Casatenovo: nell'ottobre missionario la comunità omaggia i 'suoi' volontari laici in giro per il mondo per conto dell'O.M.G.
Hanno età differenti, così come le storie che hanno alle spalle. Ad accomunarli, un'importante scelta di vita compiuta anni fa: quella di dedicarsi ai meno fortunati.
In questo mese di ottobre, che la Chiesa Cattolica dedica tradizionalmente al mondo missionario, la parrocchia di San Giorgio ha voluto omaggiare laici e religiosi originari proprio della comunità Maria Regina di tutti i Santi, che comprede le parrocchie di Casatenovo, Campofiorenzo, Galgiana, Valaperta e Rogoredo.
In un grande manifesto esposto in fondo alla chiesa, sono riportati nomi e immagini dei ''suoi'' missionari laici, intenti a portare un messaggio di solidarietà nei vari continenti extra-europei.
Si tratta di tre famiglie e di sei volontari, perlopiù donne, tutti facenti parte dell'operazione Mato Grosso.
Tra loro c'è Cristina Fumagalli, che con il marito Marcello e la piccola Anna sono ripartiti lo scorso anno alla volta del Perù, dove vivono da anni come volontari. Da poco alla loro bella famiglia si è unita anche l'ultima arrivata: la piccola Lucia.
Cristina Fumagalli, cresciuta in Via Garibaldi, a pochi passi dalla parrocchia di Casatenovo, è volontaria per l'OMG da quando aveva 17 anni. Cinque anni dopo, la sua prima esperienza in Perù, dove ha vissuto qualche mese. Poi di nuovo, il contatto con la missione, avvenuto nel 2006, quando Cristina Fumagalli ha deciso di fare ritorno in America Latina, dove è rimasta per due anni, sino a dicembre 2008. Proprio nella missione di Llamellin, l'incontro con Marcello Duranti, volontario di Montichiari in provincia di Brescia, divenuto poi suo marito.
In Perù Cristina ha messo al servizio la sua professione di infermiera occupandosi, insieme ad un'altra volontaria, un piccolo ambulatorio che dipende dall'ospedale di Chacas. Marcello invece si occupa della gestione di una malga di mucche, coerentemente con il suo passato di agricoltore nell'azienda di famiglia.
Anche Ivana e Giordano Galbusera, originari di Valaperta vivono in Perù insieme alla loro numerosa famiglia: i cinque figli Samuele, Stefano, Paolo, Matteo e Giulia.
Impegnati da quasi un decennio presso una missione dell'Organizzazione Mato Grosso (OMG) in Perù, nel lontano paesino di Uco. Da più di dieci anni alternano tre anni di permanenza in Sudamerica a tre mesi di ritorno in Italia, il tutto senza ricevere contributi, rimborsi o stipendi.
Una forma di volontariato radicale, votata a trasformare la vita di una tranquilla famiglia brianzola in un importante punto di riferimento per i più poveri tra i poveri delle popolazioni andine alle quali, grazie all'opera delle famiglia casatese, vengono offerti viveri, medicine, vestiti e soprattutto cultura, grazie alla scuola superiore avviata in questi anni. Ivana opera come infermiera, mentre Giordano come economo in una scuola professionale. Nel 2009 è stato loro conferito il premio per la pace Graziella Fumagalli-Madre Erminia Cazzaniga.
Riconoscimento attribuito l'anno successivo a Giuseppe Pirovano, 49enne che vive da anni in America Latina dove è impegnato a dirigere insieme ad altri volontari, l'attività della Caritas diocesana. In Bolivia il casatese approdò nel 1984, dopo aver conosciuto il primo Vescovo della Prelatura di Aiquile, Monsignor Giacinto Eccher. Dopo qualche anno da pendolare tra Italia e Boliva insieme alla moglie Betty e ai suoi figli, nel 1993 Giuseppe si è stabilito definitivamente in Bolivia al diretto servizio di Monsignor Adalberto Rosat, secondo Vescovo di Aiquile che gli ha affidato la direzione della Caritas Diocesana.
Originaria di Rogoredo è invece Tiziana Mosca, volontaria da anni a Nana, in Perù, dove svolge il ruolo di educatrice presso la Casa dei bambini, dove trovano ospitalità piccoli abbandonati e con disagi familiari. A Illauro, nella medesima terra, vive la compaesana Irene Giorgi (premio Graziella Fumagalli-Madre Erminia Cazzaniga nel 2008), anche lei originaria della frazione di Rogoredo. Sin dalla giovane età di 15 anni, Irene ha iniziato a frequentare il movimento dell'Operazione Mato Grosso (OMG), partecipando attivamente alle raccolte di fondi. Nel 2000, dopo aver ottenuto il diploma di infermiera, è partita per l'Ospedale di Chacas sulle Ande peruviane, unico presidio della zona che offre cure gratuite. Dopo una breve parentesi in Italia è ripartita per Pomallucay tra le montagne andine dove ha prestato assistenza come infermiera per due anni. Al rientro in Italia ha ripreso il lavoro come infermiera per poi decidere di ritornare in Mission e a tempo in Perù. Ora vive a Illauro, a 9 ore dalla prima strada asfaltata, dove non ci sono né telefono né luce, in una comunità di ragazze italiane e peruviane inaugurata dal cardinal Bertone.
Martina Villa, della frazione di Crotta, è partita per il Perù nel novembre 2012 e ci resterà ancora per un anno. La giovane, classe 1986, vive nella regione di Ancash, tra le montagne del Perù, presso la missione di Piscobamba.
Un'esperienza radicale che la giovane casatese, laureata in lettere, sta vivendo con grande umiltà e spirito di sacrificio, decidendo di abbandonare lo stile di vita agiato di tipo "occidentale" per aiutare una popolazione ai limiti della sopravvivenza, caratterizzata da forti problematiche sociali. Attualmente è impegnata come animatrice e insegnante all'oratorio delle Ande.
C'è poi Marta Scaglia, di Galgiana, partita lo scorso giugno alla volta dell'Ecuador, più precisamente a Quindisilli, anche lei per conto dell'OMG. Marta opera come animatrice nella ''casa dei bambini'' della missione.
Nello stesso periodo hanno lasciato il casatese per approdare in America Latina anche i due fratelli Sergio ed Emilia Citterio di Cassina de' Bracchi. Ad accomunarli, oltre alla parentela, la voglia di aiutare il prossimo, di impegnarsi per le realtà meno fortunate. E, anche se per pura coincidenza, quel ''passo'' così importante lo hanno compiuto lo stesso giorno, il 22 giugno prossimo. Emilia è partita per una missione in Perù, il fratello Sergio per l'Ecuador. Un'esperienza di vita preziosa: sei mesi lontani da casa, al servizio dei più poveri.
Si tratta della prima esperienza ''sul campo'' per Emilia, volontaria nel gruppo di Usmate e per il fratello 22enne Sergio, impegnato anche lui da anni nel Mato Grosso, ma nel gruppo di Monticello.
Per salutarli in vista dell'imminente partenza ed offrire loro un contributo per le missioni in America Latina nelle quali si sono recati, tanti amici avevano partecipato alla serata organizzata lo scorso maggio a Villa Mariani di Galgiana.
Insomma, tante storie diverse ma la stessa voglia, fortissima di fare qualcosa di concreto per il prossimo, nella consapevolezza che ogni parte del mondo, se lo si desidera davvero, è ''casa''.
In questo mese di ottobre, che la Chiesa Cattolica dedica tradizionalmente al mondo missionario, la parrocchia di San Giorgio ha voluto omaggiare laici e religiosi originari proprio della comunità Maria Regina di tutti i Santi, che comprede le parrocchie di Casatenovo, Campofiorenzo, Galgiana, Valaperta e Rogoredo.
In un grande manifesto esposto in fondo alla chiesa, sono riportati nomi e immagini dei ''suoi'' missionari laici, intenti a portare un messaggio di solidarietà nei vari continenti extra-europei.
Il pannello esposto in parrocchia a Casatenovo
Si tratta di tre famiglie e di sei volontari, perlopiù donne, tutti facenti parte dell'operazione Mato Grosso.
Tra loro c'è Cristina Fumagalli, che con il marito Marcello e la piccola Anna sono ripartiti lo scorso anno alla volta del Perù, dove vivono da anni come volontari. Da poco alla loro bella famiglia si è unita anche l'ultima arrivata: la piccola Lucia.
Cristina Fumagalli, cresciuta in Via Garibaldi, a pochi passi dalla parrocchia di Casatenovo, è volontaria per l'OMG da quando aveva 17 anni. Cinque anni dopo, la sua prima esperienza in Perù, dove ha vissuto qualche mese. Poi di nuovo, il contatto con la missione, avvenuto nel 2006, quando Cristina Fumagalli ha deciso di fare ritorno in America Latina, dove è rimasta per due anni, sino a dicembre 2008. Proprio nella missione di Llamellin, l'incontro con Marcello Duranti, volontario di Montichiari in provincia di Brescia, divenuto poi suo marito.
Cristina, Marcello e la piccola Anna nel 2012
In Perù Cristina ha messo al servizio la sua professione di infermiera occupandosi, insieme ad un'altra volontaria, un piccolo ambulatorio che dipende dall'ospedale di Chacas. Marcello invece si occupa della gestione di una malga di mucche, coerentemente con il suo passato di agricoltore nell'azienda di famiglia.
Anche Ivana e Giordano Galbusera, originari di Valaperta vivono in Perù insieme alla loro numerosa famiglia: i cinque figli Samuele, Stefano, Paolo, Matteo e Giulia.
Impegnati da quasi un decennio presso una missione dell'Organizzazione Mato Grosso (OMG) in Perù, nel lontano paesino di Uco. Da più di dieci anni alternano tre anni di permanenza in Sudamerica a tre mesi di ritorno in Italia, il tutto senza ricevere contributi, rimborsi o stipendi.
Immagine di repertorio della numerosa famiglia Galbusera di Valaperta
Una forma di volontariato radicale, votata a trasformare la vita di una tranquilla famiglia brianzola in un importante punto di riferimento per i più poveri tra i poveri delle popolazioni andine alle quali, grazie all'opera delle famiglia casatese, vengono offerti viveri, medicine, vestiti e soprattutto cultura, grazie alla scuola superiore avviata in questi anni. Ivana opera come infermiera, mentre Giordano come economo in una scuola professionale. Nel 2009 è stato loro conferito il premio per la pace Graziella Fumagalli-Madre Erminia Cazzaniga.
Riconoscimento attribuito l'anno successivo a Giuseppe Pirovano, 49enne che vive da anni in America Latina dove è impegnato a dirigere insieme ad altri volontari, l'attività della Caritas diocesana. In Bolivia il casatese approdò nel 1984, dopo aver conosciuto il primo Vescovo della Prelatura di Aiquile, Monsignor Giacinto Eccher. Dopo qualche anno da pendolare tra Italia e Boliva insieme alla moglie Betty e ai suoi figli, nel 1993 Giuseppe si è stabilito definitivamente in Bolivia al diretto servizio di Monsignor Adalberto Rosat, secondo Vescovo di Aiquile che gli ha affidato la direzione della Caritas Diocesana.
Giuseppe Pirovano in missione con la famiglia
Originaria di Rogoredo è invece Tiziana Mosca, volontaria da anni a Nana, in Perù, dove svolge il ruolo di educatrice presso la Casa dei bambini, dove trovano ospitalità piccoli abbandonati e con disagi familiari. A Illauro, nella medesima terra, vive la compaesana Irene Giorgi (premio Graziella Fumagalli-Madre Erminia Cazzaniga nel 2008), anche lei originaria della frazione di Rogoredo. Sin dalla giovane età di 15 anni, Irene ha iniziato a frequentare il movimento dell'Operazione Mato Grosso (OMG), partecipando attivamente alle raccolte di fondi. Nel 2000, dopo aver ottenuto il diploma di infermiera, è partita per l'Ospedale di Chacas sulle Ande peruviane, unico presidio della zona che offre cure gratuite. Dopo una breve parentesi in Italia è ripartita per Pomallucay tra le montagne andine dove ha prestato assistenza come infermiera per due anni. Al rientro in Italia ha ripreso il lavoro come infermiera per poi decidere di ritornare in Mission e a tempo in Perù. Ora vive a Illauro, a 9 ore dalla prima strada asfaltata, dove non ci sono né telefono né luce, in una comunità di ragazze italiane e peruviane inaugurata dal cardinal Bertone.
Da sinistra Marta Scaglia, Tiziana Mosca, Irene Giorgi e Martina Villa
Martina Villa, della frazione di Crotta, è partita per il Perù nel novembre 2012 e ci resterà ancora per un anno. La giovane, classe 1986, vive nella regione di Ancash, tra le montagne del Perù, presso la missione di Piscobamba.
Un'esperienza radicale che la giovane casatese, laureata in lettere, sta vivendo con grande umiltà e spirito di sacrificio, decidendo di abbandonare lo stile di vita agiato di tipo "occidentale" per aiutare una popolazione ai limiti della sopravvivenza, caratterizzata da forti problematiche sociali. Attualmente è impegnata come animatrice e insegnante all'oratorio delle Ande.
C'è poi Marta Scaglia, di Galgiana, partita lo scorso giugno alla volta dell'Ecuador, più precisamente a Quindisilli, anche lei per conto dell'OMG. Marta opera come animatrice nella ''casa dei bambini'' della missione.
Nello stesso periodo hanno lasciato il casatese per approdare in America Latina anche i due fratelli Sergio ed Emilia Citterio di Cassina de' Bracchi. Ad accomunarli, oltre alla parentela, la voglia di aiutare il prossimo, di impegnarsi per le realtà meno fortunate. E, anche se per pura coincidenza, quel ''passo'' così importante lo hanno compiuto lo stesso giorno, il 22 giugno prossimo. Emilia è partita per una missione in Perù, il fratello Sergio per l'Ecuador. Un'esperienza di vita preziosa: sei mesi lontani da casa, al servizio dei più poveri.
Sergio ed Emilia Citterio
Si tratta della prima esperienza ''sul campo'' per Emilia, volontaria nel gruppo di Usmate e per il fratello 22enne Sergio, impegnato anche lui da anni nel Mato Grosso, ma nel gruppo di Monticello.
Per salutarli in vista dell'imminente partenza ed offrire loro un contributo per le missioni in America Latina nelle quali si sono recati, tanti amici avevano partecipato alla serata organizzata lo scorso maggio a Villa Mariani di Galgiana.
Insomma, tante storie diverse ma la stessa voglia, fortissima di fare qualcosa di concreto per il prossimo, nella consapevolezza che ogni parte del mondo, se lo si desidera davvero, è ''casa''.
G. C.