Lago Annone: delineato il percorso storico e individuati gli obiettivi per la valorizzazione
Una storia che comincia dal XVI secolo. Tanto si é tornati indietro nel tempo alla conferenza sul lago di Annone che si é tenuta nella serata di ieri, mercoledì 19 novembre in municipio. Presenti all'incontro, oltre a tantissimi cittadini che hanno riempito la sala, anche diversi amministratori: il sindaco di Annone Brianza, Patrizio Sidoti e l'assessore Maurizio Cominotti, il sindaco di Oggiono, Roberto Ferrari, l'assessore all'ambiente di Civate, Simone Scola, l'assessore ad ecologia e ambiente di Galbiate, Daniele Gasperini, il vicesindaco di Suello, Giacomo Valsecchi e il vice presidente dell'autorità di bacino, Giuseppe Mauri.
"Questa serata é stata organizzata per presentare quello che non va nel lago e per poter poi affrontare il problema insieme ai cinque comuni, l'autorità di bacino, la provincia, le associazioni (che hanno fatto tanto lavoro gratuito mediante opere concrete) e i cittadini. L'obiettivo é quello di riportare il lago al suo stato naturale" ha dichiarato l'assessore Comotti, lasciando poi la parola a Gildo Gasperini, che per lungo tempo ha lavorato nel consorzio del lago di Annone, occupandosi prevalentemente di analizzarne il percorso storico.
Il bacino lacustre infatti é stato per secoli una proprietà privata e così continua ad essere percepito ai nostri giorni, nonostante i cambiamenti normativi dall'inizio del '900.
"Il 3 marzo 1579 un decreto del tribunale di Milano stabiliva il 'privato dominio' del lago di Annone e il 2 febbraio 1606 ne veniva stabiliva la 'proprietà privata'. Nel 1652 il fisco spagnolo tentava l'incameramento del lago, ma il 5 maggio 1655 la regia camera rinunciava alla contestazione con i proprietari del lago. Per oltre un secolo poi non c'è stata traccia di altre controversie. Sotto il dominio austriaco non ci sono stati contrasti sulla proprietà, mentre nel 1798 la Repubblica cisalpina diffidava i proprietari dei laghi a denunciare alle rispettive amministrazioni i titoli di proprietà" ha spiegato Gildo Gasperini, sottolineando che solo "con il regio decreto del 1919 si incominciava ad usare la dizione 'pubblico interesse'. Nonostante i proprietari abbiano presentato ricorso, il tribunale dichiarava legittima l'iscrizione al 'pubblico dominio'. A seguito di ciò il marchese Montecuccoli e altri hanno presentato istanza di assoluto riconoscimento della demanialità del lago".
In seguito, l'amministrazione dello Stato ha riconosciuto ai proprietari il ''diritto di concessione perpetua per le attività di pesca e utilizzo delle risorse del lago''. Il lago è quindi effettivamente passato da ''privato dominio'' a ''pubblico dominio'' registrando le attuali concessioni: eredi Citterio, Mauri e Taschetti.
Verso la metà del '900, hanno iniziato a svilupparsi attorno alla fascia lacustre insediamenti produttivi e abitativi che hanno accelerato il processo di inquinamento delle acque, tanto che nei primi anni '70 è stato decretato il divieto di balneazione.
É stato però per far fronte alla moria di alborelle dell'estate del 1977 che i comuni hanno deciso di collaborare. "É stato così costituito il consorzio del Rio Torto per prendere le acque reflue del lago e convogliarle verso il depuratore. I comuni hanno cominciato a costruire la rete fognaria con condutture per separare le acque scure, dirette al Rio Torto per la depurazione e le acque chiare, destinate a confluire nel lago" ha aggiunto Gasperini.
La fase di realizzazione ha visto però passare un decennio con altre significative morie di pesci, come le carpe nel 1987. Solo alla fine degli anni '80 i primi impianti di depurazione sono entrati in funzione facendo cominciare il percorso virtuoso di recupero del lago. Sono cominciati in questo periodo anche i monitoraggi affidati al biologo Alberto Negri che ancora oggi si occupa di mensili controlli delle acque.
Con l'avvento del nuovo secolo é cominciata anche la costruzione, terminata nel 2007, dell'impianto di aspirazione ipolimnica per il bacino est del lago. Nella primavera del 2008 la gestione impianto è stata affidata dalla Provincia a una società di depurazione delle acque.
"L'impianto é ancora in attività e dopo nove anni, il suo funzionamento ha migliorato la qualità delle acque" ha affermato Gasperini, specificando alcuni impegni portati avanti dal Consorzio del lago di Annone (oggi Autorità di bacino), formato nel 2001 tra i cinque comuni rivieraschi. In particolare la stesura della cartografia dello zero idrometrico, la stesura del piano di bacino (approvato il 1 dicembre 2011, a un mese dal suo scioglimento in ottemperanza a leggi nazionali) e la trattativa tra gli amministratori e i titolari di diritti di pesca e navigazione che ancora oggi porta a notevoli problemi, per esempio in occasione delle operazioni di taglio del canneto (il regolamento di navigazione non è stato sottoscritto dagli eredi Mauri e Citterio ed il consorzio lo ha approvato con una ‘delibera di imperio', ma in materia non è stato ancora legiferato a livello nazionale).
"Per incrementare la fruibilità del lago sono in prospettiva attracchi e pontili e anche un battello pubblico. Voglio sottolineare l'importanza della collaborazione tra i vari enti comunali e sovra comunali. Senza aver praticato questo percorso virtuoso, i risultati raggiunti in questi anni non si sarebbero realizzati. Mi sento di consigliare di proseguire su questo percorso senza pregiudizi, ma con spirito di collaborazione" ha continuato Gasperini, anticipando che sono in previsioni interventi concreti per la realizzazione di un sito di interesse comunitario (Sic) che consentirebbe di accedere a fondi europei.
Il pubblico presente alla serata. A sinistra con il microfono, il sindaco Patrizio Sidoti
"Questa serata é stata organizzata per presentare quello che non va nel lago e per poter poi affrontare il problema insieme ai cinque comuni, l'autorità di bacino, la provincia, le associazioni (che hanno fatto tanto lavoro gratuito mediante opere concrete) e i cittadini. L'obiettivo é quello di riportare il lago al suo stato naturale" ha dichiarato l'assessore Comotti, lasciando poi la parola a Gildo Gasperini, che per lungo tempo ha lavorato nel consorzio del lago di Annone, occupandosi prevalentemente di analizzarne il percorso storico.
Il bacino lacustre infatti é stato per secoli una proprietà privata e così continua ad essere percepito ai nostri giorni, nonostante i cambiamenti normativi dall'inizio del '900.
Veduta del lago dal Cornizzolo
"Il 3 marzo 1579 un decreto del tribunale di Milano stabiliva il 'privato dominio' del lago di Annone e il 2 febbraio 1606 ne veniva stabiliva la 'proprietà privata'. Nel 1652 il fisco spagnolo tentava l'incameramento del lago, ma il 5 maggio 1655 la regia camera rinunciava alla contestazione con i proprietari del lago. Per oltre un secolo poi non c'è stata traccia di altre controversie. Sotto il dominio austriaco non ci sono stati contrasti sulla proprietà, mentre nel 1798 la Repubblica cisalpina diffidava i proprietari dei laghi a denunciare alle rispettive amministrazioni i titoli di proprietà" ha spiegato Gildo Gasperini, sottolineando che solo "con il regio decreto del 1919 si incominciava ad usare la dizione 'pubblico interesse'. Nonostante i proprietari abbiano presentato ricorso, il tribunale dichiarava legittima l'iscrizione al 'pubblico dominio'. A seguito di ciò il marchese Montecuccoli e altri hanno presentato istanza di assoluto riconoscimento della demanialità del lago".
In seguito, l'amministrazione dello Stato ha riconosciuto ai proprietari il ''diritto di concessione perpetua per le attività di pesca e utilizzo delle risorse del lago''. Il lago è quindi effettivamente passato da ''privato dominio'' a ''pubblico dominio'' registrando le attuali concessioni: eredi Citterio, Mauri e Taschetti.
Verso la metà del '900, hanno iniziato a svilupparsi attorno alla fascia lacustre insediamenti produttivi e abitativi che hanno accelerato il processo di inquinamento delle acque, tanto che nei primi anni '70 è stato decretato il divieto di balneazione.
É stato però per far fronte alla moria di alborelle dell'estate del 1977 che i comuni hanno deciso di collaborare. "É stato così costituito il consorzio del Rio Torto per prendere le acque reflue del lago e convogliarle verso il depuratore. I comuni hanno cominciato a costruire la rete fognaria con condutture per separare le acque scure, dirette al Rio Torto per la depurazione e le acque chiare, destinate a confluire nel lago" ha aggiunto Gasperini.
La fase di realizzazione ha visto però passare un decennio con altre significative morie di pesci, come le carpe nel 1987. Solo alla fine degli anni '80 i primi impianti di depurazione sono entrati in funzione facendo cominciare il percorso virtuoso di recupero del lago. Sono cominciati in questo periodo anche i monitoraggi affidati al biologo Alberto Negri che ancora oggi si occupa di mensili controlli delle acque.
Il lago visto dalla sponda di Annone
Con l'avvento del nuovo secolo é cominciata anche la costruzione, terminata nel 2007, dell'impianto di aspirazione ipolimnica per il bacino est del lago. Nella primavera del 2008 la gestione impianto è stata affidata dalla Provincia a una società di depurazione delle acque.
"L'impianto é ancora in attività e dopo nove anni, il suo funzionamento ha migliorato la qualità delle acque" ha affermato Gasperini, specificando alcuni impegni portati avanti dal Consorzio del lago di Annone (oggi Autorità di bacino), formato nel 2001 tra i cinque comuni rivieraschi. In particolare la stesura della cartografia dello zero idrometrico, la stesura del piano di bacino (approvato il 1 dicembre 2011, a un mese dal suo scioglimento in ottemperanza a leggi nazionali) e la trattativa tra gli amministratori e i titolari di diritti di pesca e navigazione che ancora oggi porta a notevoli problemi, per esempio in occasione delle operazioni di taglio del canneto (il regolamento di navigazione non è stato sottoscritto dagli eredi Mauri e Citterio ed il consorzio lo ha approvato con una ‘delibera di imperio', ma in materia non è stato ancora legiferato a livello nazionale).
"Per incrementare la fruibilità del lago sono in prospettiva attracchi e pontili e anche un battello pubblico. Voglio sottolineare l'importanza della collaborazione tra i vari enti comunali e sovra comunali. Senza aver praticato questo percorso virtuoso, i risultati raggiunti in questi anni non si sarebbero realizzati. Mi sento di consigliare di proseguire su questo percorso senza pregiudizi, ma con spirito di collaborazione" ha continuato Gasperini, anticipando che sono in previsioni interventi concreti per la realizzazione di un sito di interesse comunitario (Sic) che consentirebbe di accedere a fondi europei.
Michela Mauri