Molteno, Sandrigarden: scaduta la cassa, c'è solo la mobilità per i lavoratori rimasti

Sono entrati in mobilità i lavoratori della ex Sandrigarden di Molteno, nota azienda di tosaerba e articoli di giardinaggio entrata in crisi più di un anno fa. A seguito di questa condizione i circa 130 dipendenti, di cui una trentina impiegati presso lo stabilimento vicentino di Rosano Veneto, hanno cominciato a percepire la cassa integrazione. Scaduti i termini, ora i lavoratori non hanno più diritto ad alcuna tutela sotto forma di ammortizzatore sociale, perchè dallo scorso 14 ottobre è scattata per loro la mobilità. Una ventina di loro si sono ricollocati autonomamente nel corso dell'anno, mentre pochi altri si sono congedati dal lavoro andando in pensione.

Immagine di repertorio di un presidio alla Sandrigarden

Ormai dunque per la forza lavoro si sono spente le speranze, anche se la procedura concorsuale dovrebbe pagare il dovuto ai lavoratori entro la fine dell'anno senza che si debba ricorrere al fondo di garanzia.
Sandrigarden ha deciso poi, di non rinnovare il ramo di affitto della Britech, specializzata nella produzione di decespugliatori che, tornata ad essere un'azienda indipendente e non più affiliata, si trova ora in liquidazione. In questo caso sono oltre 20 i lavoratori che ad oggi stanno usufruendo della cassa integrazione straordinaria a zero ore (cinque sono invece i dipendenti che si sono autonomamente ricollocati). Nel febbraio 2015 l'ammortizzatore sociale scadrà e per questo i vertici aziendali incontreranno le sigle sindacali già nella prossima settimana per definire la situazione.
Persino sul rilevamento della sede moltenese della ditta sembrano esserci pochi spiragli. "Per il momento c'è stato solo qualche interessamento ai macchinari presenti all'interno e al capannone" ha spiegato Rino Maisto, delegato Fiom Cgil.
L'area dove è situata l'ex Sandrigarden è appetibile dal punto di vista logistico perché vicina alle vie di comunicazioni e dotata di una superficie importante, tuttavia sembra che non ci sia stata sino ad oggi alcuna azione concreta verso la ripresa produttiva. Ha confermato l'assenza di imprenditori interessati a rilevare l'attività anche Pier angelo Arnoldi, sindacalista della Fim Cisl. "Negli scorsi mesi alcune aziende estere si sono recate in visita alla sede, ma non c'è nulla di concreto. C'è però qualche maggiore possibilità sulle macchine. Il tribunale di Lecco negli scorsi mesi ha organizzato diversi open day, che hanno permesso di vendere quasi tutta la merce presente nel magazzino".
M.Mau.
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