Nibionno:prosegue la deposizione di Alex al processo per l'assassinio di Joele Leotta

Avevano lasciato la stanza, ma l'incubo non era ancora finito. I quattro lituani vi hanno fatto ritorno qualche minuto dopo, proseguendo nella loro terribile e furiosa aggressione.
Si fa di giorno in giorno più drammatica la testimonianza di Alex Galbiati, amico del cuore di Joele Leotta, il giovane di Nibionno ucciso lo scorso 20 ottobre a Maidstone, nel Kent, Inghilterra.

Joele Leotta

E proprio in questi giorni si sta celebrando il processo che vede imputati quattro giovani: Aleksandras Zuravliovas, Saulius Tamoliunas, Linas Zidonis, Tomas Gelezinis, cittadini di nazionalità lituana, di età compresa fra i 21 e i 30 anni, chiamati a rispondere non solo dell'assassinio di Joele, ma anche della brutale aggressione all'amico Alex, di Rogeno.
Quest'ultimo, unico testimone di quella tragica sera, miracolosamente scampato al pestaggio, ha deposto nuovamente davanti ai giudici del tribunale della Corte della Corona di Maidstone e i componenti della giuria popolare, ricostruendo quanto accaduto nell'edificio di Lower Stone Street quella domenica 20 ottobre 2013.
I quattro lituani pensavano che Alex e Joele fossero gli autori delle lamentele presentate il giorno prima ai proprietari dell'appartamento dove Tomas Gelezinis (uno dei quattro imputati) viveva, proprio sopra la loro stanza, per via della musica giudicata troppo alta.

I rilievi della polizia il giorno successivo l'omicidio di Joele Leotta
(immagini concesse dal quotidiano inglese Kentonline)


Intorno alle 11 di sera i due giovani italiani che da pochi giorni si erano stabiliti a Maidstone in cerca di nuove occasioni professionali, hanno iniziato a sentire dei rumori, dei tonfi, come di lotta. Qualche minuto dopo, qualcuno ha iniziato a picchiare con insistenza contro la porta della loro camera, fino a sfondarla.
Alex, che ha deposto coperto da un paravento per impedire che incrociasse lo sguardo contro quello dei quattro imputati, ha confermato le chiamate al numero di emergenza 999: tre tentativi, uno dopo l'altro, per chiedere aiuto.
E a quel punto è iniziata una vera e propria violenza nei loro confronti, fino a quando, a distanza di qualche minuto, i lituani hanno abbandonato la stanza. Purtroppo per Alex e Joele l'incubo non era ancora finito.
Tornati sui loro passi, i quattro hanno fatto nuovamente irruzione nel piccolo appartamento condiviso dai due amici. Alex è stato aggredito da due uomini mentre si trovava in bagno: a quel punto, finito a terra, ha finto di essere svenuto.

Al centro Alex Galbiati

Qualche minuto dopo, quando il silenzio è piombato nella stanza, il giovane rogenese ha raggiunto l'amico, trovandolo in stato di incoscienza sulle scale. Disperato, ha atteso l'arrivo della polizia. Purtroppo Joele sarebbe morto qualche ora dopo in ospedale.
Un racconto preciso nella sua drammaticità quello di Alex Galbiati, intervallato dalla proiezione di immagini e reperti raccolti dagli investigatori sulla scena del crimine. E non è finita, perchè Alex che ha iniziato a deporre davanti ai giudici una decina di giorni fa, dovrà proseguire nella testimonianza la prossima settimana.
Anche ieri erano presenti in tribunale mamma Patrizia e Ivan Leotta, genitori di Joele che stanno seguendo da vicino il processo, nella speranza che la tragica morte del loro primogenito possa trovare giustizia.
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