Molteno: 62mila Kg di cibo distribuito dal banco Caritas a circa 160 famiglie nel 2014

Il banco Caritas del decanato di Oggiono (che copre gli 11 comuni del territorio) è una realtà in continuo sviluppo, ma soprattutto in continuo esercizio. Lavorano nel silenzio i volontari che settimanalmente spendono il proprio tempo per dedicarsi all'aiuto delle famiglie bisognose con l'obiettivo di combattere la povertà alimentare sul nostro territorio. Un obiettivo che, soprattutto dall'inizio della crisi, ha conosciuto un'impennata di richieste da parte di famiglie di nazionalità italiana. La povertà, dunque, non sembra più essere strettamente legata alla popolazione straniera e immigrata. Sebbene le richieste di aiuto siano più o meno in linea con quelle degli anni precedenti, sembra esserne mutata la tipologia, come ci ha confermato Carla Perego, del Centro di ascolto di Oggiono. "Dall'inizio della crisi, quindi all'incirca intorno al 2008-2009, la tendenza di nuclei familiari di origine italiana che si rivolgono a noi per l'aiuto alimentare è andata continuamente aumentando".

Alcuni dei volontari del banco alimentare. Primo da destra è il responsabile Gianni Fumagalli

A proposito della distribuzione di pacchi alimentari, occorre anche osservare che, se il numero di richiedenti non ha subito particolari variazioni, non si può dire lo stesso per le quantità erogate. "Sono circa 160 i nuclei familiari dell'oggionese che richiedono un ausilio al banco Caritas per andare avanti, vale a dire circa 580 persone. Lo scorso anno abbiamo distribuito più di 60 mila chili di cibo, un dato che è aumentato rispetto al passato" ha spiegato Gianni Fumagalli, responsabile del banco decanale.
Ma come è organizzato un banco Caritas? Innanzitutto esiste una sede dove viene raccolto tutto il materiale. Nel caso del decanato oggionese, il magazzino si trova in un'aula collocata sotto la chiesa dell'oratorio san Giovanni Bosco a Molteno.
Sette sono le persone che si avvicendano nell'organizzazione e nella preparazione materiale delle confezioni alimentari, oltre ai volontari che quasi una volta la mese si recano al banco alimentare di Muggiò, che è il centro da cui proviene una parte del materiale distribuito. Diversa è infatti la provenienza del cibo che viene distribuito: "Il banco alimentare di Muggiò è il nostro centro di riferimento: ci rechiamo ogni tre settimane per il ritiro dei prodotti distribuiti dall'Unione europea o provenienti dalle eccedenze di supermercati e mercati" ha riferito Fumagalli, indicando l'altra parte preponderante di approvvigionamenti, quella costituita dalla raccolta che viene periodicamente effettuata, soprattutto in Quaresima e durante l'Avvento, dalle scuole e dalle parrocchie: "Nel complesso registriamo una buona sensibilità: le raccolte sono abbondanti e di buona qualità. Ci sono poi alcune parrocchie e Comuni che fanno raccolte più mirate in base alle nostre esigenze". Queste raccolte vengono dunque fatte anche in base a criteri specifici: nel caso di scarsità di un determinato prodotto, per esempio, si provvede a fare una raccolta esclusivamente concentrata su quel genere alimentare.
Una parte dei prodotti viene poi acquistata grazie al contributo di benefattori, mentre altre quantità vengono donate volontariamente da privati ed esercizi commerciali nel corso dell'anno. Infine, la Caritas decanale ha aderito ad un progetto che ha ottenuto il parziale finanziamento della Fondazione Provincia di Lecco.
Il banco di Molteno procede però con la distribuzione del materiale solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione del centro di ascolto di Oggiono che raccoglie le richieste provenienti dai singoli o, come accade spesso, su diretta segnalazione di parrocchie o assistenti sociali dei Comuni.
"La povertà è documentata: per consentire l'accesso al banco alimentare richiediamo una documentazione cartacea, ad esempio l'ISEE, che attesti il livello di povertà effettiva e del momento" ha dichiarato Carla Perego.
Una volta approvato l'accesso al banco, le famiglie si recano a Molteno con cadenza quindicinale a ritirare i prodotti.
"Il criterio di distribuzione viene effettuato in base alle esigenze della famiglia e anche in base alla disponibilità del banco" ha aggiunto il responsabile Fumagalli. Il paniere di beni è quindi costituito da beni di prima necessità come farina, latte, olio, pasta, riso, tonno, pelati e crakers.
Michela Mauri
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