Inrca, Montoli: Pneumologia a Merate solo a parità di posti letto e di budget
''Siamo favorevoli al trasferimento della pneumologia per acuti a Merate, fermo restando però che a Casatenovo
deve arrivare qualcosa d'altro. Questo presidio non deve chiudere''. Così il direttore sanitario dell'Inrca di Monteregio, dottor Claudio Montoli, si è espresso a proposito del trasferimento delle acuzie all'ospedale Mandic. Un'operazione di cui si parla ormai da tempo, ma che sembra non voler andare in porto per il mancato accordo tra i due enti. Nonostante le insistenze dell'azienda ospedaliera, che da tempo sogna di ospitare la pneumologia nel presidio di Via Cerri a Merate, non si conoscono ancora i tempi di questo trasferimento. Se per il Mandic le reticenze dell'Inrca sarebbero legate a fattori di tipo economico, il dottor Montoli spiega la posizione dell'azienda.
''Il discorso è molto complesso e se ne è parlato più volte in sede regionale, anche in un recente incontro avuto con il dottor Mauro Lovisari e il dottor Giacomo Molteni. Noi abbiamo accettato questa opzione che ci è stata proposta, non l'abbiamo chiesta noi, ma siamo stati disponibili a discuterne. Deve essere chiaro però, che stiamo parlando del solo reparto di pneumologia per acuti. Questo non significa smantellare la nostra struttura. Non è mai stata nemmeno presa in considerazione l'ipotesi di trasferire tutto a Merate. A queste condizioni non se ne parla'' ha spiegato Montoli.
L'Inrca starebbe dunque aspettando di capire cosa arriverà a Monteregio a fronte del trasferimento delle acuzie al Mandic. ''Il budget deve rimanere qui e il numero di posti letto non deve variare. Se l'intenzione è quella di trasformare il presidio di Casatenovo in un polo esclusivamente riabilitativo, va benissimo. Ma dobbiamo avere delle certezze. E' questo il nodo da sciogliere e tutte le parti in causa ne sono al corrente'' ha proseguito Montoli, spiegando le ingenti risorse investite per ammodernare la struttura casatese proprio di recente.
''Sono tuttora in corso lavori ingenti e ne sono già stati programmati altri. Tengo a sottolineare che siamo uno dei pochi ospedali in Italia non nuovi ad avere portato a casa il CPI (certificato di prevenzione incendi ndr). Noi la
disponibilità la diamo, ma non vogliamo perdere il resto'' ha concluso il dottor Montoli specificando che l'opera di adeguamento potrà essere effettuata anche senza trasferire reparti in altre strutture, ma semplicemente con una riorganizzazione interna.
Per quanto riguarda l'eventuale trasferimento della pneumologia al Mandic, che andrebbe ad occupare il terzo piano del padiglione Villa, i cui lavori sono pressochè conclusi, non è ancora stata definita la modalità di gestione del reparto se l'operazione dovesse andare in porto. ''Stavamo pensando ad una sperimentazione gestionale con entrambi i soggetti impegnati nel funzionamento del reparto, ma non siamo ancora entrati nel merito della questione. Per noi il nodo da sciogliere è quello relativo al destino della nostra struttura. A settembre avremo un nuovo incontro per discutere della questione, insieme al Mandic e alla direzione generale di Ancona. Poi si vedrà''. Ricordiamo che attualmente l'Inrca di Casatenovo contempla al suo interno diversi reparti: oltre alla pneumologia (generale e per acuti), vi è la riabilitazione (cardiologia e pneumologia), la diagnostica per immagini e il laboratorio analisi.

Il dottor Montoli
''Il discorso è molto complesso e se ne è parlato più volte in sede regionale, anche in un recente incontro avuto con il dottor Mauro Lovisari e il dottor Giacomo Molteni. Noi abbiamo accettato questa opzione che ci è stata proposta, non l'abbiamo chiesta noi, ma siamo stati disponibili a discuterne. Deve essere chiaro però, che stiamo parlando del solo reparto di pneumologia per acuti. Questo non significa smantellare la nostra struttura. Non è mai stata nemmeno presa in considerazione l'ipotesi di trasferire tutto a Merate. A queste condizioni non se ne parla'' ha spiegato Montoli.
L'Inrca starebbe dunque aspettando di capire cosa arriverà a Monteregio a fronte del trasferimento delle acuzie al Mandic. ''Il budget deve rimanere qui e il numero di posti letto non deve variare. Se l'intenzione è quella di trasformare il presidio di Casatenovo in un polo esclusivamente riabilitativo, va benissimo. Ma dobbiamo avere delle certezze. E' questo il nodo da sciogliere e tutte le parti in causa ne sono al corrente'' ha proseguito Montoli, spiegando le ingenti risorse investite per ammodernare la struttura casatese proprio di recente.
''Sono tuttora in corso lavori ingenti e ne sono già stati programmati altri. Tengo a sottolineare che siamo uno dei pochi ospedali in Italia non nuovi ad avere portato a casa il CPI (certificato di prevenzione incendi ndr). Noi la

L'Inrca di Monteregio
Per quanto riguarda l'eventuale trasferimento della pneumologia al Mandic, che andrebbe ad occupare il terzo piano del padiglione Villa, i cui lavori sono pressochè conclusi, non è ancora stata definita la modalità di gestione del reparto se l'operazione dovesse andare in porto. ''Stavamo pensando ad una sperimentazione gestionale con entrambi i soggetti impegnati nel funzionamento del reparto, ma non siamo ancora entrati nel merito della questione. Per noi il nodo da sciogliere è quello relativo al destino della nostra struttura. A settembre avremo un nuovo incontro per discutere della questione, insieme al Mandic e alla direzione generale di Ancona. Poi si vedrà''. Ricordiamo che attualmente l'Inrca di Casatenovo contempla al suo interno diversi reparti: oltre alla pneumologia (generale e per acuti), vi è la riabilitazione (cardiologia e pneumologia), la diagnostica per immagini e il laboratorio analisi.
G. C.