Garbagnate M.: processo per un infortunio alla ''Limonta''
L'infortunio sul lavoro avvenuto all'azienda Limonta di Garbagnate Monastero nel 2008 è stato al centro del processo tenutosi martedì mattina in tribunale a Lecco. Imputato con l'accusa, ancora tutta da dimostrare, di lesioni colpose, è G.B.L., presidente della società che ha il suo quartier generale a Costa Masnaga.
Era l'11 febbraio di quell'anno quando un operaio era rimasto gravemente ferito mentre stava lavorando accanto ad un macchinario, una sorta di miscelatore. Una prognosi iniziale di 30 giorni per il trauma al braccio e fratture costali multiple, si allungò a 70 giorni per il prolungamento della malattia disposto dal medico dell'infortunato.
E' stato proprio il giovane operaio a testimoniare per primo, raccontando quanto gli era successo. Al centro del procedimento il macchinario, che in quel momento si trovava senza coperchio di protezione. La spatola, infilata al suo interno dal lavoratore, ha fatto come da perno e l'uomo è stato scaraventato in aria, ricandendo poi a diversi metri di distanza.
Oltre all'uomo hanno testimoniato anche un collega e il costruttore del macchinario il quale ha
spiegato come l'agitatore sia sicuro proprio in virtù del coperchio di protezione, che non
è possibile togliere quando è in funzione.
Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 30 ottobre per ascoltare nuovi testimoni.
Era l'11 febbraio di quell'anno quando un operaio era rimasto gravemente ferito mentre stava lavorando accanto ad un macchinario, una sorta di miscelatore. Una prognosi iniziale di 30 giorni per il trauma al braccio e fratture costali multiple, si allungò a 70 giorni per il prolungamento della malattia disposto dal medico dell'infortunato.
E' stato proprio il giovane operaio a testimoniare per primo, raccontando quanto gli era successo. Al centro del procedimento il macchinario, che in quel momento si trovava senza coperchio di protezione. La spatola, infilata al suo interno dal lavoratore, ha fatto come da perno e l'uomo è stato scaraventato in aria, ricandendo poi a diversi metri di distanza.
Oltre all'uomo hanno testimoniato anche un collega e il costruttore del macchinario il quale ha
spiegato come l'agitatore sia sicuro proprio in virtù del coperchio di protezione, che non
è possibile togliere quando è in funzione.
Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 30 ottobre per ascoltare nuovi testimoni.
G. C.