Sirtori: cordoglio per la morte di Mario Beretta, imprenditore con la passione per il volo, presidente della 'Tenax' di Viganò

Una vecchia immagine di
repertorio di Mario Beretta
Ha perso il controllo del suo aliante per cause ancora tutte da stabilire, ma riconducibili con tutta probabilità al forte vento. Il velivolo, come impazzito, è precipitato in una zona boschiva, proprio mentre si trovava in prossimità della pista di atterraggio.
Un tragico scherzo del destino ha voluto che Gianmario Beretta, o meglio Mario come lo chiamavano tutti, trovasse la morte all'Aeroclub Volovelistico Lariano di Verzago, frazione di Alzate Brianza. Il piccolo aeroporto comasco, molto frequentato da coloro che hanno la passione per il volo nel sangue, e di cui Beretta era uno dei soci fondatori, è stato lo scenario di una tragedia che per certi versi appare ancora incomprensibile.
L'imprenditore infatti era un pilota esperto, tanto da aver fatto della passione per il volo, anche una professione. Nel 1994 aveva fondato l'azienda ''Alisport'' con sede in Via Confalonieri a Cremella, specializzata nella produzione e nel commercio di piccoli ultraleggeri. Una realtà nata con lo scopo di promuovere lo sport del volo a vela, portandolo sulle aviosuperfici, nota anche oltre in confini nazionali, in particolare in Francia, Germania e Svizzera.
Ma il suo nome era legato ad un'altra azienda: una multinazionale ben più longeva e conosciuta a livello internazionale: la Tenax di Viganò, nota per la produzione e il commercio delle reti arancioni da cantiere. Una realtà industriale di primo piano, attiva in paese sin dal 1965 e sviluppatasi progressivamente da una precedente esperienza che negli anni precedenti aveva portato il padre Gianluca alla fondazione della ditta Merex a Cremella.
Beretta era stato per decenni alla guida dell'azienda, leader mondiale tra i produttori di reti di ogni tipologia e ancora oggi deteneva la carica di presidente onorario, affiancando il figlio Cesare che aveva preso in mano le redini dell'impresa di famiglia.
Mario Beretta in un'immagine più recente
Una figura nota e stimata nell'intero territorio: da Cremella, dove aveva mosso i primi passi, a Viganò dove negli anni aveva consolidato la propria esperienza di imprenditore attivo a livello internazionale, fino a Sirtori dove l'uomo viveva con la moglie.
''Ho appreso la tragica notizia poco fa e ne sono molto dispiaciuto'' ha commentato Renato Ghezzi, sindaco di Viganò che abbiamo contattato nel pomeriggio. ''In qualche occasione avevo avuto modo di conoscere e discutere con Beretta, per questioni legate alla presenza dell'azienda sul nostro territorio. Lo ricordo come una persona molto gentile ed educata, incline al dialogo, con il quale si poteva parlare piacevolmente di molti argomenti. La figlia Silvia, di professione architetto, è stata membro della commissione paesaggio del nostro comune''.
E cordoglio per la morte del 73enne è stata espressa anche da Guido Besana, primo cittadino uscente di Cremella dove Mario Beretta ''aveva mosso i primi passi dal punto di vista professionale per poi affermarsi come imprenditore di successo''.
Come dicevamo, potrebbe essere stato il vento la causa dell'incidente, avvenuto intorno alle ore 15 di questo pomeriggio. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, sembra che l'aliante che Beretta stava testando fosse in fase di atterraggio, quando è finito per schiantarsi contro gli alberi che costeggiano l'impianto sportivo.
Nel violento impatto un'ala si è spezzata, rimanendo incastrata tra i rami, mentre il velivolo si è schiantato al suolo. Per il 73enne, non c'è stato nulla da fare. Inutile l'intervento dei soccorsi, con l'elisoccorso e un'ambulanza inviate sul posto dalla centrale operativa 118.
Al lavoro per diverso tempo anche i vigili del fuoco, per recuperare la carcassa dell'aliante e le parti del velivolo staccatesi e finite nella fitta boscaglia.
Ora i carabinieri della Compagnia di Cantù sono al lavoro per accertare la dinamica dell'incidente e soprattutto le sue cause. La salma di Beretta intanto è stata composta nella camera ardente dell'ospedale Sant'Anna di Como.
G. C.
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