Oggiono: Roma, Bergamo ed ora Assisi. Una nuova sfida per l'artista D'Alconzo

Un percorso artistico e spirituale che sulle tracce dell'avanguardia e della contemporaneità segue il solco delle culle più dense di significato, sia storico che religioso. Il Sacro Convento di Assisi, sarà questa l'ennesima tappa del percorso artistico di Francesco D'Alconzo - artista oggionese da 18 anni a Mannheim, nel cuore del land del Baden-Württemberg - che il prossimo 4 marzo lascerà la Germania per il suo ennesimo pellegrinaggio. Il motivo è ancora una volta denso di significati simbolici: consegnare di persona al Rettore del Convento la sua ultima opera "Fratello Sole Sorella Luna", un omaggio all'opera forse più famosa del fondatore dell'ordine francescano che diede il via, oltre che a una vera e propria rivoluzione religiosa, anche a un nuovo impulso nell'ambito della tradizione letteraria italiana.


Accanto a lui, come sempre, la sua immancabile guida spirituale, don Valerio Casula, parroco della comunità cattolica italiana di Mannheim, che con l'artista ha percorso centinaia di chilometri per raggiungere i musei di tutto il mondo. "La figura di san Francesco ha per me un significato particolare, in qualche modo perché legata al nome che porto" spiega l'artista. "Per me è come andare a ritroso alle origini". Ma questa volta, quasi a voler sottolineare quella rivoluzione interiore emblema del francescanesimo, D'Alconzo ha rinnovato anche il suo linguaggio espressivo, passando dall'essenzialità minimale delle sue ultime sculture alla tecnica dell'affresco ricontestualizzata e riproposta tuttavia all'insegna della contemporaneità. Del resto le imprese originali, ma sempre dense di significato, di questo artista eclettico non sono nuove. Lo scorso mese di dicembre D'Alconzo si era infatti recato a Sotto il Monte per portare di persona la sua scultura "Pacem in terris" nel grande salone che ospita la statua di Papa Roncalli, proprio nel 50esimo della sua morte.


Un'opera dal significato spirituale importante, così riassunto dal parroco don Casula: "descrivere ermeticamente le paure dell'annientamento dell'umanità e la gioia e la speranza cristiana che l'amore vince ogni divisione grazie alla croce di Cristo". E prima ancora, a giugno, l'artista aveva fatto visita niente meno che al Pontefice Benedetto XVI per consegnare la sua opera "Zoe". Ma le opere di D'Alconzo non si limitano qui, sono infatti custodite nei musei di tutto il mondo: dalla Costa Rica a Venezia, da Milano a Mannheim, quasi a voler ricercare in ogni angolo del globo uno stesso messaggio universale che solo l'arte è in grado di trasmettere. Difficile dire quale sarà la prossima tappa di questo artista dallo sguardo aperto e dal temperamento imprevedibile, ma una cosa è certa: Assisi non sarà l'ultima.
M.M.
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