Annone: Serena Gioia diventa modella per un giorno a V .Cabella
Modelle, protagoniste dell’immagine e di una bella mostra per dire a tutti, come ha fatto Serena Gioia presentandosi al pubblico: “Guardate oltre la nostra disabilità, guardateci solo come donne, in tutta la nostra femminilità”.
Trentasei anni, ventisette dei quali vissuti sulla carrozzina dove è costretta dalla distrofia muscolare, Serena può comunicare, oltre che con la parola, solo con la falange del pollice della mano sinistra. Col quale la coraggiosa ragazza di Annone usa il mouse per dipingere col computer, nonchè per parlare, attraverso Skype, con centinaia di amici che ha in tutto il mondo.

Già testimonial nel 2009 per il calendario di Telethon, Serena è ora tra le diciotto donne protagoniste di "femminilità è donna", mostra che sedici fotografi professionisti hanno realizzato con queste modelle, tutte disabili. Dopo la prima tappa a Botticino, quartiere di Brescia dove è nata l'idea, ha trovato accoglienza a Villa Cabella di Annone. A presentarla c'erano il sindaco Carlo Colombo e l'assessore ai servizi sociali Alessia Corti. "Il mondo ci guarda prima per il nostro handicap - ha spiegato Serena Gioia presentando la mostra - è pensiero comune che una donna disabile non venga considerata per la sua femminilità. L'attenzione viene posta sull’aggettivo, disabile, che racconta solo una condizione, dimenticando dunque il sostantivo, ovvero la donna. Mi piace navigare in internet, dove avevo letto di Cinzia Rossetti, ragazza bresciana che voleva diventare modella. L'agenzia alla quale avevo mandato le foto del book l'aveva accettata, chiedendo ulteriori notizie. Nella comunicazione successiva Cinzia aveva spiegato la sua disabilità. Da quel momento il rapporto si era interrotto. Cinzia non si era rassegnata, anzi. Attraverso la rete aveva lanciato aveva lanciato un’idea: perchè non costruire una mostra fotografica di donne disabili fotografate da professionisti, per dimostrare che la nostra femminilità è tutt'altro che nascosta? Anche a me piacciono le sfide così avevo accettato di mettermi in gioco e diventare una delle modelle. A fotografarmi è stato Eros Maggi, professionista di Mandello. Con lui mi sono trovata benissimo”.

Ad aiutare Serena c’erano Federico Galli, suo amico da sempre, Carolina Corti e Giuseppina Ferrario. Ha scritto Maggi nel commento alla mostra. "Quando ho detto a Serena che il servizio non si sarebbe svolto nella sua stanza, lei si è data da fare. Ha cercato la location più adatta, coinvolgendo e sconvolgendo mezzo paese, creando intorno a sè molto entusiasmo. Io ho solo messo in immagini tutto questo".
Look da manager, sdraiata sul tappeto verde con le carte da gioco, o sul fieno dell'Azienda Agricola Pellegatta di Annone, Serena è ora tra le diciotto bellissime modelle che fanno di questa mostra, accolta a Villa Ca’ Bella nel fine settimana, una bella testimonianza. Chi l’ha vista, e domenica sono stati in molti, l’ha confermato. In tutte le diciotto modelle la femminilità è donna. "Noi speriamo che molti altri vogliano accogliere la mostra - ha sottoineato Serena - ci basta trovare una location dove esporre pannelli e immagini. Per il resto non costa nulla".

"Con questa iniziativa - ha spiegato il sindaco Carlo Colombo - Serena ci ha insegnato molto. Ci ha fatto capire che possiamo e dobbiamo guardare oltre quello che appare. L'intensità di queste fotografie vale più di mille parole".
“Ogni immagine – ha detto invece Alessia Corti – riflette la sensibilità di ognuna di noi ha dentro di sè. Chi ha fatto da modella ha saputo offrirla. Chi ha scattato queste foto ha saputo coglierla”.
“Cercate di farlo anche voi – ha concluso Serena – e davanti alle foto, non fermatevi solamente per i soliti due minuti”.
Trentasei anni, ventisette dei quali vissuti sulla carrozzina dove è costretta dalla distrofia muscolare, Serena può comunicare, oltre che con la parola, solo con la falange del pollice della mano sinistra. Col quale la coraggiosa ragazza di Annone usa il mouse per dipingere col computer, nonchè per parlare, attraverso Skype, con centinaia di amici che ha in tutto il mondo.

Già testimonial nel 2009 per il calendario di Telethon, Serena è ora tra le diciotto donne protagoniste di "femminilità è donna", mostra che sedici fotografi professionisti hanno realizzato con queste modelle, tutte disabili. Dopo la prima tappa a Botticino, quartiere di Brescia dove è nata l'idea, ha trovato accoglienza a Villa Cabella di Annone. A presentarla c'erano il sindaco Carlo Colombo e l'assessore ai servizi sociali Alessia Corti. "Il mondo ci guarda prima per il nostro handicap - ha spiegato Serena Gioia presentando la mostra - è pensiero comune che una donna disabile non venga considerata per la sua femminilità. L'attenzione viene posta sull’aggettivo, disabile, che racconta solo una condizione, dimenticando dunque il sostantivo, ovvero la donna. Mi piace navigare in internet, dove avevo letto di Cinzia Rossetti, ragazza bresciana che voleva diventare modella. L'agenzia alla quale avevo mandato le foto del book l'aveva accettata, chiedendo ulteriori notizie. Nella comunicazione successiva Cinzia aveva spiegato la sua disabilità. Da quel momento il rapporto si era interrotto. Cinzia non si era rassegnata, anzi. Attraverso la rete aveva lanciato aveva lanciato un’idea: perchè non costruire una mostra fotografica di donne disabili fotografate da professionisti, per dimostrare che la nostra femminilità è tutt'altro che nascosta? Anche a me piacciono le sfide così avevo accettato di mettermi in gioco e diventare una delle modelle. A fotografarmi è stato Eros Maggi, professionista di Mandello. Con lui mi sono trovata benissimo”.

Ad aiutare Serena c’erano Federico Galli, suo amico da sempre, Carolina Corti e Giuseppina Ferrario. Ha scritto Maggi nel commento alla mostra. "Quando ho detto a Serena che il servizio non si sarebbe svolto nella sua stanza, lei si è data da fare. Ha cercato la location più adatta, coinvolgendo e sconvolgendo mezzo paese, creando intorno a sè molto entusiasmo. Io ho solo messo in immagini tutto questo".
Look da manager, sdraiata sul tappeto verde con le carte da gioco, o sul fieno dell'Azienda Agricola Pellegatta di Annone, Serena è ora tra le diciotto bellissime modelle che fanno di questa mostra, accolta a Villa Ca’ Bella nel fine settimana, una bella testimonianza. Chi l’ha vista, e domenica sono stati in molti, l’ha confermato. In tutte le diciotto modelle la femminilità è donna. "Noi speriamo che molti altri vogliano accogliere la mostra - ha sottoineato Serena - ci basta trovare una location dove esporre pannelli e immagini. Per il resto non costa nulla".

"Con questa iniziativa - ha spiegato il sindaco Carlo Colombo - Serena ci ha insegnato molto. Ci ha fatto capire che possiamo e dobbiamo guardare oltre quello che appare. L'intensità di queste fotografie vale più di mille parole".
“Ogni immagine – ha detto invece Alessia Corti – riflette la sensibilità di ognuna di noi ha dentro di sè. Chi ha fatto da modella ha saputo offrirla. Chi ha scattato queste foto ha saputo coglierla”.
“Cercate di farlo anche voi – ha concluso Serena – e davanti alle foto, non fermatevi solamente per i soliti due minuti”.
Sergio Perego