La storia della Fantic, dal successo alla chiusura

Un'immagine dell'ex stabilimento Fantic a Barzago
Transitando sulla Como-Bergamo a Barzago si può facilmente notare come i capannoni della Fantic Motor, un tempo una delle attività più conosciute su scala nazionale, abbiano lasciato spazio ad una nuova zona industriale ancora in cerca di un'identità. Un paio le attività che da diverso tempo si sono insediate in Via Parini, mentre la restante parte dell'area è stata di recente oggetto di un piano di lottizzazione, con la formazione di nuovi capannoni attualmente in vendita.
Ma facciamo un passo indietro di qualche decennio. L'attività dell'azienda, iniziò nel 1968, come fabbrica di veicoli ricreativi, quali mini-bikes, go- karts, enduros, destinati al mercato USA. I fondatori, furono Henry Keppel Hesselink e Mario Agrati, entrambi provenienti dall'esperienza all'Agrati Garelli di Cortenuova. Fu in particolare quest'ultimo ad avere l'idea di fondare la fabbrica, dopo aver notato, nel corso di alcuni viaggi in America, l'esistenza di un mercato completamente votato alle mini bike.
Dal momento che la produzione di questi mezzi non rientrava nell'attività della Garelli, sua azienda di famiglia, Agrati decise di unirsi all'amico e collega Keppel, che allora era responsabile del settore commerciale-estero.


I due amici chiamarono l'azienda con il nome ''Fantic Motor'' per sottolineare la volontà di creare un prodotto nuovo ed innovativo, in poche parole fantastico, ma anche perchè in quegli anni, era molto in voga nel panorama delle bibite, l'aranciata Fanta.
Un nome simile, pensarono i fondatori, non poteva che rivelarsi una garanzia di successo. I primi modelli prodotti furono i mini bike per il mercato americano, mentre il passo successivo, analizzando le esigenze del mercato e la ragione sociale del marchio, è stata la costruzione di un veicolo da fuoristrada di 50 cc di cilindrata, il Caballero, il mezzo sicuramente più importante della produzione Fantic, vero e proprio cavallo di battaglia e ''status symbol'' per gli allora quattordicenni.


La produzione quindi, era iniziata a Barzago nel maggio del 1969, dedicandosi per qualche mese alle mini bike che erano veicoli con ruote da 7 e 10 pollici con motori Aspera, e a partire dal 1970 con il Caballero, poi il cinquanta da strada, il centoventicinque da strada e il ciclomotore a telaio aperto che si chiamava Issimo, cercando di coprire tutti i settori, tenendo però come traino la "regolarità'', senza dimenticarsi i ciclomotori tradizionali e le stradali.


L'azienda era partita con un capannone dalle dimensione di 1.200 mq nel 1970, fino ad arrivare nel 1982 ad avere 20.000 mq. Una graduale espansione, che portò la Fantic a passare dagli iniziali trenta dipendenti ad oltre duecento.
Come dicevamo sopra, simbolo della produzione Fantic, è stato sicuramente il Caballero. Un mezzo diventato famosissimo in tutto il mondo, presentato per la prima volta, al salone del Ciclo e Motociclo di Milano nel novembre del 1969, ed entrato in produzione con la prima serie nella primavera del 1970.

Parte dell'ex area Fantic a Barzago come appare oggi

A seguire negli anni successivi, sono nati gli altri modelli, il super, il casa, il competizione, con sviluppi e miglioramenti costanti. L'attività a Barzago è stata sospesa nel 1997; i divieti di praticare il fuoristrada, la congiuntura legata al mondo delle due ruote e forse qualche errore aziendale, hanno portato la Fantic a chiudere i battenti, cessando l'attività produttiva e lasciando un vuoto incolmabile specialmente nel settore trial, dove negli anni, si era ritagliata un posto di leader.


Il marchio Fantic Motor è però rinato qualche anno fa, conquistando terra veneta. E' stato infatti acquisito dall'industriale Federico Fregnan, 41 anni ex fantichista. Il nuovo stabilimento è situato a Dosson di Casier in provincia di Treviso.

Per ulteriori approfondimenti: www.fanticmotor.it

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