Oggiono: 500 persone al Palabachelet per ascoltare il dibattito sulla ''mafia in Brianza'' con i magistrati Bellomo, Nobili e Mapelli

Il tavolo dei relatori. Da sinistra gli ospiti, Walter Mapelli, Alberto Nobili, Salvatore Bellomo
e i promotori della serata, il giudice Piero Calabrò e l'assessore olgiatese Roberto Romagnano

Circa 500 persone hanno riempito il Palabachelet di Oggiono giovedì sera per assistere al dibattito su un tema più che mai attuale, ''La mafia in Brianza''.
Si dice che ''dopo il tre, il quarto vien da sè''. In effetti la serata numero quattro del ciclo ''Progetto Legalità'', serie di incontri organizzati dal comune di Olgiate ha confermato il successo delle precedenti che, come ricordiamo, avevano visto presenziare i procuratori Giancarlo Caselli, Pietro Grasso e Nando Dalla Chiesa.

Seduti accanto all'assessore olgiatese Roberto Romagnano e al giudice Piero Calabrò, promotori della manifestazione, c'erano Alberto Nobili, Salvatore Bellomo e Walter Mapelli, magistrati che hanno contribuito alle inchieste su Tangentopoli e sul Sistema Sesto, oltre che agli arresti di 'ndranghetisti in comuni della Brianza e del milanese.
La serata ha visto la presenza, come le precedenti, del prefetto di Monza Giovanna Vilasi, del comandante della tenenza della guardia di Finanza Massimo Zisa, del capitano Giorgio Santacroce, del maresciallo Nicolino Ombrosi, di diversi esponenti della politica locale e di un pubblico variegato, fatto anche di moltissimi giovani.


Ad introdurre la serata l'assessore Romagnano che ha ringraziato tutti coloro che hanno consentito la buona riuscita del progetto, mentre Calabrò ha presentato i relatori, ''tre amici che da posizioni diverse stanno lavorando da anni per debellare il fenomeno mafioso nel nostro territorio''.
Il primo ad intervenire è stato il dottor Alberto Nobili, uno dei protagonisti delle inchieste principali degli anni Novanta, che portarono all'arresto di 2500 mafiosi in Lombardia. Ha indagato sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nei lavori di EXPO 2015 e ha lavorato nella Direzione Distrettuale Antimafia.

VIDEO



''Si è diffusa ormai la concezione che il contrasto alla mafia è un problema che deve coinvolgere tutti, non solo noi magistrati o le forze dell'ordine. E' un vero e proprio cancro e da soli non ce la si fa a sconfiggerlo, serve l'impegno di tutti. Purtroppo solo da pochi anni abbiamo preso coscienza del fenomeno, mentre prima lo si sottovalutava. Ora però stiamo pagando un prezzo altissimo a causa del disinteresse che per troppi anni si è avuto rispetto al problema''.


Il dottor Nobili ha fatto riferimento alle recenti cronache che hanno portato in carcere l'assessore regionale Zambelli con l'accusa di aver acquistato voti dalla 'ndrangheta. Uno degli ultimi e sempre più frequenti episodi che vedono la commistione tra mafia e potere. ''Ricordo già negli anni Settanta il dilagare del fenomeno mafioso a Milano, eppure nessuno sembrava accorgersene. Purtroppo sono passati decenni e siamo ancora qui a parlarne, non è cambiato nulla. C'è voluto il sangue affinchè l'opinione pubblica si svegliasse capendo quello che stava accadendo''.


In Lombardia la mafia è potente, ma i mezzi per contrastarla sono stati potenziati esponenzialmente. Basti pensare che, come ha spiegato Nobili, negli ultimi due anni sono stati arrestati 2500 mafiosi ''alla faccia di chi negava il fenomeno''.
E poi un accenno all'operazione Infinito del 2010 che ha consentito di portare alla luce l'infiltrazione delle cosche 'ndrine in Lombardia, persino nel nostro territorio. Scenari inquietanti, ma secondo il dottor Nobili bisogna essere ottimisti. ''Le persone per bene fortunatamente sono ancora la maggioranza. Siamo un paese ad alta diffusione di legalità e proprio per questo la dobbiamo comunicare ai giovani. La carta vincente per sconfiggere la mafia è disporre di una società attenta e pulita''.


L'alta partecipazione di pubblico alla serata è stata accolta positivamente dal dottor Salvatore Bellomo, sostituto procuratore di Monza che ha indagato sulla diffusione della 'ndrangheta in Brianza (inchiesta Sunrise e inchiesta Infinito, che nel 2010 ha permesso ai carabinieri di Monza di arrestare una sessantina di affiliati).
''Un magistrato non lavora per il consenso della gente, ma è vero che quando la nostra azione ha una risposta di questo tipo non può che farci piacere'' ha spiegato.

VIDEO/2



E poi un cenno all'operazione Infinito che ha consentito di dare un colpo non indifferente alla 'ndrangheta, forma di criminalità organizzata ancora più dura di quella siciliana, perchè caratterizzata da una struttura di tipo familiare che difficilmente lascia spazio a pentimenti. ''L'azione della mafistratura non è sufficiente, è necessario che si sviluppi una coscienza civile. La paura ce l'abbiamo tutti, è naturale, ma più grande deve essere il coraggio di ribellarsi a questo sistema, affidandosi all'aiuto delle istituzioni. Denunciate, non giratevi dall'altra parte, vigilate. La mafia è un fenomeno umano che ha un inizio e una fine. Sta nella coscienza civile di tutti noi saperla combattere''.


E' toccato infine a Walter Mapelli, sostituto procuratore a Monza e impegnato nella lotta alla corruzione, parlare davanti al pubblico oggionese. ''L'obiettivo della criminalità è controllare l'attività economica, non possiamo pensare che l'illegalità non sia infiltrata in questo sistema. Del resto la finalità del mafioso è quella di entrare nell'economia in maniera illegale. Se negli anni scorsi le infiltrazioni avvenivano in forma limitata, ora ci sono interi settori a rischio, come ad esempio quello immobiliare''.
Ci sono diverse società che fungono da strumento di ripulitura per le organizzazioni mafiose. Spesso si tratta dei piccoli gruppi che non sono soggetti a controlli, ma in generale come ha spiegato Mapelli ''l'assalto all'economia riguarda pochi settori a minor valore aggiunto''.


Anche il sostituto procuratore di Monza ha posto l'accento su un concetto fondamentale: ''nessuno può dire che il problema non ci riguarda, dobbiamo fare qualcosa di più''.
Insomma, una serata di successo, l'ultima per quanto riguarda il ciclo di incontri. A chiusura di tutto il progetto sabato 20 ottobre alle 14.00 la "Giornata di Solidarietà" con la partita di calcio "Nazionale Italiana Magistrati" - "Nazionale calcio TV" Stadio di Merate , via Bergamo.
Tutto il ricavato della giornata sarà devoluto in progetti di solidarietà.
Gloria Crippa - Marta Mazzolari
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.