Rapina di Oggiono: concessi i domiciliari ai 2 moldavi, obbligo di dimora per il terzo
E' andata bene ai tre giovanissimi arrestati nella serata dell'1 luglio dai Carabinieri della Compagnia di Merate in quanto ritenuti responsabili della rapina aggravata commessa nelle ore precedenti in via Primo Maggio, ad Oggiono dopo aver fermato due veicoli e malmenato i conducenti degli stessi. Tradotti dal penitenziario di Pescarenico presso il Palazzo di Giustizia, dove ad attenderli c'era un nugolo di parenti in lacrime, Denis David, 23 anni, Victor Gistemulte, ventenne (entrambi moldavi) e Antonio Bruni, 21 anni sono questa mattina comparsi dinnanzi al gup Massimo Mercaldo per l'udienza di convalida dell'arresto: sebbene il pubblico ministero abbia chiesto per il terzetto la custodia cautelare in carcere, il giudice, accogliendo la linea difensiva impostata dagli avvocati Claudio Rea e Laura Bosisio, ha optato per i domiciliari per i primi due disponendo invece l'obbligo di dimora nel comune di Oggiono per il terzo. Tra l'altro, nota di colore, per i due giovani moldavi è stata applicata la recentissima normativa, data solo 28 giugno, che prevede il rientro all'abitazione senza scorta.
L'avvocato Rea - nominato d'ufficio per il Gistemulte e scelto di fiducia da David - e la collega Bosisio per Bruni hanno insistito sull'estemporaneità dell'episodio, poi degenerato rispetto alla fase iniziale.
Stando alla ricostruzione dei fatti elaborata dalla Forze dell'ordine, transitando lungo via Primo Maggio, nella tarda serata di lunedì, due amici di 22 e 25 anni, a bordo delle rispettive autovetture, si sarebbero visti costretti ad arrestare la marcia per via di una vettura posta "a sbarramento" lungo la strada. Scesi per verificare se fosse successo qualcosa, i due ragazzi, entrambi residenti nella zona, sarebbero stati aggrediti a calci e pugni da tra coetanei poi identificati nei tre arrestati. Una delle vittime sarebbe quindi riuscita a risalire in macchina allontanandosi a grande velocità mentre l'amico sarebbe fuggito a piedi, lasciando la sua Fiat 16 aperta e perdendo lungo la strada il suo I-phone che poi si rivelerà essenziale per rintracciare i rapinatori. Grazie infatti ad una App appositamente studiata per localizzare lo smartphone in caso di furto, i Carabinieri, nel frattempo allertati, sono riusciti velocemente a restringere il campo d'indagine, arrivano ad ammanettare, a poche ore dall'evento, i tre presunti responsabili.
Pesante l'accusa mossa nei loro confronti: rapina aggravata, un reato che prevede dai 4 anni e sei mesi ai 20 anni di reclusione. Ottenuta già quest'oggi la concessione dei domiciliari per i due moldavi (uno dei quali gravato da un piccolo precedente) e l'obbligo di dimora per il Bruni, gli avvocati difensori valuteranno ora quale strada percorrere. Non si esclude possa essere avanzata istanza di patteggiamento.
L'avvocato Rea - nominato d'ufficio per il Gistemulte e scelto di fiducia da David - e la collega Bosisio per Bruni hanno insistito sull'estemporaneità dell'episodio, poi degenerato rispetto alla fase iniziale.
Stando alla ricostruzione dei fatti elaborata dalla Forze dell'ordine, transitando lungo via Primo Maggio, nella tarda serata di lunedì, due amici di 22 e 25 anni, a bordo delle rispettive autovetture, si sarebbero visti costretti ad arrestare la marcia per via di una vettura posta "a sbarramento" lungo la strada. Scesi per verificare se fosse successo qualcosa, i due ragazzi, entrambi residenti nella zona, sarebbero stati aggrediti a calci e pugni da tra coetanei poi identificati nei tre arrestati. Una delle vittime sarebbe quindi riuscita a risalire in macchina allontanandosi a grande velocità mentre l'amico sarebbe fuggito a piedi, lasciando la sua Fiat 16 aperta e perdendo lungo la strada il suo I-phone che poi si rivelerà essenziale per rintracciare i rapinatori. Grazie infatti ad una App appositamente studiata per localizzare lo smartphone in caso di furto, i Carabinieri, nel frattempo allertati, sono riusciti velocemente a restringere il campo d'indagine, arrivano ad ammanettare, a poche ore dall'evento, i tre presunti responsabili.
Pesante l'accusa mossa nei loro confronti: rapina aggravata, un reato che prevede dai 4 anni e sei mesi ai 20 anni di reclusione. Ottenuta già quest'oggi la concessione dei domiciliari per i due moldavi (uno dei quali gravato da un piccolo precedente) e l'obbligo di dimora per il Bruni, gli avvocati difensori valuteranno ora quale strada percorrere. Non si esclude possa essere avanzata istanza di patteggiamento.
A.M.