Nibionno: va avanti il processo per l'uccisione di Joele Leotta
Scene davvero drammatiche quelle visionate quest'oggi in tribunale a Maidstone, nell'ambito del processo penale per la morte di Joele Leotta, avvenuta nella cittadina del Kent lo scorso ottobre.
Durante l'udienza odierna sono stati infatti mostrati i due video ripresi dalla polizia inglese dopo l'aggressione ai due amici lecchesi, Joele e Alex Galbiati.
In un filmato si può riconoscere l'appartamento scenario del violento pestaggio: appare letteralmente devastato, con tracce che provano il ferimento dei due ragazzi. Nell'altro invece a colpire sono le immagini del rogenese Alex, mentre viene ricoverato in ospedale.
Anche oggi in aula, sotto la scorta della polizia inglese, erano presenti i quattro imputati: Aleksandras Zuravliovas, Saulius Tamoliunas, Linas Zidonis, Tomas Gelezinis, cittadini di nazionalità lituana, di età compresa fra i 21 e i 30 anni.
In mattinata la giuria ha compiuto il sopraluogo sulla scena del crimine: l'edificio nel centro della cittadina inglese dove, oltre ai due ragazzi italiani, viveva Tomas Geleziniz, uno dei quattro imputati, a cui si erano uniti gli altri tre amici nella serata del 20 ottobre, quando, dopo aver bevuto molto alcol, è iniziata l'aggressione.
E' stata poi la volta della tanto attesa testimonianza di Alex Galbiati. Secondo le notizie di stampa che giungono dall'Inghilterra, pare che il giovane abbia parlato dietro un paravento, che lo copriva dal pubblico e dai quattro imputati, cittadini di nazionalità lituana fra i 21 e i 30 anni, ed era visibile solo alla giuria e al pubblico ministero. Ha risposto alle domande del procuratore in italiano ed era assistito da una interprete. Dopo aver ricostruito il suo legame con Joele, ha ricordato come i due erano venuti a Maidstone per trovare lavoro: Alex come lavapiatti e Joele come cameriere al ristorante Vesuvius, che si trova sotto l'appartamento in cui i giovani abitavano e sono stati aggrediti. Galbiati nella sua deposizione - che continuerà domani e nei prossimi giorni - ha affermato che prima dell'aggressione del 20 ottobre già qualcuno aveva cercato di forzare la porta della loro camera da letto: ''Una sera un ragazzo ha cercato di aprire la porta di camera nostra e poi se ne è andato via''.
Joele Leotta
Durante l'udienza odierna sono stati infatti mostrati i due video ripresi dalla polizia inglese dopo l'aggressione ai due amici lecchesi, Joele e Alex Galbiati.
In un filmato si può riconoscere l'appartamento scenario del violento pestaggio: appare letteralmente devastato, con tracce che provano il ferimento dei due ragazzi. Nell'altro invece a colpire sono le immagini del rogenese Alex, mentre viene ricoverato in ospedale.
Anche oggi in aula, sotto la scorta della polizia inglese, erano presenti i quattro imputati: Aleksandras Zuravliovas, Saulius Tamoliunas, Linas Zidonis, Tomas Gelezinis, cittadini di nazionalità lituana, di età compresa fra i 21 e i 30 anni.
I fiori davanti alla sede del ristorante Vesuvius a Maidstone
In mattinata la giuria ha compiuto il sopraluogo sulla scena del crimine: l'edificio nel centro della cittadina inglese dove, oltre ai due ragazzi italiani, viveva Tomas Geleziniz, uno dei quattro imputati, a cui si erano uniti gli altri tre amici nella serata del 20 ottobre, quando, dopo aver bevuto molto alcol, è iniziata l'aggressione.
E' stata poi la volta della tanto attesa testimonianza di Alex Galbiati. Secondo le notizie di stampa che giungono dall'Inghilterra, pare che il giovane abbia parlato dietro un paravento, che lo copriva dal pubblico e dai quattro imputati, cittadini di nazionalità lituana fra i 21 e i 30 anni, ed era visibile solo alla giuria e al pubblico ministero. Ha risposto alle domande del procuratore in italiano ed era assistito da una interprete. Dopo aver ricostruito il suo legame con Joele, ha ricordato come i due erano venuti a Maidstone per trovare lavoro: Alex come lavapiatti e Joele come cameriere al ristorante Vesuvius, che si trova sotto l'appartamento in cui i giovani abitavano e sono stati aggrediti. Galbiati nella sua deposizione - che continuerà domani e nei prossimi giorni - ha affermato che prima dell'aggressione del 20 ottobre già qualcuno aveva cercato di forzare la porta della loro camera da letto: ''Una sera un ragazzo ha cercato di aprire la porta di camera nostra e poi se ne è andato via''.
