Oggionese: la Polizia sgomina un giro di spaccio di cocaina lungo la superstrada 36, da Civate a Cinisello. 14 i fermati

Smantellato un vasto giro di spaccio di cocaina sulla superstrada 36, nei comuni dell'oggionese e nei territori limitrofi, lungo l'asse viabilistico che collega Lecco a Milano. L'operazione condotta dalla Polizia di Stato, denominata Speed 2, è culminata nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dai Gip di Lecco, Como, Milano e Monza nei confronti di diciannove persone, di cui quattordici fermate nella mattinata odierna.

Da sinistra Mimma Vassallo, Alberto Francini, Marco Cadeddu, Andrea Atanasio

L'attività ha portato alla luce un complesso e articolato sistema di vendita di droga, formato da cinque diverse batterie, composte da soggetti prevalentemente di origine magrebina che agivano con il medesimo modus operandi. Il cliente contattava l'utenza telefonica dedicata allo spaccio e nel giro di pochi minuti si avvicinava al luogo d'incontro una vettura che procedeva alla cessione rapidissima della cocaina in cambio di soldi. Le batterie agivano in maniera autonoma e spesso in concorrenza tra loro, cercando di rubarsi i clienti.


Ben sessanta gli uomini della Polizia di Stato appartenenti alla Questura di Lecco, Como e L'Aquila, oltre che al Reparto prevenzione crimine e al Reparto cinofili di Milano, impegnati stamani alle prime luci dell'alba nel fermo dei soggetti coinvolti, domiciliati prevalentemente nell'hinterland milanese.

Gli arrestati

Partita nell'autunno 2013, l'attività di indagine coordinata dal dottor Simone Pizzotti della Procura di Como, oltre all'esecuzione di quattordici (sulle diciannove totali) ordinanze di custodia cautelare nella giornata odierna, ha consentito nel suo complesso di arrestare sei persone in flagranza di reato, di identificare una rete di un centinaio di clienti, assuntori di sostanze stupefacenti e di sequestrare tre autovetture, oltre ad una somma di denaro e ai telefoni cellulari utilizzati dai fermati per intrattenere tra loro rapporti legati allo spaccio. Ventiquattro complessivamente gli indagati, mentre venti sono state le segnalazioni amministrative effettuate.

L'indagine nasce dalle ceneri dell'operazione Speed condotta sempre dagli uomini della Polizia di Stato che nel febbraio 2014 aveva portato all'esecuzione di nove misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di diversi cittadini marocchini.
Nel caso di Speed 2 invece, le indagini investigative hanno avuto inizio nell'ottobre 2013 da un episodio avvenuto a Inverigo, nel comasco, con il recupero da parte delle forze dell'ordine su un marocchino, di cocaina venduta ad una coppia di amici del lecchese, abituali consumatori dello stupefacente.

Il mese successivo a Ballabio, è stato denunciato un cittadino classe 1971, trovato in possesso di cinque dosi di cocaina. Il primo arresto invece, risale al 14 novembre dello scorso anno quando a Molteno è stato arrestato in flagranza di reato, Saida Koudia, classe 1980, a seguito di un rocambolesco inseguimento sulla superstrada 36. Se il complice era riuscito a darsi alla fuga a piedi nei campi, il 33enne era stato invece fermato dagli uomini della Questura. In quella circostanza gli acquirenti erano una coppia di giovani professionisti lecchesi, che avevano appena comprato una dose di cocaina. Nel tentativo di nasconderla al controllo della Polizia, la donna l'aveva occultata in bocca, all'interno del chewing gum.
Il 2 dicembre 2013 a Bellano era stata denunciato M.G. classe 1965 residente appunto nell'alto lago, disoccupato che acquistava piccole dosi di cocaina per rivenderle a conoscenti nel suo territorio. In quella circostanza addosso aveva quattro dosi di stupefacente.

Tra gli arrestati durante l'attività di indagine ci sono anche Adimi Hicham, classe 1980, fermato a Cinisello Balsamo il 4 dicembre 2013 all'interno del centro commerciale Auchan e Driss Wahid del 1987, finito in manette a Veduggio il 10 gennaio 2014. Nel primo caso si era provveduto al sequestro di 27 grammi di cocaina e della somma di 3800 euro, mentre per l'altra vicenda erano state 66 le dosi di coca rinvenute.


Del tutto insolito il luogo dove era stata occultata la droga, sotto le radici di un albero nei boschi che costeggiano la superstrada 36. In quell'occasione era avvenuto anche l'infortunio di due agenti di Polizia, impegnati nell'inseguimento di un altro soggetto riuscito a scappare. Solo un paio di settimane più tardi a finire in manette erano stati Ahmed Mazaoui, Youssef Mazaoui e Youssef Harkaoui a Seregno.

L'attività d'indagine è culminata nell'emissione, nelle scorse ore, di diciannove misure cautelari da parte delle Procure di Como, Lecco e Monza, rappresentate rispettivamente dai sostituti procuratori Simone Pizzotti, Paolo Del Grosso e Emma Gambardella.
Quattordici sono stati arrestati stamani. Si tratta di Hicham Adimi, classe 1980, Kamal Chaoub, classe 1984, Amine Ennadi Amine, classe 1982, Issam El Achab, classe 1991, Nabil Khallouki, classe 1979, Said Koudia, classe 1980, Ahmed Mazaui, classe 1986, Youssef Harkaoui, classe 1990, Said Tarik classe 1986, Ayoub Tabia classe 1994, Mohamed Al Mahdi Benkirane, l'unico cittadino italiano classe 1988, Cherkaoui Ezzaouya classe 1991, El Moukhtar El Oirrak, classe 1991 e Youssef Mazaoui classe 1990.

Denaro e cellulari oggetto di sequestro

Gli altri cinque complici invece, risultano al momento irreperibili, in quanto probabilmente tornati nel loro paese d'origine. A tutti loro vengono contestate complessivamente oltre mille cessioni di stupefacente, con un conseguente giro economico ingente, se si considera che il solo incasso della serata di ieri è pari a 18mila euro circa.

Alberto Francini, Marco Cadeddu, Andrea Atanasio

I comuni oggionesi che si affacciano sulla superstrada 36, e in particolare le piazzole di sosta ai margini dell'arteria, divenivano quindi lo scenario ideale per gli spacciatori, attivi in particolare nei comuni di Costa Masnaga, Nibionno, Molteno e Civate, ma anche a Annone, Suello, Bosisio, Rogeno e Garbagnate Monastero. E poi ancora, seguendo l'arteria in direzione Milano, nei territorio comaschi e monzesi, sino a Cinisello Balsamo.

Soddisfatto per l'esito dell'operazione, il questore di Lecco, Alberto Francini che stamani ha presentato i dettagli dell'indagine insieme al vicequestore Mimma Vassallo, al dirigente della Squadra mobile, Marco Cadeddu e al capo dell'Ufficio di gabinetto, Andrea Atanasio.
G. C.
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