Costa M.: rapina nella villa di un imprenditore. Vittime le due nipoti, minacciate e chiuse nel bagno per tutta la notte

Hanno trascorso l'intera nottata chiuse in bagno, in stato di shock. Solo questa mattina il loro grido d'aiuto è giunto sino alle limitrofe abitazioni di Via Manzoni. E' scattata così la chiamata al 112 da parte dei vicini di casa e per le due ragazze è stata la fine di un incubo.
Vittima dell'ennesima rapina in villa, la famiglia Puricelli-Ceruti, titolare di una storica azienda di laminati in acciaio che si affaccia proprio sulla superstrada 36 a Costa Masnaga. Le due ville dei titolari dell'azienda si trovano all'interno di una vasta proprietà circondata da alberi secolari, che confina con lo stabilimento. Due gli accessi: da Via Valassina, ovvero della sede aziendale e dalla complanare-ciclopedonale che corre parallela alla 36.

La villa teatro della rapina di questa notte

I malviventi hanno agito poco dopo la mezzanotte. Probabilmente sapevano che in casa c'erano solo le due ragazze, Annalisa e Valentina, nipoti di Luigi Puricelli, storico titolare dell'azienda. I genitori infatti, erano fuori per il week-end.
Hanno così approfittato del rientro a casa di una delle due, in tarda serata, sfruttando il libero accesso alla proprietà e la disattivazione del sistema d'allarme. In casa c'era anche la sorella. I tre malviventi, dall'accento straniero, che pare abbiano agito con il volto travisato, hanno chiesto ripetutamente loro, minacciandole con un cacciavite, dove fosse la cassaforte. Le ragazze, terrorizzate, hanno riferito loro di non essere in possesso delle chiavi e quindi di non poterla aprire. Dopo aver insistito per diversi minuti, i tre individui hanno deciso di desistere dall'intento, abbandonando l'abitazione. Non prima però di aver asportato una piccola trousse, contenente dei monili in oro dall'esiguo valore economico. Un'irruzione durata una decina di minuti, durante la quale non sarebbe stata usata violenza nei confronti delle giovani.

I due ingressi per accedere alle due ville della famiglia, tra cui quella teatro della rapina

Per guadagnare tempo nella fuga e impedire l'allerta ai soccorsi e alle forze dell'ordine, la banda ha costretto le due giovani (dopo averle legate) ad entrare nel bagno, per poi chiuderle all'interno della stanza, dove hanno trascorso l'intera notte. Solo questa mattina intorno alle ore 8, gridando dalla finestra del locale, sono riuscite a farsi sentire dai vicini che, a seguito delle ripetute urla, allarmati, hanno contattato i carabinieri.
I militari si sono portati in Via Manzoni e comprendendo che le richieste di aiuto provenivano dalla confinante villa dei Puricelli, sono riusciti ad intervenire, scoprendo così quanto era accaduto.

L'azienda Puricelli che si affaccia sulla ss36, di proprietà della famiglia delle due ragazze

Nonostante nei confronti delle ragazze non sia stata usata violenza di alcun genere, profondo è stato lo shock provato dalle due giovani, classe 1989 e 1985.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Lecco, quelli della stazione di Costa Masnaga e della Compagnia di Merate. I militari si sono trattenuti sul posto per l'intera mattina, ascoltando le testimonianze delle giovani ed effettuando i rilievi tecnici e gli accertamenti del caso, finalizzati a risalire all'identità della banda.
G. C.
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