Annone: presentata la collezione di moda nata nelle carceri di San Vittore e Bollate
Un evento dedicato alla moda sì, ma con uno sfondo etico e sociale. "E.G.O. Night" è la serata che si è tenuta sabato 21 marzo presso il ristorante Antico Borgo della Madonnina ad Annone Brianza grazie all'agenzia "Wow territorio da vivere" gestita da Beatrice Panzeri, Cristina Catanzaro e Roberta Sangalli.
Sartoria San Vittore, il fashion brand nato nelle carceri di San Vittore e Bollate, ha infatti scelto di presentare, per festeggiare il lustro di attività, alcuni esclusivi capi della collezione primavera estate.
Il marchio di moda è nato come come spin off imprenditoriale della Cooperativa Alice che da vent'anni gestisce i laboratori sartoriali delle carceri femminili e che ha trovato un partner nella stilista Rosita Onofri, che segue personalmente la creazione delle collezioni.
"L'idea di lavorare nelle carceri è nata quasi per caso dopo un corso che si è tenuto proprio a San Vittore per insegnare alle donne ad utilizzare le macchine da cucire. Crediamo che grazie a questo progetto le donne possano cambiare la loro vita imparando un mestiere. Noi abbiamo cercato di cominciare avviando un percorso professionalizzante, ma poi, con la collaborazione di Rosita, abbiamo dato una svolta alla nostra idea" ha spiegato Luisa Della Morte della Cooperativa Alice che ha raccontato come, grazie alla presenza di una professionista, si sono potuti offrire strumenti alle donne delle carceri per reintegrarsi nella società e cominciare una vita nuova.
Grazie alla presenza di una professionista del settore, la Cooperativa è riuscita a dare un cambio di direzione al progetto: cinque anni fa è uscita la prima collezione, cui ha fatto seguito anche l'apertura di un negozio in via Gaudenzio Ferrari a Milano.
Tre sono i laboratori sartoriali coinvolti nella produzione dei capi e 25 le donne protagoniste di quest'originale iniziativa che non da spazio solo all'aspetto etico, ma anche alla tradizione sartoriale che caratterizza il ‘Made in Italy'. "Abbiamo scelto di creare collezioni e prodotti di alto livello. Volevamo creare qualcosa che avesse sì un contenuto sociale per cambiare le esperienze di queste donne, ma anche che rendesse merito all'alto valore della manifattura" ha aggiunto Luisa Della Morte.
La linea presentata sabato sera, concepita dopo una visita al museo del Novecento che ha ospitato la temporanea di Lucio Fontana e Yves Klein, si basa sul taglio laser, sulle lavorazioni e sulle applicazioni. "In questi capi ci siamo focalizzati su questi aspetti perchè riteniamo fondamentale sviluppare sempre più il lavoro aritgianale, quel ‘fatto a mano' che ormai diventa sempre più difficile trovare. Riteniamo inoltre fondamentale specializzare le sarte in lavori manuali come il ricamo e la confezione che per noi sono il futuro" ha spiegato Rosita Onofri, collaboratrice dello stilista francese Stephan Janson. "Usiamo tanti materiali che vengono donati alla cooperativa, quindi dobbiamo adeguarci con quello che abbiamo a disposizione" ha aggiunto la stilista.
I capi esposti ad Annone sono pezzi unici, anche se Sartoria San Vittore crea una vera e propria linea di moda con un campionario e articoli casual e di uso quotidiano.
Dopo il buffet, la serata è proseguita con l'animazione delle note New Jazz di Dj Mena.
Da sinsitra Cristina Catanzaro di ‘Wow territorio da vivere', Luisa della Morte della cooperativa Alice, la stilista Rosita Onofri,
Roberta Sangalli e Beatrice Panzeri di ‘Wow territorio da vivere'
Roberta Sangalli e Beatrice Panzeri di ‘Wow territorio da vivere'
Sartoria San Vittore, il fashion brand nato nelle carceri di San Vittore e Bollate, ha infatti scelto di presentare, per festeggiare il lustro di attività, alcuni esclusivi capi della collezione primavera estate.
Il marchio di moda è nato come come spin off imprenditoriale della Cooperativa Alice che da vent'anni gestisce i laboratori sartoriali delle carceri femminili e che ha trovato un partner nella stilista Rosita Onofri, che segue personalmente la creazione delle collezioni.
"L'idea di lavorare nelle carceri è nata quasi per caso dopo un corso che si è tenuto proprio a San Vittore per insegnare alle donne ad utilizzare le macchine da cucire. Crediamo che grazie a questo progetto le donne possano cambiare la loro vita imparando un mestiere. Noi abbiamo cercato di cominciare avviando un percorso professionalizzante, ma poi, con la collaborazione di Rosita, abbiamo dato una svolta alla nostra idea" ha spiegato Luisa Della Morte della Cooperativa Alice che ha raccontato come, grazie alla presenza di una professionista, si sono potuti offrire strumenti alle donne delle carceri per reintegrarsi nella società e cominciare una vita nuova.
Grazie alla presenza di una professionista del settore, la Cooperativa è riuscita a dare un cambio di direzione al progetto: cinque anni fa è uscita la prima collezione, cui ha fatto seguito anche l'apertura di un negozio in via Gaudenzio Ferrari a Milano.
Tre sono i laboratori sartoriali coinvolti nella produzione dei capi e 25 le donne protagoniste di quest'originale iniziativa che non da spazio solo all'aspetto etico, ma anche alla tradizione sartoriale che caratterizza il ‘Made in Italy'. "Abbiamo scelto di creare collezioni e prodotti di alto livello. Volevamo creare qualcosa che avesse sì un contenuto sociale per cambiare le esperienze di queste donne, ma anche che rendesse merito all'alto valore della manifattura" ha aggiunto Luisa Della Morte.
La linea presentata sabato sera, concepita dopo una visita al museo del Novecento che ha ospitato la temporanea di Lucio Fontana e Yves Klein, si basa sul taglio laser, sulle lavorazioni e sulle applicazioni. "In questi capi ci siamo focalizzati su questi aspetti perchè riteniamo fondamentale sviluppare sempre più il lavoro aritgianale, quel ‘fatto a mano' che ormai diventa sempre più difficile trovare. Riteniamo inoltre fondamentale specializzare le sarte in lavori manuali come il ricamo e la confezione che per noi sono il futuro" ha spiegato Rosita Onofri, collaboratrice dello stilista francese Stephan Janson. "Usiamo tanti materiali che vengono donati alla cooperativa, quindi dobbiamo adeguarci con quello che abbiamo a disposizione" ha aggiunto la stilista.
I capi esposti ad Annone sono pezzi unici, anche se Sartoria San Vittore crea una vera e propria linea di moda con un campionario e articoli casual e di uso quotidiano.
Dopo il buffet, la serata è proseguita con l'animazione delle note New Jazz di Dj Mena.
M.Mau.