Dolzago: l'ultimo saluto a don Luigi Farina, rettore del 'Ghisallo' e originario del paese
La comunità parrocchiale di Dolzago si è stretta per l'ultimo saluto all'amato don Luigi Farina, scomparso nella notte tra domenica e lunedì all'età di 73 anni per una grave malattia.
Don Luigi, nato a Dolzago l'11 aprile 1941 e ordinato sacerdote nel 1966, era parroco di S. Maria Vergine a Magreglio e dal 1985 rettore del Santuario dedicato alla Madonna del Ghisallo. Molti ciclisti, che si recavano da lui per la confessione, lo hanno voluto salutare questa mattina nella chiesa di Magreglio, dove si è svolta alle 10.30 una prima cerimonia funebre.
La salma è stata poi trasferita a Dolzago, il suo paese d'origine, dove il religioso ha proprio espresso il desiderio di essere sepolto. Questo pomeriggio, alle ore 16, il funerale celebrato nella chiesa di S. Maria Assunta. La funzione è stata presieduta dal parroco don Giorgio Salati e da don Giuseppe Riva, alla presenza di numerosi sacerdoti.
Hanno presenziato anche il parroco di Tabiago, don Luigi Bianchi, e don Mario Carzaniga di Cibrone. Tanti i fedeli che hanno voluto esprimere la loro gratitudine all'indimenticato sacerdote stringendosi in un abbraccio attorno ai fratelli Anna, Franco e Giovanni e a tutti i familiari. Nelle prime panche anche gli amministratori comunali di Magreglio.
Nella navata centrale della chiesa, la bara in legno chiaro sopra la quale sono stati deposti una rosa bianca e la stola del sacerdote. Sull'altare anche i gonfaloni del comune di Magreglio e della Madonna del Ghisallo.
Le letture della messa erano tratte dai vangeli di Luca, Matteo e Giovanni. In particolare, sono stati ricordati i momenti della Passione, dell'istituzione dell'eucarestia e il dono dello Spirito Santo. "Sacramenti che anche don Luigi ha donato a tutti i fedeli" ha detto don Giorgio nella sua toccante omelia.
"Guardando al suo esempio, mi accorgo quanto sia importante la fedeltà sacerdotale. Fra due anni avrebbe celebrato il cinquantesimo di ordinazione, che ricorderà sicuramente dal cielo" si è così espresso il parroco di Dolzago. Don Giorgio ha poi sottolineato le caratteristiche del compianto sacerdote: "Quando andavo a trovarlo, era sempre indaffarato, ma non si dimenticava mai della sua parrocchia dolzaghese. Don Luigi è stato un uomo fedele, - ha aggiunto - che ha saputo rendere presente Gesù in mezzo alla gente. Dopo 7 anni di malattia, ha offerto la sua vita al Signore a immagine di Cristo. Ci rivolgiamo a lui e gli chiediamo di accompagnarci dal cielo, perchè possiamo crescere nell'amore e nella fedeltà al Vangelo".
Al termine della funzione religiosa, il ricordo di un nipote: "Ti sentiamo ancora vicino, sappiamo che ci proteggi dal cielo. Non vogliamo piangere la tua scomparsa, ma semplicemente ringraziarti per essere stato presente in mezzo a noi con la tua vita" ha detto. Un grazie è stato espresso anche a nome dell'intera comunità dei fedeli dolzaghesi che hanno conosciuto don Luigi.
La salma è stata poi trasportata all'esterno della chiesa dove, dopo essere stata posta sul carro funebre, è stata accompagnata al cimitero per la tumulazione.
don Luigi Farina
Don Luigi, nato a Dolzago l'11 aprile 1941 e ordinato sacerdote nel 1966, era parroco di S. Maria Vergine a Magreglio e dal 1985 rettore del Santuario dedicato alla Madonna del Ghisallo. Molti ciclisti, che si recavano da lui per la confessione, lo hanno voluto salutare questa mattina nella chiesa di Magreglio, dove si è svolta alle 10.30 una prima cerimonia funebre.
La salma è stata poi trasferita a Dolzago, il suo paese d'origine, dove il religioso ha proprio espresso il desiderio di essere sepolto. Questo pomeriggio, alle ore 16, il funerale celebrato nella chiesa di S. Maria Assunta. La funzione è stata presieduta dal parroco don Giorgio Salati e da don Giuseppe Riva, alla presenza di numerosi sacerdoti.
Il vicario don Giuseppe Riva e il parroco don Giorgio Salati,
sacerdoti della parrocchia di Dolzago
sacerdoti della parrocchia di Dolzago
Hanno presenziato anche il parroco di Tabiago, don Luigi Bianchi, e don Mario Carzaniga di Cibrone. Tanti i fedeli che hanno voluto esprimere la loro gratitudine all'indimenticato sacerdote stringendosi in un abbraccio attorno ai fratelli Anna, Franco e Giovanni e a tutti i familiari. Nelle prime panche anche gli amministratori comunali di Magreglio.
Nella navata centrale della chiesa, la bara in legno chiaro sopra la quale sono stati deposti una rosa bianca e la stola del sacerdote. Sull'altare anche i gonfaloni del comune di Magreglio e della Madonna del Ghisallo.
Le letture della messa erano tratte dai vangeli di Luca, Matteo e Giovanni. In particolare, sono stati ricordati i momenti della Passione, dell'istituzione dell'eucarestia e il dono dello Spirito Santo. "Sacramenti che anche don Luigi ha donato a tutti i fedeli" ha detto don Giorgio nella sua toccante omelia.
"Guardando al suo esempio, mi accorgo quanto sia importante la fedeltà sacerdotale. Fra due anni avrebbe celebrato il cinquantesimo di ordinazione, che ricorderà sicuramente dal cielo" si è così espresso il parroco di Dolzago. Don Giorgio ha poi sottolineato le caratteristiche del compianto sacerdote: "Quando andavo a trovarlo, era sempre indaffarato, ma non si dimenticava mai della sua parrocchia dolzaghese. Don Luigi è stato un uomo fedele, - ha aggiunto - che ha saputo rendere presente Gesù in mezzo alla gente. Dopo 7 anni di malattia, ha offerto la sua vita al Signore a immagine di Cristo. Ci rivolgiamo a lui e gli chiediamo di accompagnarci dal cielo, perchè possiamo crescere nell'amore e nella fedeltà al Vangelo".
Al termine della funzione religiosa, il ricordo di un nipote: "Ti sentiamo ancora vicino, sappiamo che ci proteggi dal cielo. Non vogliamo piangere la tua scomparsa, ma semplicemente ringraziarti per essere stato presente in mezzo a noi con la tua vita" ha detto. Un grazie è stato espresso anche a nome dell'intera comunità dei fedeli dolzaghesi che hanno conosciuto don Luigi.
La salma è stata poi trasportata all'esterno della chiesa dove, dopo essere stata posta sul carro funebre, è stata accompagnata al cimitero per la tumulazione.
Simona Alagia