Missaglia, vertenza Di Caterina 'vs' Bruno: dopo una serie di udienze forse si 'transa'

Il tribunale di Lecco
Un processo infinito. Ennesimo rinvio infatti, quest'oggi, per il procedimento a carico dell'imprenditore Pietro Di Caterina. Questa mattina era attesa la sentenza del dottor Guido Lomacci, investito nel 2013 della vicenda, ma... è arrivato il colpo di scena. Le parti - invitate a più riprese dal giudice nel corso dell'istruttoria a trovare un punto d'accordo - hanno infatti chiesto, in extremis, un rinvio per provare ad arrivare ad una transazione extragiudiziaria.
Il tutto dopo una lunga serie di sedute e la richiesta di condanna al pagamento di un'ammenda di 400 euro formulata a giugno 2014 dal pubblico ministero accompagnata poi, lo scorso gennaio, da 117.000 euro di risarcimento chiesti dall'avvocato di parte civile per conto del dottor Carlo Bruno e della consorte di quest'ultimo, presunte persone offese nell'ambito di una vertenza apertasi nel 2009 con lo spostamento di una rete posta sull'ipotetico confine tra la proprietà del querelante e quella dell'imputato, a Missaglia.
Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, violazione di domicilio e invasione di terreno le accuse mosse nei confronti di Di Caterina gli ultimi due capi assorbiti, a detta del dottor Piazza, dal primo, l'unico per il quale è stata chiesta la condanna.
Il 14 maggio si tornerà in Aula, magari con l'accordo tra le parti finalmente sottoscritto o magari con un "nulla di fatto" che spianerebbe la strada, a quel punto, alla pronuncia del giudice.
A.M.
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