Rubrica natalizia: 5 gennaio
Domani sarà il giorno chiamato dell’Epifania. Di seguito un racconto che parla dei Re Magi, ma anche del significato di questo particolare Evento. Ma per i bambini è anche il giorno della Befana! La simpatica “strega” che da tanti anni vaga nel cielo col suo sacco dei doni da distribuire a tutti i bambini buoni. In questa rappresentazione trovata su Internet, i Magi sono raffigurati insieme alla Befana. Da una leggenda, pare che lei volesse seguirli nella visita alla capanna di Betlemme, ma essendo una donna, quindi una casalinga, non poteva lasciare la casa tutta in disordine e partire, perciò si mise a rassettare e poi, una volta pronta, loro se l’erano squagliata… lei li sta cercando tuttora e distribuisce i doni che aveva destinato al Bambino Gesù, sperando, nella consegna, di rintracciare anche quel Bambino…
La storia dei re magi
Nel giorno dedicato all'Epifania si celebra la "manifestazione del Signore" (questo il significato della parola "Epifania") e in particolare l'adorazione da parte dei Magi.
Questi ultimi giunsero nel luogo in cui era nato Gesù tredici giorni dopo la sua venuta al mondo.
Di loro si parla per la prima volta nel Vangelo di Matteo, dove è scritto che alcuni Magi arrivarono a Gerusalemme dall'Oriente, domandando dove si trovasse il neonato re dei Giudei.
Nell'ascoltare le loro parole, il re Erode si turbò e disse agli stessi Magi di avvisarlo una volta trovato il bimbo, affinché pure lui potesse adorarlo e rendergli omaggio come avevano intenzione di fare loro.
Seguendo la via indicata dalla stella, i Magi trovarono il luogo nel quale aveva trovato riparo il bambino insieme alla madre, si prostrarono a lui e cominciarono ad adorarlo, aprendo poi gli scrigni che avevano portato con loro che contenevano incenso, oro e mirra.
In sogno, poi, furono avvertiti di non tornare indietro da Erode e non informarlo sul luogo in cui si trovava il bambino, così s'incamminarono lungo un'altra strada per poter fare ritorno al loro paese.
Il Vangelo di Matteo è l'unico ufficiale nel quale si parla della venuta dei Magi, mentre altri racconti sull'episodio sono contenuti all'interno di vangeli apocrifi. Il primo di questi vangeli a parlare dell'arrivo dei Magi è il Protovangelo di Giacomo il Giusto, scritto in lingua greca, che amplia i racconti già fatti da Luca e Matteo sull'infanzia di Gesù.
Un'indicazione precisa sull'esatto numero dei Re Magi lo si ha soltanto nel "Libro della Caverna dei Tesori", dove è scritto che i Magi erano tre e vengono riportati anche i loro nomi: si tratta del Re di Persia Hormidz di Makhodzi, del Re di Saba Jazdegerd e del Re di Seba Peroz; tutti e tre erano di origine Caldea, un popolo noto per le grandi conoscenze in campo astronomico.
E fu proprio leggendo gli astri che vennero a sapere dell'imminente nascita del Messia in terra Giudea. Riferimento ai Magi si fa anche in un vangelo in lingua araba che tratta l'infanzia del Signore; qui i Magi sono tre fratelli e cambiano anche i loro nomi: abbiamo Gaspare re degli arabi, Baldassarre re degli indiani e Melchiorre re dei persiani.
Il termine "Magi" deriva da Magoi, i componenti di una casta di sacerdoti babilonese e persiana interessati allo studio dell'astrologia e dell'astronomia.
Il nome di Melchiorre potrebbe derivare da Melech, termine che significa re, e secondo le informazioni riportate in altri testi era lui il più anziano dei tre; Baldassarre si rifà al nome di un mitico sovrano babilonese, Balthazar, e proprio il nome è un richiamo alla sua terra di provenienza. Gaspare, infine, deriva dal greco Galgalath, il cui significato è "Signore di Saba", anche qui un rimando preciso alle origini e alla provenienza di uno dei Magi.
Di loro parla anche Marco Polo, quando scrive che in Persia si trova una città chiamata Saba, "...da la quale partirono tre re che andaron ad adorare Dio quando nacque..."
Come riportato da più fonti, erano dediti allo studio dell'astronomia e videro nella nascita di Cristo l'arrivo di uno dei loro "Saosayansh", ovvero un salvatore universale, e la loro visita simboleggia l'unione fra un nuovo culto appena nato, il cristianesimo, e religioni mistiche orientali quali buddismo e mazdaismo.
Quest'ultimo era il culto del dio Ahura Mazda, considerato protettore di ogni creatura. Poco si sa sulla loro età, ma dalle descrizioni riportate nelle scritture si evince una certa differenza sia nelle capigliature che nei volti, a rimarcare una differenza d'età notevole, compresa fra i 15 anni del più giovane e i 60 anni del più anziano. Avvolta nell'incertezza anche la loro sorte; le testimonianze raccontano che vennero seppelliti in Persia, all'interno di una tomba unica.
In seguito la madre di Costantino, l'imperatrice Elena, fece trasportare i corpi a Costantinopoli dove venne fatta poi costruire una chiesa per ospitarli.
In realtà non si hanno notizie di un culto dei Magi in quei luoghi. Altre fonti rivelano che le reliquie furono fatte portare a Milano dal vescovo Eustorgio.
A Milano, proprio nella basilica di Sant'Eustorgio, troviamo un'urna denominata "Arca dei Magi".
Soltanto nel 1162 abbiamo la certezza che le reliquie dei Magi si trovano effettivamente in Lombardia: la loro presenza è testimoniata dal fatto che Federico Barbarossa, al suo arrivo a Milano, volle impossessarsi dei resti dei Magi. Due anni più tardi, nel 1164, le reliquie furono portate nella città di Colonia, dove fu costruita una cattedrale per ospitarle.
Oggi si trovano ancora lì, a dispetto dei ripetuti tentativi per riportarle a Milano.
Solamente all'inizio dello scorso secolo, il cardinal Ferrari ottenne una parte delle ossa che sono state collocate all'interno di un tabernacolo posto sopra l'altare dei re Magi.
Dal Calendario della Val Sarentino, una poesia sul Natale
I pastori e l´Angelo
Infine tutti i pastori vanno nella stalla a dormire.
Stanotte veglia Simone.
Bada che il fuoco non si spenga.
Si siede su una pelle di pecora e osserva il cielo.
Il vento spazza via in fretta le nubi.
Tra le nubi si vedono sempre più stelle. Le riconosce chiare e distinte.
E' una notte meravigliosa, una notte speciale, pensa Simone.
A un tratto non sente più freddo.
E' come se le stelle lo scaldassero con la loro luce.
Simone pensa:
"Tutti i pastori devono farne esperienza.
Devo svegliarli!".
E nel bel mezzo della notte suona un motivo allegro con il suo flauto per svegliare i pastori.
"Simone, perché ci svegli nel mezzo della notte? Vogliamo dormire!", brontolano i pastori.
"Dovete venire a vedere", esclama emozionato Simone, "la notte è straordinaria, è proprio meravigliosa!".
Mentre tutti procedono insonnoliti all'aperto, ben imbacuccati nelle loro pellicce di pecora, improvvisamente diventa chiaro come il giorno.
I pastori si spaventano.
Hanno paura.
Si stringono nei loro mantelli e nelle loro pellicce, alcuni cadono a terra.
Sentono una voce che esclama:
"Non abbiate paura, pastori.
Vi annuncio una grande gioia!
E' nato il re di tutto il mondo, in una stalla.
Andate in fretta a Betlemme! Là troverete un neonato avvolto in fasce. Rallegratevi! La pace sia con voi e con tutti gli uomini!". I pastori non sanno più se sono svegli o sognano, o se li ha colpiti un fulmine dal cielo.
Restano a lungo a bocca aperta, meravigliati.
Il pastore anziano ritrova per primo la parola:
"Conosco questa storia. L'ho sentita raccontare da mio padre, che a sua volta l'aveva appresa dal suo: la stella e il bambino che salverà il mondo. Viviamo oggi la notte santa e benedetta. Sì, è così!
Venite, andiamo a Betlemme e cerchiamo il bambino.
Dobbiamo seguire la stella".
E fu così che i pastori ebbero l'annuncio dall'Angelo e si recarono a Betlemme per adorare il Bambino Gesù.
Ed ecco come promesso, un'altra rielaborazione della storia dei Magi. Una "conversione al femminile" che ricalca un poco la precedente, ma con finale diverso.
STORIA DI NATALE di Franca Oberti
Le maghe erano in viaggio. Avevano ricevuto quel messaggio dall'universo, calcolando le coincidenze attraverso le stelle; erano astronome e astrologhe, le stelle non avevano segreti per loro; erano molto seguite dalle loro tribù che accettavano i responsi e i suggerimenti derivanti dai loro studi. Di questo evento ne avevano discusso e dibattuto insieme al popolo. Avevano saputo che stava arrivando uno sconvolgimento siderale e che una cometa avrebbe attraversato il cielo; quanto vicina non si sapeva, ma poteva essere un reale pericolo per la Madre Terra.
Le tre maghe più potenti avevano consultato le Stelle e dopo tante riflessioni si erano decise a partire. Le Stelle le avevano avvisate che la cometa avrebbe lasciato un "seme", qualcosa di molto prezioso per l'umanità intera, un dono prezioso inviato dallo Spirito che vive oltre l'universo intero. Avevano anche saputo di essere le prescelte per testimoniare di questo evento e che non dovevano esitare a partire perché i tempi erano stretti. L'inverno era alle porte e le maghe si attrezzarono prima di incamminarsi, armate dei loro strumenti astronomici e delle bussole, verso la destinazione che era stata loro indicata, cavalcando cammelli mansueti e adatti ai lunghi viaggi.
Un viaggio lungo, disseminato di insidie che avrebbero affrontato con la saggezza che le caratterizzava. Erano "maghe", quelle che avevano il sapere della forza nascosta nella natura e che stavano sempre a disposizione di chi, al di qua e al di là della soglia, aveva bisogno di loro.
Tante creature oscure rischiavano di contrastare quel viaggio, ma loro sapevano restare unite e la loro forza superava ogni ostacolo, perché conoscevano il segreto dell'amicizia e dell'amore, perché sapevano che solo unite avrebbero potuto vincere il male.
Finché giunsero nella grande città, vicine alla meta, dove un re, saputo del loro arrivo, le convocò a corte e rivolse loro alcune domande. Mentre le ascoltava si convinceva sempre più che ciò che stava accadendo poteva minacciare il suo trono e così consentì loro di ripartire, purché al ritorno avessero riferito notizie per lui.
Le congedò, dunque, intimando loro di ritornare.
Le maghe, conoscendo bene la prepotenza di certi sovrani maschi, uscirono dalla corte sghignazzando, sicure che non avrebbero certo fatto ritorno. Come si può continuare a donare potere a uomini che ne abusano? Se questo dono in arrivo sarebbe diventato così importante, doveva essere condiviso e mai più avrebbero consentito ad un solo uomo di impossessarsi di tanto potere.
E il dono arrivò, attraverso un'altra donna, una Mamma magica come loro, che aveva acconsentito ad essere il tramite di tanta Luce.
Era un pargoletto, non era stato detto se fosse femmina o maschio, ma, dalla Luce che emanava, doveva essere al di sopra di ogni genere, di ogni tribù o nazione, di ogni controversia tra bianchi e neri, oltre il concetto di ricco o povero. Questo frugoletto avrebbe riconciliato la natura e ridato vita a chi credeva di essere vicino alla morte. Le maghe si accordarono con la Mamma e promisero di prendersi cura di Lui/Lei attraverso Madre Terra. Avevano dei doni, doni semplici, niente gioielli o pietre preziose, niente che potesse riferirsi al potere terreno, ma solo erbe curative, che Lui/Lei avrebbe usato al meglio. Avevano portato doni per nutrirlo secondo natura; avevano portato piccoli abiti, confezionati con le loro mani, per vestirlo.
Sapevano che questo Essere, qualunque fosse la sua intenzione, sarebbe stato minacciato dalle forze oscure, quelle che sempre intendono creare disagio alla Madre Terra, quelle tremende entità che non si erano piegate al bene e avevano perseguito il male.
Sapevano che anche lui sarebbe passato dalla porta della morte, per rinascere a nuova vita. Lui/Lei aveva scelto tutto questo, perché quando si arriva sulla Terra l'anima ha già preso tutte le sue decisioni e nel momento in cui nasce attraverso un corpo, le deve mettere in pratica, usando tutti i suoi talenti; questo è il compito di ogni creatura abitante sulla terra, mobile, stabile o inerte.
L'Esserino illuminato cresceva e le maghe da lontano si beavano di averlo visitato quando era appena nato. Lui/Lei predicava e intanto completava il suo ciclo di vita. Poi le forze oscure presero il sopravvento e la sua vita si concluse brutalmente. La sua Luce ci illumina ancora e rischiara quella poca Fede che Lui/Lei ha distribuito. Qualcuno ne ha perso la memoria, altri non vogliono credere, pensando di non esserne degni e si disperano quando la morte si avvicina, perché pensano di passare la soglia e di non contare più per nessuno; alcuni hanno creduto tanto nel potere da essere diventati gli schiavi del male. Altri ancora sono in bilico tra il bene e il male e non riescono a fare la scelta. Le creature viventi nel mondo si stanno moltiplicando, la lotta per il bene contro il male è sempre più serrata. A Natale chiediamo ancora a quella Luce di illuminarci il cammino.
Per i bambini questa notte arriverà la Befana e dunque ecco cosa dovranno fare....
Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende, sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, nè balocchi,
solo cenere e carbone!
Questi specialissimi auguri sono arrivati tramite la mia posta elettronica, molto legati alla Bibbia, molto profumati di religioni, apprezzerà chi saprà apprezzare.
Le previsioni della Bibbia per il 2015 di padre Antonio Feghali
All'inizio di ogni nuovo anno è sempre la stessa storia: in televisione, sui giornali, alla radio veniamo letteralmente travolti dalle previsioni di astrologi e indovini. Ma poiché la sola e vera profezia è racchiusa nella Bibbia, abbiamo deciso di offrirvi le previsioni della Sacra Scrittura per questo nuovo anno.
Se siete nati tra il 1 gennaio e il 31 dicembre allora siete sotto l'influenza della "grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini" (Tito 2, 11).
Fortuna: La stella del mattino è Gesù Cristo perché "grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, [...] verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge" (Luca 1,78).
Amore: La vostra felicità risiede nell'essere amati da Dio e nell'amarlo in contraccambio perché "né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8,39).
Vacanze: "Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre" (Salmo 121,8).
Salute: "Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui"
Denaro: "Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù" (Filippesi 4,19), "poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione" (Filippesi 4,11). (2 Timoteo 2,11); "Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità
Attualità: "Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine" (Matteo 24,6); "Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine" (Matteo 24,14).
Imprevisti: "Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno" (Romani 8,28); "Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?" (Romani 8,31).
Questi insegnamenti non sono legati a nessuna influenza lunare. Fateli vostri sempre, in ogni luogo e situazione.
Andate e vivete con la pace e la gioia del Signore!
Domani si cucineranno lasagne: Epifània, bianca lasagna, cita un detto genovese. Da buona ligure rispetterò quella tradizione. Buon giorno dell'Epifania!
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