Bachelet: nelle prime arriva la 'settimana corta'. Una novità per ora ''sperimentale''

Il preside Sergio Guerrieri Lauria
Un'idea nata da una proposta che l'istituto ha rivolto alle famiglie per la prima volta quest'anno tramite un questionario consultivo che sembra aver riscosso un buon successo.
"Si tratta di dare la possibilità ai ragazzi di organizzarsi meglio e di valutare se due giorni liberi consentano loro di portare avanti meglio tanto lo studio quanto le attività extrascolastiche. Niente di straordinario. L'interesse da parte dei genitori c'è stato" spiega il preside Sergio Gurrieri Lauria. "Le adesioni sono stata numerosissime e nessuno è stato costretto: la sperimentazione sarà infatti avviata soltanto in quella classe che ha visto il 100% degli assensi, nelle altre l'orario resterà quello solito che prevede la frequenza anche il sabato".
Per la classe sperimentale, per ora unica, a "settimana corta" l'orario dunque prevederà cinque ore di lezione per tre giorni e sesta ora due volte a settimana. "Un carico sostenibile" prosegue il preside "e attuabile laddove sono previste 27 ore settimanali, per le classi prime degli istituti tecnici, ad esempio ragioneria, che prevedono 32 ore a settimana, la settimana corta diviene invece una soluzione meno praticabile".
Rimodulazione di orario dunque soltanto laddove sarà sostenibile in primo luogo per gli studenti. Al termine dell'anno scolastico l'istituto superiore oggionese valuterà quindi l'andamento del nuovo orario e deciderà se rendere o meno definitiva la soluzione, una decisione che dovrà essere presa dal Consiglio d'istituto.
"In numerosi stati europei la settimana scolastica è "corta". In Alto Adige, ad esempio in provincia Bolzano, vi è la settimana corta e i risultati sono buoni" conclude il preside. "Ci proviamo. A fine anno tireremo le somme sentendo il parere di genitori, collegio docenti e ovviamente ragazzi. Del resto ogni tanto il cambiamento è il modo migliore per guardare avanti".
M.M.