Oggiono: Anna Panzeri è il nuovo dirigente scolastico. Prima sfida sarà la 'settimana corta'

Ha dovuto attendere per ben due anni ma alla fine di un percorso travagliato ce l'ha fatta. Anna Panzeri, anche lei tra i circa 300 nuovi dirigenti scolastici lombardi la cui nomina è rimasta a lungo congelata a seguito del "caos concorsone" - con ricorsi e relative sentenze del Tar - dallo scorso 30 giugno è entrata ufficialmente in servizio alla guida del "Comprensivo Marco d'Oggiono" che accorpa ben otto plessi dislocati in quattro comuni: Oggiono, Annone Brianza, Dolzago e Ello.

Il dirigente scolastico, Anna Panzeri

Classe 1970, già docente all'istituto comprensivo di Merate, la neo preside ha infatti esperienze pregresse come insegnante sia nella scuola secondaria, dal 2002 come professoressa di inglese, che precedentemente nella scuola primaria.
Un duplice percorso che "mi auguro mi aiuti a ricoprire il mio nuovo ruolo alla guida di un comprensivo" come ha lei stessa confessato.

Prime impressioni?

In queste settimane ho avuto un primo confronto con le persone coinvolte, dal personale insegnante alla segreteria e con i tanti collaboratori e ho riscontrato una buona professionalità nonché un'ottima collaborazione con le famiglie rappresentate da un comitato genitori molto attivo con cui ho già avuto un primo incontro.
Ho incontrato anche le amministrazioni dei quattro comuni coinvolti con cui c'è una buona sinergia. Nel complesso quindi la prima impressione è molto positiva per quanto tutto sia sempre migliorabile ed è mia intenzione operare in questo senso. In questi anni inoltre si è lavorato molto per un piano di interventi relativo alla dotazione tecnologica e la dirigenza amministrativa fa parte di un progetto sperimentale per cui l'intera segreteria è già informatizzata. Mi pare già un buon risultato.

Per il prossimo anno scolastico lei si troverà a dover gestire l'introduzione della settimana corta nelle due primarie di Oggiono...

Esattamente. Dal punto di vista organizzativo il fatto che anche i due plessi di Oggiono si adeguino alla nuova modulazione oraria facilita l'organizzazione complessiva. Dal punto di vista dell'efficacia didattica l'esperienza già portata avanti da qualche anno dagli altri plessi ha dato risultati positivi. I risultati delle prove Invalsi sono stati positivi e hanno evidenziato un buono stato di salute per l'istituto. Ovviamente modulare le lezioni su cinque giorni implica un carico cognitivo maggiore per i bambini ma sarà mio impegno garantire che la proposta non vada ad appesantire troppo gli alunni. Del resto credo che la strada intrapresa vada nell'ottica di andare incontro alle legittime necessità dei genitori di conciliare famiglia e lavoro.

Si è già parlato anche della possibilità di introdurre la settimana corta anche alle scuole medie di Oggiono, per quanto questo richiederebbe un adeguamento strutturale per la dotazione del servizio mensa. Lei cosa ne pensa?

Non escludo questa possibilità anche se ritengo debba essere affrontata nella giusta prospettiva, con un coinvolgimento delle famiglie e del consiglio di istituto. Del resto da settembre lo stesso comprensivo di Merate attiverà una sperimentazione relativa all'introduzione della settimana corta anche nella scuola secondaria che non prevede il servizio mensa. Si potrebbe anche riflettere in questa direzione ma prima è necessario capire se quella della settimana corta anche alle medie sia un'esigenza delle famiglie e dei ragazzi. Non lo escludo ma è ancora da valutare.

Primi obiettivi su cui intende lavorare?

Uno degli obiettivi è quello di raccogliere la progettualità molto ricca presente nei vari plessi per unificarla in un progetto unitario. Non più tanti progetti sparsi bensì cercare di capire quale sia il progetto della scuola da cui far scaturire le varie progettualità. Anche in questo caso resterà fondamentale la condivisione con le famiglie e i vari plessi. Altro piano su cui ritengo si possa lavorare è quello del rapporto con le amministrazioni comunali, magari nell'ottica di trovare una modalità di collaborazione comune che vada nell'interesse di tutti, ad esempio attraverso una convenzione o un protocollo d'intesa per garantire servizi e offerta formativa. In questo caso mi rendo conto che l'obiettivo non è facile, ma vale la pena lavorarci.

Marta Mazzolari
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