Nibionno: messaggi sulla comunità Facebook per Joele. Gli amici chiedono giustizia
La pagina Facebook, attraverso la quale Joele aveva comunicato la sua felicità per essere arrivato in Inghilterra e aver trovato lavoro come cameriere, ha lasciato il posto alla pagina web creata dagli amici del ragazzo che chiedono che sia fatta giustizia e che cessi ogni violenza indiscriminata.
La comunità del social network "Joele Leotta, Stop Violence" ha già raggiunto oltre 70000 persone: amici, conoscenti ma anche non conosceva personalmente Joele ma ha voluto lasciare un proprio messaggio di cordoglio e un pensiero di vicinanza ai genitori e al fratello del giovane nibionnese.
Tra i vari commenti, quello di una mamma il cui figlio è all'estero:
"Sono una mamma con un ragazzo a Londra da circa due mesi e questa notizia mi ha sconvolto - scrive "Lilly" - Londra è vista dal mondo intero come grande metropoli di grande civiltà e disponobilià ma il problema è un altro: la cattiveria umana, che non ha nazioni e non conosce razze ed è invisibile ma colpisce chiunque. Sono basita nel riconoscere che nelle coscienze di alcune persone la vita non abbia più nessun valore, è vergognoso!!!!! Abbraccio forte te e la tua famiglia! Tesoro mio".
Joele è entrato subito nel cuore di molte persone, che lo vogliono ricordare come ancora presente con il suo sorriso e la sua voglia di vivere.
Toccante il pensiero di don Angelo Beccalli, prete originario di Nibionno, che da Uboldo ha voluto esprimere la sua vicinanza nella preghiera: "La morte di un giovane colpisce sempre al cuore. E' un furto alla speranza. E' un sequestro di vita. Quando il giovane che muore ti è più vicino, perchè amico o perchè del tuo stesso paese, allora il dolore si amplifica, è dentro di te, sei te dentro quel dolore. Caro Joele è mia intenzione e mia preghiera metterti nelle mani del Padre e mettere nelle mani di Maria tutta la tua famiglia e i tuoi amici. Che tu possa imparare la lingua degli angeli, dato che ti è stato tolto il tempo per imparare quella che desideravi. E quanta pietà per chi crede nel linguaggio della violenza. Quanta pietà".
Accanto ad altri gruppi, sono comparse sul web anche diverse petizioni che denunciano la brutalità dell'accaduto e auspicano giustizia vera e concreta per Joele.
La comunità del social network "Joele Leotta, Stop Violence" ha già raggiunto oltre 70000 persone: amici, conoscenti ma anche non conosceva personalmente Joele ma ha voluto lasciare un proprio messaggio di cordoglio e un pensiero di vicinanza ai genitori e al fratello del giovane nibionnese.
Tra i vari commenti, quello di una mamma il cui figlio è all'estero:
"Sono una mamma con un ragazzo a Londra da circa due mesi e questa notizia mi ha sconvolto - scrive "Lilly" - Londra è vista dal mondo intero come grande metropoli di grande civiltà e disponobilià ma il problema è un altro: la cattiveria umana, che non ha nazioni e non conosce razze ed è invisibile ma colpisce chiunque. Sono basita nel riconoscere che nelle coscienze di alcune persone la vita non abbia più nessun valore, è vergognoso!!!!! Abbraccio forte te e la tua famiglia! Tesoro mio".
Joele è entrato subito nel cuore di molte persone, che lo vogliono ricordare come ancora presente con il suo sorriso e la sua voglia di vivere.
Toccante il pensiero di don Angelo Beccalli, prete originario di Nibionno, che da Uboldo ha voluto esprimere la sua vicinanza nella preghiera: "La morte di un giovane colpisce sempre al cuore. E' un furto alla speranza. E' un sequestro di vita. Quando il giovane che muore ti è più vicino, perchè amico o perchè del tuo stesso paese, allora il dolore si amplifica, è dentro di te, sei te dentro quel dolore. Caro Joele è mia intenzione e mia preghiera metterti nelle mani del Padre e mettere nelle mani di Maria tutta la tua famiglia e i tuoi amici. Che tu possa imparare la lingua degli angeli, dato che ti è stato tolto il tempo per imparare quella che desideravi. E quanta pietà per chi crede nel linguaggio della violenza. Quanta pietà".
Accanto ad altri gruppi, sono comparse sul web anche diverse petizioni che denunciano la brutalità dell'accaduto e auspicano giustizia vera e concreta per Joele.
