Cassago: il 17 una messa in rito bizantino-slavo per l'unità
Si terrà presso la chiesa parrocchiale di Cassago, alle 20.30 del prossimo venerdì 17 gennaio, una celebrazione della Divina Liturgia in rito Bizantino-slavo. La S. Messa sarà celebrata dal sacerdote russo p. Rostislav Kolupaev e sarà anche presente il coro di "Russia Cristiana", Associazione fondata nel 1957 nell'ottica di una preghiera più intensa a favore dell'unità tra le Chiese cristiane. Si tratta quindi di un gesto sia ecumenico sia missionario, che aprirà la Settimana per l'unità dei cristiani 2014 lungo il cammino verso l'unità della Chiesa.

Un'immagine della Divina Liturgia in rito bizantino-slavo
La celebrazione avrà una durata di un'ora e mezza circa e sarà quindi officiata da sacerdoti cattolici di rito Bizantino accompagnati da un diacono e dal coro. Ai presenti sarà consegnato un libretto su cui sarà possibile seguire i momenti e le preghiere della Divina Liturgia mentre un responsabile dell'Associazione "Russia Cristiana" spiegherà il significato della celebrazione lungo i vari passaggi e particolarmente nei circa dieci minuti della "Proscomidia" - ovvero della preparazione delle offerte che saranno poi consacrate - oltre che durante lo svolgersi della celebrazione stessa.

Il Papa Paolo VI con Atenagora, Patriarca di Costantinopoli
Analoga alla S. Messa che conosciamo, la Divina Liturgia è uno dei riti della Chiesa cattolica, come quelli ambrosiano e romano, e tuttavia la funzione ha mantenuto una stretta fedeltà con gli antichi canoni del cristianesimo, quando ancora non era avvenuto lo scisma d'oriente del 1054. Le origini della Divina Liturgia risalgono infatti al IV secolo nelle due forme dette di San Giovanni Crisostomo e di San Basilio.

Proprio quest'anno ricorre inoltre il cinquantesimo anniversario dell'incontro tra Papa Paolo VI e il Patriarca di Costantinopoli Atenagora I, avvenuto il 5 gennaio del 1964 a Gerusalemme, nel corso del quale furono tolte "dalla memoria e dal mezzo della Chiesa" le sentenze di reciproca scomunica emesse nove secoli prima - tra il 1054 e il 1056 - e che portarono allo scisma tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. Nel 1965 fu poi letta contemporaneamente, a Roma durante il Concilio Vaticano II e a Costantinopoli davanti al Santo Sinodo ortodosso, una dichiarazione nella quale le due Chiese cristiane si proclamavano pronte "a perdonare mentre ci perdoniamo gli uni gli altri" esprimendo a nome del cattolicesimo e dell'ortodossia il desiderio di "reciproca e sincera volontà di riconciliazione" nell'intento di proseguire "in uno spirito di fiducia, di stima e di carità reciproche, il dialogo che condurrà, con l'aiuto di Dio, a vivere nuovamente, per il maggior bene delle anime e la venuta del Regno di Dio, nella piena comunione di fede, di concordia fraterna e di vita sacramentale che esisteva nel corso del primo millennio della vita della Chiesa".

Un'immagine della Divina Liturgia in rito bizantino-slavo

Il Papa Paolo VI con Atenagora, Patriarca di Costantinopoli


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