Sirtori: Alessandro Misuraca, sposato con figli, è ordinato diacono. La festa in paese

Alessandro Misuraca tra i sacerdoti che hanno partecipato alla cerimonia

Un fine settimana di festa per la parrocchia di Sirtori. L'intera comunità di fedeli si è infatti stretta intorno ad Alessandro Misuraca, che nel pomeriggio di sabato, presso il Duomo di Milano, è stato ordinato diacono permanente, concludendo così il percorso di formazione spirituale intrapreso ormai qualche anno fa, nel 2011.

Il diacono con i familiari


Una vocazione, quella dell'uomo, sposato e padre di due figli, accolta con grande gioia dai sirtoresi, che, dopo la veglia di preghiera nella serata di mercoledì, hanno persino organizzato un pullman per essere accanto all'amico Alessandro in un momento tanto importante e significativo. Ma i festeggiamenti sono proseguiti anche nel giorno successivo, domenica.


Gremita infatti la chiesa parrocchiale per la messa delle ore 10, la prima a cui Misuraca ha partecipato in qualità di diacono, aiutando il parroco don Giuseppe Scattolin ed il vicario don Aurelio Redaelli nella celebrazione. Non mancavano, oltre ai famigliari e agli amici, le autorità civili ed i rappresentanti delle associazioni. I festeggiamenti sono poi proseguiti in oratorio, con un pranzo conviviale ed un pomeriggio di gioia e condivisione.


L'ordinazione a diacono permanente, come si diceva, rappresenta il coronamento del lungo cammino intrapreso da Alessandro Misuraca, che lo ha portato a diventare prima lettore e poi accolito, facente funzioni presso la comunità pastorale di Oggiono. Un'attività pratica affiancata anche ad un intenso studio di carattere filosofico e teologico, che lo porterà a breve a conseguire la laurea presso l'Istituto di Scienze Religiose. Un impegno ingente dunque, che l'uomo riesce a conciliare con gli impegni della famiglia e lavoro.


Con affetto, al termine della funzione, dopo la lettura di un messaggio di auguri arrivato ad Alessandro niente meno che da Papa Francesco, il parroco don Giuseppe Scattolin si è rivolto al nuovo diacono: "Caro amico, ci conosciamo ormai da tanto tempo. Ho scoperto in te doti notevoli e soprattutto quello che il mondo oggi non riesce più ad accogliere: il primato di Dio. Penso che questo caratterizza la tua vicenda di vocazione, di studi, di gioia e di sofferenza. Il Signore è sempre stato il tuo Primo, ed i tuoi sacerdoti, soprattutto don Pierantonio, ti hanno messo su questa strada.


Ed eccoti ora al servizio di Dio e della chiesa sua sposa. Avrai giornate piene di gioia ma non ti mancheranno le giornate di dolore. Amico mio, continua ad alzare il tuo sguardo verso la Fede, insieme ad Antonella, sposa fedele, ed i tuoi figli, ringrazia il Signore. Coraggio Alessandro, ti vogliamo bene e preghiamo per te"
ha dichiarato don Giuseppe.


La parola poi a Misuraca, che portando con orgoglio il cappello di alpino, essendolo stato, ha rivolto un ringraziamento a tutte le persone che lo hanno supportato in questo cammino. "La mia vocazione porta un impegno, che porterò avanti sapendo che questo Dono non è mio, ma della Chiesa, dove è stato piantato e cresciuto. Per questo ringrazio il Signore. Grazie anche a tutti i sirtoresi, che si sono si sono stretti a me in questo momento di gioia. Grazie a don Sergio, don Claudio, don Pierantonio, don Aurelio e padre Rinaldo, a tutti i sacerdoti incontrati lungo il cammino, a tutte quelle persone a cui sarò eternamente debitore.


Grazie a mio papà, che è in cielo, e a mia mamma, che è qui con me, costante presenza dell'amore e della provvidenza. Grazie alla mia sposa radiosa, la spumeggiante Antonella, e ai miei figli Federico e Riccardo. Un ringraziamento anche ai miei compagni di cammino, che hanno intrapreso con me la strada verso il diaconato e sono qui presenti oggi. Grazie ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, che vedo qui presenti, ed agli organizzatori della bella festa in mio onore"
ha commentato Alessandro Misuraca, prima di distribuire ai presenti un'immaginetta in ricordo dell'importante giornata.


Ora, per il nuovo diacono, inizia un nuovo cammino, che lo porterà a svolgere il suo ministero nella parrocchia a cui, prossimamente, verrà destinato.
Alice Zerbinati
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