Un lettore: si corrono rischi a mangiare il gambero del lago?

Spettabile Redazione,

sono un vostro lettore abitante ad Annone di Brianza e vorrei portare a vostra conoscenza e dei lettori i seguenti fatti.
Negli ultimi 2 o 3 anni sulle sponde del lago e sulle rive dei pochi affluenti dello stesso è aumentata a dismisura la presenza del c.d. "gambero killer" ovvero del Procambarus clarkii o gambero della Louisiana, che come è ben spiegato su "Wikipedia" ha invaso gli areali italiani soppiantando i poche gamberi nostrani esistenti, distruggendo uova di pesci, anfibi ed insetti acquatici, sconvolgendo l'equilibrio dell'habitat e rischiando di annullare la biodiversità.



Un'immagine del "gambero killer"

Ha inoltre la capacità di vivere anche in ambienti, spesso anche notevolmente inquinati, grazie alla sua notevole dote di adattarsi a svariati tipi di habitat acquatici diversi, accumulando nelle sue carni anche i metalli pesanti eventualmente presenti nell'areale frequentato.
Negli ultimi tempi ho avuto la possibilità di verificare che parecchie persone vanno a caccia del crostaceo per uso familiare o forse anche per vendita a ristoranti, vista l'abbondanza dello stesso.
La domanda che vorrei porre agli enti preposti siano essi: Regione Lombardia, provincia di Lecco, Comuni rivieraschi, Consorzio del Lario e dei laghi minori, ARPA, ASL etc. etc. è la seguente:
"sono state fatte delle analisi sulle carni del crostaceo in oggetto, presente sul lago di Annone, per verificare la commestibilità delle stesse oppure chi le mangia corre a sua insaputa dei rischi per la propria salute?"
Ringraziando per lo spazio che riserverete alla presente porgo cordiali saluti.
G. Bartesaghi
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