Viganò: frattura nel gruppo di maggioranza, Ghidelli (Lega) si è dimesso da capogruppo

Livio Ghidelli
Nella missiva inviata al sindaco Renato Ghezzi, l'esponente del Carroccio dice di aver ragionato a lungo sulla scelta di distaccarsi dall'insolita coalizione "Il sindaco di tutti", che come noto è espressione dell'accordo trovato nel 2006 dal centrosinistra e dalla Lega Nord.
A determinare questa separazione, è stata in parte la recente polemica sorta lo scorso novembre a seguito del ciclo di interventi che don Giorgio De Capitani, sacerdote noto per le sue prese di posizione nette nei confronti della politica e della Chiesa, è stato inviato a tenere in biblioteca. Un fatto che lo stesso Ghidelli definisce "la punta dell'iceberg" di una serie di avvenimenti che lo hanno portato a dissociarsi dalle scelte della maggioranza.
Un lento allontanamento che avrebbe portato Ghidelli ''a perdere la stima verso il sindaco Ghezzi e verso l'impronta politica che sta prendendo questa amministrazione". Alla base della decisione dell'ormai ex capogruppo, quelle che lui stesso definisce ''la scarsa comunicazione e lo scarso coinvolgimento'' nelle scelte prese dalla giunta ed il tradimento, secondo il segretario leghista, degli accordi elettorali, primo fra tutti quello di lasciare la politica al di fuori dell'amministrazione.
"Ormai da diverso tempo le decisioni più importanti non vengono più discusse all'interno del gruppo, anzi una parte viene tenuta all'oscuro volontariamente. Gli accordi pre-elettorali erano chiari , "la politica resta fuori perché siamo qui per amministrare , porteremo avanti solo il programma ". Invece tutte e due le cose sono state tradite. Io personalmente mi voglio dissociare da questo andazzo che l'amministrazione ha preso, perciò mi riservo il diritto di decidere autonomamente la mia posizione durante i consigli comunali" scrive Ghidelli nella missiva inviata due giorni fa al sindaco Renato Ghezzi.
L'esponente della Lega Nord d'ora in avanti siederà in consiglio come indipendente, riservandosi il diritto di valutare autonomamente, volta per volta, le proposte presentate in consiglio. "Regolarmente il gruppo di maggioranza si riunisce per discutere e confrontarsi. Ho smesso di partecipare a questi incontri perché li ritengo inutili: in questa sede si parlava solo di piccolezze, tralasciando spesso le questioni più importanti, di cui venivo informato all'ultimo. Un esempio recente, è stata la previsione di uno studio per l'eventuale realizzazione di una palazzina per le associazioni locali, un progetto che non era presente nel programma elettorale da noi condiviso, al contrario del giornalino comunale, che è però stato eliminato. Quindi, d'ora in poi, continuerò a sedere nelle fila della maggioranza, ma di quella maggioranza rappresentata dal programma elettorale che i cittadini hanno votato alle ultime elezioni, dissociandomi dall'impronta che l'amministrazione Ghezzi sta attualmente seguendo" ha dichiarato Ghidelli.
Ultimo a destra Livio Ghidelli in consiglio comunale
Tornando alla proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, ovvero l'invito, formulato dal Gruppo cultura al sacerdote don Giorgio De Capitani, il segretario leghista ha rimarcato la connotazione politica che, a suo parere avrebbero avuto i due appuntamenti intitolati "Il dissenso nella chiesa".
"La sensazione è che si voglia marcare il territorio, come è tipico nell'identità di sinistra. Personalmente non trovo corretto trasformare la biblioteca comunale in una sorta di circolo Arci. Su tante cose abbiamo soprasseduto, ma quando si è alleati nonostante le diverse idee politiche bisogna avere rispetto per la controparte. Da novembre, quando sono successi i fatti, ad oggi il mio sindaco non ha in alcun modo contattato per chiarire la situazione, inevitabilmente ho perso la stima in lui. Ghezzi per quanto mi riguarda, non è più "il sindaco di tutti" ha concluso Ghidelli.
A.Z.