Missaglia: il CAI nella salita al Pizzo Palù, a 3901 metri d'altezza
Lo scorso 7 luglio, un gruppo del CAI Missaglia ha completato la salita al Pizzo Palù, nota cima della ValMalenco, di 3901 metri.
Pur non definendosi di tipo propriamente alpinistico, l'escursione al Pizzo Palù rappresenta per lunghezza, alcuni tratti esposti e la totalità del percorso in ambiente innevato, una via certamente impegnativa.
Partiti alle 5 dal Rifugio Marinelli Bombardieri a quota 2813, dopo aver attraversato prima il passo Marinelli orientale e successivamente l'altipiano ghiacciato di Fellaria, il CAI Missaglia ha raggiunto la vetta dopo 4 h di cammino.
Uno dei motivi per salire il Pizzo Palù, oltre al grandioso scenario glaciale di alta montagna, e al piacevole itinerario di salita, è sicuramente il vastissimo e spettacolare panorama che è possibile ammirare dalla cima nelle giornate con meteo favorevole così come è stato nell'occasione.
Per il ritorno al rifugio, passando questa volta per la cresta Ovest, con via mista di roccia e neve, sono state necessarie altre 4 ore di cammino.
Il massiccio è formato da tre cime:
la cima principale o centrale (Muot dal Palü) che nella cartografia svizzera dal 2001
viene indicato essere alto 3901 m
la cima orientale (Piz Palü Orientale), 3.882 m;
la cima occidentale, (Piz Spinas), 3.823 m;
tre costoni prominenti e quattro ghiacciai sospesi. È considerata una delle cime più belle delle Alpi Centrali.
La prima ascensione comprovata alla cima centrale e orientale fu quella dell'inglese K. E. Digby, con Peter Jenny e un portatore nel 1866, per la cresta ovest.
Pur non definendosi di tipo propriamente alpinistico, l'escursione al Pizzo Palù rappresenta per lunghezza, alcuni tratti esposti e la totalità del percorso in ambiente innevato, una via certamente impegnativa.
Partiti alle 5 dal Rifugio Marinelli Bombardieri a quota 2813, dopo aver attraversato prima il passo Marinelli orientale e successivamente l'altipiano ghiacciato di Fellaria, il CAI Missaglia ha raggiunto la vetta dopo 4 h di cammino.
Uno dei motivi per salire il Pizzo Palù, oltre al grandioso scenario glaciale di alta montagna, e al piacevole itinerario di salita, è sicuramente il vastissimo e spettacolare panorama che è possibile ammirare dalla cima nelle giornate con meteo favorevole così come è stato nell'occasione.
Per il ritorno al rifugio, passando questa volta per la cresta Ovest, con via mista di roccia e neve, sono state necessarie altre 4 ore di cammino.
Il massiccio è formato da tre cime:
la cima principale o centrale (Muot dal Palü) che nella cartografia svizzera dal 2001
viene indicato essere alto 3901 m
la cima orientale (Piz Palü Orientale), 3.882 m;
la cima occidentale, (Piz Spinas), 3.823 m;
tre costoni prominenti e quattro ghiacciai sospesi. È considerata una delle cime più belle delle Alpi Centrali.
La prima ascensione comprovata alla cima centrale e orientale fu quella dell'inglese K. E. Digby, con Peter Jenny e un portatore nel 1866, per la cresta ovest.
