Rogoredo: martedì i funerali di Giuseppe Galbiati, precipitato in Valmasino. I racconti di alcuni compagni che erano con lui

Si terranno martedì alle ore 16 presso la parrocchia di San Gaetano a Rogoredo, i funerali di Giuseppe Galbiati, vittima del

tragico incidente in Val Masino avvenuto nel pomeriggio di sabato.
Impegnato in un'escursione in compagnia di amici, il 58enne, grande appassionato di montagna, è precipitato per una trentina di metri dal sentiero Roma, già scenario in passato, di analoghi fatti.
Una tragica fatalità quella costata la vita al casatese, elettricista di professione, sposato e padre di due figli, molto conosciuto nella comunità di Rogoredo dove viveva in Via Volta, proprio di fronte all'area fiera, scenario della manifestazione zootecnica dedicata a San Gaetano che si sta svolgendo in questi giorni.
Giuseppe Galbiati era partito ieri mattina all'alba insieme a quattro amici, tutti membri dell'Asd Correzana, il sodalizio sportivo che vanta la presenza di una sezione dedicata al trekking.
Galbiati ne faceva parte da molti anni, partecipando in maniera molto attiva, da solo o con la moglie, ad escursioni e gite, sia in inverno che in estate.
''Eravamo partiti da Preda Rossa, poi avremmo dovuto proseguire lungo il sentiero Ponti e il Passo Roma, infine verso il Cameraccio - ci ha spiegato Roberto De Capitani di Correzzana, amico del casatese e componente del gruppo partito ieri mattina a bordo di un pullmino alla volta della Valmasino - ma io non me la sono sentita di proseguire perchè stavo poco bene. Così, insieme a mio fratello Sergio, siamo rimasti al bivacco Kima. Il resto del gruppo, Giuseppe, Vito Labadia e Tiziano Pirovano, è ripartito intorno alle ore 13 e tutti insieme avremmo dovuto rivederci domenica. Purtroppo è successo quel tragico incidente costato la vita a Giuseppe. Noi l'abbiamo saputo solo questa mattina''.

Giuseppe Galbiati

Quando il 58enne di Rogoredo è precipitato, si trovava a circa 2300 metri di altezza, in Vale Torrone e si stava avviando con gli amici verso il rifugio Allievi: secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, Galbiati è scivolato su una placca di roccia, compiendo un volo di circa 30 metri, atterrando su un terreno particolarmente accidentato, fatto di sassi.
Pare tuttavia che il casatese non sia morto sul colpo. I cellulari non prendevano e i compagni che erano rimasti con lui hanno dovuto faticare parecchio per chiedere aiuto. Vito Labadia è risalito sino al rifugio Allievi, mentre Tiziano Pirovano è rimasto insieme all'amico gravemente ferito.
Quando sul posto sono giunti i soccorsi, poco prima delle ore 18, nulla hanno potuto fare per Galbiati, deceduto nel frattempo. ''Siamo escursionisti piuttosto esperti e anche Giuseppe lo era. Su quel sentiero c'era un unico pericolo, un rigagnolo d'acqua che scorreva lungo la placca di roccia. Ci hanno detto che in quel punto negli ultimi anni ci sono state già altre vittime. Vito che era davanti ci ha invitato a fare attenzione: io mi sono
Il rifugio Allievi, dove sono stati allertati i soccorsi
fermato ma Giuseppe non ha sentito. Ha fatto un passo in più che gli è stato fatale''
ci ha raccontato ancora sconvolto, Tiziano Pirovano che questa mattina si trovava in Valmasino, in attesa delle ultime deposizioni ai carabinieri della stazione di Ardenno che si stanno occupando delle indagini sull'incidente. ''Se ci fosse stato campo per lanciare l'allarme attraverso i telefoni cellulari, avremmo potuto guadagnare tempo, chiamando i soccorsi''.
Dopo essere stata recuperata dall'equipe del 118 affiancata dal soccorso alpino, la salma del 58enne casatese è stata composta presso la camera mortuaria dell'ospedale di Morbegno.
Come dicevamo, la zona dove ha perso la vita Giuseppe Galbiati è già stata scenario di analoghi episodi. Nel 2005, durante il trofeo Kima, proprio in quel punto morì una partecipante, la skyrunner Marina Moreschi.
Sembra però che da quel momento il sentiero fosse stato messo in sicurezza con la realizzazione di una variante meno pericolosa rispetto alla vecchia strada compiuta dal gruppo di casatesi. Sfortuna quindi alla base della tragedia che ha spezzato la vita di un giovane padre di famiglia, conosciuto e stimato dall'intera comunità di Rogoredo che martedì gli tributerà l'ultimo saluto.
G. C.
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