Valaperta: l'atleta paralimpico Andrea Pusateri si racconta agli adolescenti in oratorio. ''Perchè l'impossibile non esiste''

Sorriso grande, allegria contagiosa, gli occhi che raccontano la sua passione per lo sport e per la vita vissuta fino in fondo. Andrea Pusateri, classe 1993, è stato il secondo ospite del ciclo di testimonianze "Gente che vive duro", organizzate dal Sant'Anna Social Club di Cascina Bracchi.
Quattro incontri per un'iniziativa forte, di promozione sociale, che mira a provocare i giovani di tutto il territorio casatese con racconti di vite "vissute di petto, e non dal divano".

Gli ospiti intervenuti alla serata

E i giovani presenti giovedì sera, presso l'oratorio di Valaperta, erano tantissimi: amici del Sant'Anna Social Club, ragazzi di tutto il territorio e i numerosi adolescenti della comunità pastorale di Casatenovo, che stanno vivendo la loro settimana di vita comunitaria, guidati dagli educatori e da don Andrea Perego. Tutti pronti a lasciarsi emozionare e provocare in una serata intitolata "l'impossibile non esiste", tema che si inserisce nel solco della settimana comunitaria e che ha riunito, giovedi sera, la testimonianza di Andrea Pusateri e del casatese Luca Sironi, volontario e ambasciatore del Dynamo Camp.
"Si tratta di un'associazione che pratica terapia ricreativa per bambini con patologie gravi e croniche", ha spiegato Luca, introducendo la serata e presentando tutte le bellissime attività -equitazione, pet therapy, arrampicata, ma anche programmi radio, attività artistiche-, che i piccoli ospiti del campo possono vivere per una settimana, con altri bambini come loro, oppure con i fratelli o l'intera famiglia.


Costantemente seguiti dai volontari e da personale medico qualificato, i bambini possono riappropriarsi della propria infanzia, aumentare l'autostima "vivere momenti felici e colorare la propria vita, che spesso sono costretti a vivere in ospedale, a causa delle loro problematiche fisiche". Ma, secondo Luca, le parole servono ben poco a descrivere un'esperienza che è fatta "soprattutto di magia, di espressioni felici dei bambini", in grado di cambiare la vita, il modo di pensare e di vedere il mondo in chiunque entri nel Camp. E cosi è stato anche per Luca, che ha regalato a tutti i presenti alcuni attimi della sua estate passata al Dynamo Camp. Momenti preziosi, destinati a rimanere nei suoi occhi e nel suo cuore per sempre, in grado di dargli la forza per cercare, ogni giorno, di migliorare il mondo in cui viviamo.

Da sinistra Alessio Colombo del Sant'Anna Social Club e Luca Sironi, volontario Dynamo Camp

"Ricordo il sorriso che si è aperto sul viso di un bambino quando è riuscito a risalire a cavallo dopo qualche giorno di inattività a causa della stanchezza. È difficile descrivere che sensazioni ha provocato in me: potete mettere in un cockatil la prima volta che vi siete innamorati, quando i vostri genitori vi hanno abbracciato per qualcosa che avete fatto bene, e, ancora, il profumo e la magia di un abbraccio dei vostri nonni. Ecco, nel sorriso di quel bambino c'era tutto questo e mi ha cambiato la vita. Noi ci lamentiamo sempre di tutto, vorremmo avere sempre qualcosa di più e non ci accorgiamo di quanto siamo fortunati. Questa esperienza mi ha regalato un modo nuovo di vedere il mondo, e una forza, la stessa di quei piccoli guerrieri che lottano ogni giorno contro la loro malattia, per cercare di cambiarlo".

Nulla è impossibile. Non è impossibile farsi cambiare la vita da chi è meno fortunato, e non è impossibile nemmeno praticare sport in condizioni di disabilità.

Al centro Andrea Pusateri

Andrea Pusateri, intervistato da Sara Nannini, consigliere comunale di Casatenovo, ha raccontato la sua vita.
Vittima di un grave incidente a soli quattro anni, Andrea si è salvato miracolosamente grazie all'intervento della madre. "Lei ha dato la vita per salvarmi e mai lo dimenticherò; oggi sono qui ed è grazie a lei", ha raccontato. Una gamba amputata e l'altra recuperata con un delicato intervento chirurgico, Andrea è cresciuto insieme ai nonni, che continuano ad accompagnarlo in ogni gara e in ogni momento importante, insieme alla sua fidanzata e a Luca, suo fedele compagno di squadra e amico.


Forte e determinato, Andrea ha iniziato ad appassionarsi di sport fin dalla più tenera età, per poi scegliere il ciclismo. "Andavo a vedere le gare di un mio amico e mi sono detto -se riesce lui, perché non posso riuscirci io?-". Nulla è impossibile, quando si hanno la voglia e la determinazione di abbattere i propri limiti, fisici e -soprattutto- mentali. "Non mi sono mai visto come un disabile. La vera disabilità non è quella fisica, ma quella mentale, dei limiti che ogni giorno le persone credono di avere, e che vanno abbattuti".
Con il sorriso sempre sul volto, Andrea è salito sulla sua prima bicicletta a 14 anni e da li non è più sceso. Tesserato nella società Fly Cycling Team, ha percorso chilometri e chilometri, fino a diventare campione italiano di ciclismo paralimpico e membro della nazionale italiana. Il suo motto sempre in testa: "nulla è impossibile", ma anche "chi si ferma è perduto. Lo dico sempre ai miei compagni di squadra. C'è sempre qualcuno che sta peggio e che fa cose più grandi di noi. Perché allora non possiamo riuscirci anche noi?".
Dalle sue gare in giro per il mondo, alla spiegazione più tecnica delle componenti della sua bicicletta, passando per le barriere architettoniche, l'integrazione dei ragazzi disabili, i prossimi impegni e anche come ha conosciuto la sua ragazza. La chiacchierata dei giovani con Andrea ha toccato il cuore di tutti i ragazzi, che si sono lasciati emozionare e coinvolgere dal suo sorriso e dalla sua gioia.

Pusateri accanto a Sara Nannini

Un consiglio per i ragazzi? "Non abbattetevi mai, i momenti brutti passano sempre. Bisogna sempre andare avanti, a testa alta. Se avete un sogno andate a conquistarlo".
E il sogno di Andrea? "Più che vincere la medaglia olimpica, è quello di far capire alle persone, tutte, che si può superare qualsiasi tipo di barriera, con la forza della mente e della volontà".
Le parole di Andrea hanno colto nel segno: tutti i ragazzi di Sant'Anna Social Club e della settimana di vita comunitaria si sono lasciati illuminare -per usare le parole di Sara Nannini- da un raggio di sole, che ha concretizzato l'impossibile, e che tutti devono prendere come esempio.
Laura Vergani
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