Costa M.: lunga fiaccolata degli amici fino al parco di Musico, da oggi intitolato a Joele

Joele, anzi, Jo come amano chiamarlo gli amici, è tornato, nel suo ultimo viaggio terreno al parchetto di Musico. Questa volta per sempre.

Joele Leotta

A ricordarlo una targa scoperta questa sera da alcuni amici alla presenza delle autorità civili. Poco dopo le 17 i ragazzi, sostenendo una gigantografia del loro amico e indossando magliette nere con la scritta ''Joele vive'' hanno raggiunto il parco pubblico dal camposanto di Tabiago, dove poco prima la salma del giovane era stata tumulata.


-Parco pubblico "Joele Leotta" perché ogni ragazzo possa inseguire e realizzare i propri sogni- si legge all'ingresso del luogo di via Verdi. Proprio su questo aspetto si è voluto soffermare il sindaco di Costa Masnaga Umberto Bonacina nel suo discorso al momento dell'inaugurazione della titolazione del parco. "Ho pensato che fosse un desiderio vostro, ma soprattutto ho pensato che fosse giusto dedicare questo parco ad un ragazzo partito con tante speranze per realizzare i propri sogni. Dunque il parco non è solo a nome di Joele, ma è dedicato a tutti voi perché le tante speranze che portate nel cuore e i tanti sogni che realizzate siano portati avanti sempre con il suo aiuto".


Poi il primo cittadino masnaghese ha aggiunto un ammonimento quasi paterno a questo gruppo di giovani: "siamo anche noi genitori e vedervi crescere non è facile. Quando diventate grandi sembra che ci scappiate per andare incontro ai vostri amici. I vostri genitori ci sono sempre e succede che talvolta siano quasi gelosi del vostro ‘allontanamento'. Ora, però, avete due doveri. Il primo è il parco, sacro per voi ragazzi e ora a ricordo di Joele. Il vostro secondo compito è quello di far arrivare al cuore di Ivan, di Patrizia e di Massimo tutto lo spirito di Joele".
Un grido si è levato in cielo mentre tutt'intorno, per qualche secondo, tutto è sembrato fermarsi: "grande Jo". A seguire uno scrosciante applauso.


"Ciao ragazzi" ha esordito il sindaco di Nibionno Claudio Usuelli, per poi fermarsi. La commozione è tanta per lui che è stato al fianco della famiglia, seguendola silenziosamente nel composto dolore. "Vi devo dire grazie perché avete vegliato per due giorni di fila su Joele. Non mi vengono le parole, ma vorrei ringraziarvi per tutto quello che avete fatto" ha concluso con la voce rotta dalla commozione.


Il gruppo di amici si è spostato nel cuore del loro quotidiano, settimanale ritrovo. Davanti ad uno scivolo sul quale campeggiava la fotografia del giovane assassinato nel Kent, uno di loro ha preso la parola: "quante cose abbiamo ancora da dirci? Sono sole rimandate. Ora sei ricordato dove tutto è iniziato. Sei un sognatore, sei un vero amico per noi. Jo, che tipo che sei! Un tamarro, come ti dicevamo spesso, per il tuo modo di vestire e, nonostante le battute eri zarro dentro. Sei tu che ci hai dato la gioia di vivere.


Poi sei partito con le tue speranze e i tuoi sogni e sei stato portato via. Questo ci fa capire quanto marcio è questo mondo e quanto effimera questa vita. Tutto finisce, ma non così! Sei stato portato via brutalmente, ma noi, pensando a te, non smetteremo mai di sognare vivendo intensamente ogni attimo. Sta a noi dipingere un mondo diverso. Forse solo in questo modo potremmo rendere giustizia a chi se n'è andato così".


"Noi abbiamo fatto del nostro meglio per dare un addio come si deve a una persona che si merita una cosa unica. A una persona unica. Abbiamo preparato tanti palloncini bianchi con un foglio su cui ciascuno può scrivere la propria frase per farla arrivare lassù a Joele" hanno proseguito gli amici. Tanti palloni hanno cominciato gradualmente a riempire il cielo, mentre nell'aria sono state fatte cullare tante lanterne a forma di cuori rossi. In sottofondo scorrevano le canzoni che Joele amava tanto e che chissà quante volte avrà intonato con i suoi amici.


"Grazie di tutto Jo" e "parchetti-arena uniti per Jo" gli striscioni presenti e numerose fotografie che ritraevano momenti di vita del giovane. Poi tanti, tantissimi lumini disseminati su ciascun gradino del parco e uniti a formare la parola Jo, che oggi hanno illuminato il buio giunto con il calar della sera, ma che illumineranno i cuori e le menti di chi ha conosciuto, anche solo per poco tempo Joele. Per sempre.
Michela Mauri
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