ricalca la tipologia dell’opus gallicus, con l’utilizzo di materiale proveniente da roccia scavata sul posto o recuperata sulla riva del lago. Il pietrame è generalmente di piccole dimensioni. Sul frontale della porta spicca lo stemma degli Andreani. Presenta due torri, una del tipo detto a vela (aperta cioè all’interno) sovrastante l’unica apertura rivolta verso l’abitato, a sud-ovest, e l'altra quadrata e situata nell'angolo a nord-est, probabilmente aggiunta alle mura nella seconda metà del Trecento. Il fossato che circondava il castello, citato nello Statuto del Comune di Dervio del 1389, fu eliminato tra il 1825 e il 1830 con la realizzazione della strada militare (l’attuale Provinciale 72). Il castello costituì il nucleo attraverso il quale si sviluppò l'abitato di Corenno con le caratteristiche vie scavate nella roccia. Si può ben dire che il castello sia l’ultimo baluardo di un paese completamente fortificato: chi infatti voleva conquistare Corenno dal lago (unica via di accesso nei tempi antichi) si trovava di fronte un paese costruito su uno sperone roccioso, con vie ripide e strette chiuse da robuste porte e collegate da lunghe scalinate scavate nella roccia, con le case sovrapposte l’una all’altra senza finestre fino ad altezza d’uomo, con muri tra loro contigui: una sorta di unico fabbricato in cui ogni stanza doveva essere conquistata e in cui l’ultimo rifugio era il castello. Un castello recinto dove la popolazione si rifugiava in attesa che la furia del nemico sbollisse: l’area interna è infatti proporzionale al numero di abitanti che doveva proteggere, considerato che il piccolo borgo di Corenno ha sempre avuto una popolazione intorno al centinaio di abitanti.
Sabato 2 Giugno 2012 - ore 17.00
Parco Boldona di Dervio
il “Teatro della Spontaneità”
presenta:
ALICE
Spettacolo teatrale
“Tagliategli la testa!” dice la Regina di cuori e lo spettacolo ha inizio. Gli attori si dispongono sparsi nel parco. “Fosse per me i libri sarebbero fatti solo di figure” grida Alice e la musica dei Queen invade il lungo lago di Dervio. Cosi prende vita “Alice nell’acqua”, lo spettacolo che la Scuola di formazione in Teatroterapia propone sabato 2 giugno alle ore 17, presso il parco Boldona sul lungo lago di Dervio con ingresso gratuito.
Lo spettacolo teatrale prodotto dall’Associazione Politeama e dal gruppo “Teatro della spontaneità” nasce dagli allievi del secondo anno della Scuola di formazione in Teatroterapia di Colico che mettono in scena la performance liberamente ispirata alle suggestioni di “Alice nel paese delle meraviglie” per la regia di Roberto Motta. Lo spettacolo è rivolto sia ad un pubblico di adulto che di bambini.
Domenica 3 giugno – ritrovo ore 9 sulla piazza di Corenno
VISITA GUIDATA ALLA LINEA CADORNA SUL TERRITORIO DERVIESE
A conclusione dei lavori di recupero del sentiero che da Corenno
conduce alle trincee della Prima Guerra Mondiale
partecipazione gratuita – in caso di maltempo la visita sarà annullata
Nel 2008 ricorreva il 90° anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, che vide combattere duramente migliaia di uomini, tra i quali molti Alpini. Anche le nostre montagne, pur non essendo fortunatamente teatro di operazioni belliche, furono interessate da opere e interventi, a volte con una ricaduta positiva: ad esempio la strada militare che da Dervio sale alla bocchetta di Trona, realizzata dal Genio Militare, che strappò la Valvarrone al suo secolare isolamento. Queste opere hanno, nel disinteresse generale, subito gli insulti del tempo e degli uomini e solo l’abilità e la tecnica raffinata dei costruttori hanno consentito loro di giungere fino a noi. L’abbandono della montagna ha provocato l’enorme sviluppo della vegetazione che, non più regimata, invade ormai ogni opera e ogni manufatto. La Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini ha elaborato una proposta di recupero del sentiero e dei manufatti della Linea Cadorna situati a monte dell’abitato di Corenno Plinio, dove è stato individuato un insieme difensivo facente parte di quel sistema che, voluto negli anni 1915-1916 dall’allora capo di stato maggiore generale Luigi Cadorna, ne prese il nome. Con la definizione di “Linea Cadorna” è infatti nota la linea di difesa posta sul confine con la Svizzera che partendo dal lago Maggiore terminava al Pizzo del Diavolo, e aveva la sua ragion d’essere nell’interdizione di eventuali attacchi austro-tedeschi provenienti dal territorio elvetico. Il sistema difensivo individuato sullo sperone di Corenno non è diverso da altri, ma alcune caratteristiche lo rendevano estremamente adatto ad un progetto di recupero:
1) La facile accessibilità: è ubicato subito a monte dell’abitato, ad una quota compresa tra 250 e 350 m . che di fatto consente di visitarlo in ogni periodo dell’anno, soprattutto per le scolaresche nel periodo inverno-primavera quando si concentrano le uscite scolastiche e siti altrettanto importanti, ma ubicati a quote ben maggiori, non sono fruibili a causa della neve.
2) La ricchezza delle opere: vi sono postazioni per fucilieri, postazioni singole e multiple per mitragliatrice, all’aperto e in caverna, piazzole di artiglieria singole e multiple per obici e mortai, ricoveri in caverna per addetti di artiglieria oltre ad un reticolo di strade mulattiere e carrettabili; tutto ciò ne fa un campionario di opere di ingegneria militare.
3) L’esistenza di una logistica: a Corenno vi è la presenza di locali di ristoro, una fermata dell’autobus di linea, una piccola possibilità di parcheggio, e a breve distanza, a Dervio, c’è la stazione ferroviaria. Corenno è inoltre una località con ampie prospettive turistiche, che da un’iniziativa di questo tipo trarranno indubbio vantaggio.
4) L’insieme di queste ragioni ha portato a caldeggiare la creazione di un percorso storico-didattico-culturale con le caratteristiche di un vero e proprio museo all’aperto.
L’Amministrazione Comunale ha collaborato nella definizione dell’intervento e ringrazia pubblicamente per la collaborazione i proprietari dei terreni e i volontari che con un grande lavoro hanno recuperato il sentiero e le postazioni militari. La prima fase di intervento ha avuto inizio tra il marzo e il maggio dello scorso anno, con centinaia di giornate complessive di lavoro effettuate dai volontari della Protezione Civile “A. Merlini” di Lecco, oltre ad Alpini di 41 gruppi della sezione Ana di Lecco. La seconda fase dei lavori è proseguita nei mesi di ottobre e novembre, per riprendere poi in questa primavera. Ultimamente poi i volontari sono dovuti intervenire anche per ripristinare i danni che l'incendio di un mese fa ha provocato anche su una parte di sentiero che era già stata recuperata. Il gruppo “Formazione e cultura” dell’Ana di Lecco è inoltre intervenuto in una decina di scuole elementari e medie (anche di Dervio) ad illustrare il progetto e ad accompagnare gli alunni sul tracciato. Il sentiero è ora fruibile, pur con le dovute cautele (si tratta pur sempre di un sentiero di media montagna), accedendovi dalla strada provinciale, attraverso la “scalotta” situata a metà strada tra la fontana e il ristorante, dal lato opposto della strada. Salendo fino alla località “Molinelli” (e volendo anche fino a Vestreno) si godono panorami eccezionali sul lago e su Corenno, e si incontrano le 11 postazioni militari, che verranno adeguatamente segnalate ma che sono già facilmente visitabili. Il nostro territorio quindi si arricchisce di una nuova struttura di importanza culturale e storica e della possibilità di un suo utilizzo anche a livello turistico.
