Casatenovo: con ''A piedi nudi nel parco'', un altro successo teatrale per l'Auditorium

Fresca, spumeggiante, spontanea, naturale.
Sono queste le parole che spesso la critica ha usato per definire la commedia "A piedi nudi nel parco", firmata dalla regia di Stefano Artissunch, protagonista sul palco insieme ad una vivace Vanessa Gravina e al talento ineccepibile di Ludovica Modugno, Stefano De Bernardin e Federico Fioresi.

Gli attori raccolgono l'applauso del pubblico

Le stesse parole che giovedì sera, all'Auditorium di Casatenovo, erano sulla bocca di tutto il pubblico, sorridente e soddisfatto per il quarto -riuscitissimo- appuntamento della stagione teatrale di quest'anno. Gli spettatori hanno -ancora una volta- consacrato la rassegna teatrale come uno degli appuntamenti imperdibili del territorio, con quattro spettacoli e quattro "tutto esaurito".


Fresca e spumeggiante: sul palco dell'Auditorium, il cast eccezionale e stellare ha reso attuale e dinamica una commedia nata nel 1963 dal genio di Neil Simon e poi portata sul grande schermo con attori del calibro di Robert Redford e Jane Fonda.
Una storia che si presta facilmente ad una interpretazione brillante e leggera: una coppia di giovani sposini, Paul (Stefano Artissunch) e Corie (Vanessa Gravina), dopo una splendida luna di miele si ritrovano a fare i conti con la quotidianità della vita coniugale, in un minuscolo appartamento di New York. Una serata a quattro, in compagnia di un eccentrico vicino (Stefano De Bernardin) e della madre di Cory (Ludovica Modugno) fanno emergere le differenze caratteriali tra i due, così accentuate da mettere in crisi il neonato matrimonio.


Si tratta di una commedia caratteristica di Neil Simon, in cui emerge la sensibilità dell'autore che il regista Artissunch ha cercato -e ci è riuscito- di rispettare. "Neil Simon pensava che gli attori dovessero dare molta verità ai protagonisti. Il suo teatro non era di situazione, ma di personaggi, con figure ben calibrate. Così ho chiesto agli attori di aderire ai propri personaggi e di trovare intimità", ha spiegato il regista. Un'intimità forte, che è emersa sia tra gli attori, sia tra palco e pubblico. "Stefano è riuscito a portare un continuum di emotività tra i personaggi, dall'inizio alla fine, che non abbandona mai noi e il pubblico. Quello che emerge sono i rapporti e abbiamo sviluppato una grande affinità tra noi attori, che il pubblico riconosce subito e apprezza. È un teatro immediato e diretto, un continuo passarsi la palla, tra noi e il pubblico. E questo richiede affinità", le parole di Vanessa Gravina, a cui hanno fatto eco quelle di Stefano De Bernardis. "Il successo di questa commedia è dovuto anche alla bella intesa che c'è tra noi. Sul palco ci divertiamo, e il pubblico si diverte con noi. D'altronde, quando si fa squadra, il prodotto arriva perfetto. La rivalità? È solo per i piccoli. I grandi, della rivalità, non sanno che farsene".

Gli attori durante la conferenza stampa


Una commedia universale, che mette d'accordo tanti pubblici diversi, di città e di provincia -perché, secondo De Bernardin "se un prodotto è fatto bene, in modo onesto, piace"-, in cui si riconosce il genio di Neil Simon, ma anche quello del regista Artissunch. "Abbiamo cercato di ricreare due ambienti esterni, quello del palco e quello del ristorante, per dare dinamicità. Lo spettacolo non si ferma al palcoscenico, ma entra in relazione col pubblico, in un teatro a 360°". Due scene che, per usare le parole di De Bernardin, sono una vera e propria "festa del teatro", in cui gli attori scendono tra il pubblico, improvvisano e si divertono, facendo sorridere tutti gli spettatori.


Ma la vera spontaneità, la vera naturalezza sono sempre la conquista di un lavoro duro, ben organizzato, che ha alla base qualcosa di veramente profondo e professionale. "Quando si chiude il sipario, qualcosa deve sopravvivere. Cosa? Un messaggio, creato da alchimia di sentimenti e di emozioni, oltre gli attori e l'autore, di cui magari il pubblico non ha subito coscienza, ma che resta nel tempo. La risata spicciola è momentanea. Bisogna tenere alto il sottofondo drammaturgico importante", ha spiegato Vanessa Gravina. E gli attori, per conquistare una commedia leggera, divertente e spontanea, si sono cimentati appunto in un duro lavoro, come ha spiegato il regista.


"Abbiamo fatto molte improvvisazioni drammatiche per mantenere uno strato emotivo importante dietro lo spettacolo. Altrimenti il pubblico si annoia. La responsabilità del regista è mantenere lo spettacolo appezzabile dall'inizio alla fine. L'attore non cerca solo di compiacere il pubblico, ma cerca una verità. E il personaggio si rivela con uno scambio continuo di battute".

Uno spettacolo che, per tutti gli attori, è solo l'ultimo di una serie interminabili di successi nella propria carriera. A partire da Ludovica Modugno, attrice ma anche doppiatrice di talento, secondo cui "il doppiaggio è un po' un tradimento. Deve essere fatto bene, con onestà e rispetto, affidandosi a bravi direttori del doppiaggio che insegnino a mettere il corpo nella voce. Le attrici che amo doppiare? Quelle brave, perché da loro si impara tanto".


Una carriera che, per tutto il cast, è lunghissima e li ha portati a confrontarsi e a lavorare fianco a fianco con professionisti di fama internazionale. "Virna Lisi? Una persona straordinaria, forte e fragile insieme, senza paura del dolore", ha raccontato Vanessa Gravina. "Quando l'ho conosciuta mi ha colpito la luce fortissima che emanava. Bellissima donna e grandissima attrice, con una dote rarissima di gestione del mezzo della macchina da presa e delle luci. Ci mancherà tanto". E anche dopo tante ore passate sul palco, gli attori hanno confessato un'emozione che non cambia mai. "Quando ero piccola, ero incosciente: sapevo solo che mi piaceva recitare", ha spiegato Ludovica Modugno. "Poi ho iniziato a capire che le mie parole avevano una grande responsabilità, potevano far pensare le persone, farle ridere, farle piangere. Ma l'emozione è sempre la stessa".


E qual è? La risposta di tutto il cast è stata corale: "La paura. Anche dopo tanto tempo. Poi, quando si mette il piede in scena, si entra nella corrente e si inizia a recitare. Questo è uno spettacolo che ci dà tanta energia".
E il penultimo appuntamento della rassegna teatrale dell'Auditorium ha conquistato ogni spettatore e tutta la platea. Come sa fare solo uno spettacolo con così tanta energia.

CONTRIBUTO FOTOGRAFICO DI GUGLIELMO PENNATI (GRUPPO AFCB)
Laura Vergani
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