Viaggio lungo i torrenti del territorio/2: il Bevera con i suoi 4 rami, attraversa la Brianza lecchese e comasca




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Riprende il nostro viaggio nel mondo dei torrenti che attraversano il circondario casatese. La tappa odierna ha per protagonista un corso d'acqua particolarmente importante: il torrente Bevera. Si tratta di un affluente di sinistra del fiume Lambro nel quale confluisce in prossimità  di Baggero, frazione del comune di Merone, dopo un percorso di circa 22 km. Si compone di quattro rami principali che nascono: presso il Colle di San Genesio, presso il Monte Crocione, in località  Figina ed in località  Toscio; in territorio di Colle Branza il primo ed il secondo, di Galbiate il terzo e il quarto. Come si può notare, l'intero bacino, che si sviluppa tra i fiumi Adda e Lambro, si estende per circa 42.1 kmq. Comprende, pertanto, interamente o in parte, i territori di Galbiate, Oggiono, Ello, Colle Brianza, Rovagnate, Sirone, Castello Brianza, Barzago, Garbagnate Monastero, Molteno, Costa Masnaga, Merone e Rogeno. Ma non solo. Premessa fondamentale quando si parla di questo torrente, è innanzitutto l'uso del plurale: le Bevere non sono una ma tante, forse decine. Rappresentano un dedalo di rogge, roggette, torrenti che drenano acqua dalle colline orientali della Brianza, da Colle a Monticello già  dolcemente verso il Lambro.


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Tutti torrenti che appunto finiscono il loro corso nel Lambro attraverso quattro Bevere principali:


- Bevera di Molinello: i rilievi collinari sulla Bevera in riferimento interessano i comuni di Sirtori, Barzago, Bulciago, Barzanò, Nibionno, Veduggio (in questa zona si colloca il famoso Santuario di Bevera);

- Bevera di Brianza: da Colle Brianza a Rogeno, sino alla confluenza col Lambro in zona Baggero. Per molti brianzoli
questo torrente è la vera Bevera: il territorio che esso attraversa è una piana ampiamente industrializzata, che tuttavia presenta zone ambientali mantenutesi ed ancora di grande pregio. Per estensione di bacino, portata e bellezza
ambientale è l'affluente più importante del fiume Lambro;


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-Bevera di Naresso: Interessa i Comuni di Barzanò, Monticello, Renate, Besana, Briosco (Capriano,
Fornaci). La confluenza di questa Bevera nel Lambro avviene in zona Briosco, a sud delle Fornaci;

-Bevera di Tabiago: Interessa essenzialmente il territorio
di Nibionno e frazioni (Cibrone, Tabiago) e, dalle sorgenti, il Comune di Costamasnaga. Trattasi di acque molto inquinate, con ambiti come quello iniziale (Centemero) ormai biologicamente morti.


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Buona parte della Brianza deve la sua storia, i suoi ricordi e la sua economia agricola a queste Bevere che costituivano in passato, un vero e proprio punto di riferimento per la civiltà  contadina dei secoli scorsi, che campava grazie ad acque un tempo limpidissime e oggi a rischio di sopravvivenza. Oggi purtroppo si è perso il sapore di queste emozioni e forse ci si accorge dell'esistenza di queste piccole meraviglie naturali, solo in caso di cataclismi dettati quasi sempre dalla mano sciagurata dell'uomo. Per tutelare il torrente Bevera è persino nata un'associazione che mira alla salvaguardia di questo importante corso d'acqua.


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Si tratta del Comitato Bevere, con sede a Fornaci di Briosco. A presiedere questo sodalizio è Pietro Pozzoli.
Tra i programmi per l'anno corrente, presentati nei mesi scorsi dall'associazione rientrano la ricerca continua di tutte le fonti di inquinamento e degrado ambientale dei fiumi, gli interventi di pulizia e di manutenzione ordinaria, l'educazione ambientale nelle scuole, il progetto "Valle della Molera" e il recupero spondale del torrente Bevera.





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 Luciano Erba, membro del sodalizio ha affrontato la questione del monitoraggio degli scarichi inquinanti sul fiume Lambro e sul torrente Bevera presentando poi la pubblicazione "L'inquinamento occulto", una ricerca elementare dei fattori che provocano l'inquinamento dell'ambiente acquatico.
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