Lomaniga: arrestati tre albanesi, autori della rapina dell'anno scorso ai danni dei coniugi Farina, sequestrati nella loro villa
Sono stati rintracciati gli autori della rapina messa a segno lo scorso anno ai danni di Vittorio Farina e della compagna Maria Rosa Cazzaniga.
Nei giorni scorsi infatti, i carabinieri della Compagnia di Merate hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Teramo per furto in abitazione continuato in concorso. Provvedimenti eseguiti nelle carceri della città abruzzese e di Lucca a carico di cittadini albanesi: Kala Lini classe 1988, Kala Sajmir, 30 anni e Cela Roland classe 1982, tutti in italia senza fissa dimora, pregiudicati e nullafacenti.
I tre si trovavano già in carcere perchè arrestati per reati contro il patrimonio. Le risultanze investigative a loro carico riguardano quindici furti commessi in abitazione tra marzo e giugno di quest'anno, nelle province di Teramo, Macerata, Pisa, Lucca, Massa e Ascoli Piceno.
Un'attività investigativa condotta dai militari della Compagnia di Merate e avviata lo scorso 13 ottovre 2012 quando la coppia di anziani era stata vittima di una rapina subita nell'abitazione di Cascina Pila a Lomaniga di Missaglia. L'imprenditore Vittorio Farina 72enne e la compagna Maria Rosa Cazzaniga erano stati rapinati e sequestrati in un apparentemente tranquillo sabato sera, da un gruppo di cinque stranieri, armati, che avevano agito con il volto travisato.
Ad offrire inconsapevolmente un varco ai banditi era stata la donna, aprendo la porta finestra allarmata dall'abbaiare dei cani. In men che non si dica i coniugi Farina si erano trovati di fronte una banda di malviventi, incappucciati e armati di pistole e bastoni. Con atteggiamento fermo e risoluto e con un accento tipico dell'est Europa, la banda aveva ordinato ai due di accomodarsi sulle sedie, legandoli con alcune fascette in modo che non avessero la possibilità di muoversi.
La banda cercava la cassaforte, che tuttavia conteneva solo della documentazione cartacea. Dopo aver prelevato qualche monile in oro dallo scarso valore, si erano poi dileguati facendo perdere le loro tracce.
A poco più di un anno di distanza le indagini hanno consentito di raccogliere importanti elementi a carico di Kala Lini, uno degli autori del grave episodio commesso a Lomaniga, a seguito delle quali era stata depositata presso la Procura di Lecco una dettagliata informativa contenente gli indizi raccolti a suo carico.
Le successive indagini a suo carico hanno consentito di apprendere come lui e gli altri due connazionali fermati, fossero abitualmente dediti a furti in abitazione, consumati principalmente tra il versante adriatico e quello tirrenico del centro nord. Da qui il nome dell'operazione, chiamata appunto ''Tirreno Adriatica ''.
Sempre nel corso dell'indagine sono stati raccolti importanti elementi probatori circa il coinvolgimento di un quarto cittadino albanese, K.K., classe 1987, anche lui pregiudicato. La sua posizione è al vaglio della Procura di Macerata. Infine di un quinto cittadino albanese, Z.A., classe 1988, a cui carico sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione di una cittadina straniera, che esercitava la professione nell province di Bologna e Reggio Emilia.
Nei giorni scorsi infatti, i carabinieri della Compagnia di Merate hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Teramo per furto in abitazione continuato in concorso. Provvedimenti eseguiti nelle carceri della città abruzzese e di Lucca a carico di cittadini albanesi: Kala Lini classe 1988, Kala Sajmir, 30 anni e Cela Roland classe 1982, tutti in italia senza fissa dimora, pregiudicati e nullafacenti.
I tre si trovavano già in carcere perchè arrestati per reati contro il patrimonio. Le risultanze investigative a loro carico riguardano quindici furti commessi in abitazione tra marzo e giugno di quest'anno, nelle province di Teramo, Macerata, Pisa, Lucca, Massa e Ascoli Piceno.
L'intervento dei carabinieri nell'ottobre 2012 nell'abitazione dei Farina in località C.na Pila
Un'attività investigativa condotta dai militari della Compagnia di Merate e avviata lo scorso 13 ottovre 2012 quando la coppia di anziani era stata vittima di una rapina subita nell'abitazione di Cascina Pila a Lomaniga di Missaglia. L'imprenditore Vittorio Farina 72enne e la compagna Maria Rosa Cazzaniga erano stati rapinati e sequestrati in un apparentemente tranquillo sabato sera, da un gruppo di cinque stranieri, armati, che avevano agito con il volto travisato.
Ad offrire inconsapevolmente un varco ai banditi era stata la donna, aprendo la porta finestra allarmata dall'abbaiare dei cani. In men che non si dica i coniugi Farina si erano trovati di fronte una banda di malviventi, incappucciati e armati di pistole e bastoni. Con atteggiamento fermo e risoluto e con un accento tipico dell'est Europa, la banda aveva ordinato ai due di accomodarsi sulle sedie, legandoli con alcune fascette in modo che non avessero la possibilità di muoversi.
La banda cercava la cassaforte, che tuttavia conteneva solo della documentazione cartacea. Dopo aver prelevato qualche monile in oro dallo scarso valore, si erano poi dileguati facendo perdere le loro tracce.
I tre albanesi colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere per
la rapina in abitazione avvenuta a Lomaniga
la rapina in abitazione avvenuta a Lomaniga
A poco più di un anno di distanza le indagini hanno consentito di raccogliere importanti elementi a carico di Kala Lini, uno degli autori del grave episodio commesso a Lomaniga, a seguito delle quali era stata depositata presso la Procura di Lecco una dettagliata informativa contenente gli indizi raccolti a suo carico.
Le successive indagini a suo carico hanno consentito di apprendere come lui e gli altri due connazionali fermati, fossero abitualmente dediti a furti in abitazione, consumati principalmente tra il versante adriatico e quello tirrenico del centro nord. Da qui il nome dell'operazione, chiamata appunto ''Tirreno Adriatica ''.
Sempre nel corso dell'indagine sono stati raccolti importanti elementi probatori circa il coinvolgimento di un quarto cittadino albanese, K.K., classe 1987, anche lui pregiudicato. La sua posizione è al vaglio della Procura di Macerata. Infine di un quinto cittadino albanese, Z.A., classe 1988, a cui carico sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione di una cittadina straniera, che esercitava la professione nell province di Bologna e Reggio Emilia.
