Cassago: bruciato il 'globo' alla festa patronale di San Giacomo
Festa domenica mattina a Cassago, dove la comunità parrocchiale si è radunata in chiesa per celebrare la ricorrenza di San Giacomo, patrono insieme a Santa Brigida. Ad accogliere i fedeli il parroco don Adriano Valagussa, che ha celebrato la messa delle 10.30. La liturgia si è aperta con il tradizionale rogo del "globo", un grande pallone appeso sopra l'altare quale simbolo del martirio.

Nell'omelia il parroco cassaghese ha fatto riferimento proprio alla forza del fuoco, che simboleggia il "desiderio buono di realizzare la vita". "È ciò che insegna Gesù, è il sì espresso in modo pieno nella morte e nella resurrezione, che richiama ciascuno di noi" ha detto. Don Adriano si è poi richiamato al significato della parola "dignità", in un periodo in cui molti perdono il lavoro e si sentono privati di qualcosa che li appartiene nell'intimo.

"Gesù ci dice che per realizzare una vita dignitosa non basta portare a casa il pane, ma occorre che questo pane sia buono. È avvelenato quando si cercano facili scorciatoie, quando si pensa che l'importante è fare i furbi.


Dopo la messa è seguito il pranzo in oratorio, che ha visto la partecipazione di diverse famiglie. La festa di S. Giacomo si è conclusa alle 17 con la celebrazione solenne dei Vesperi.

Don Adriano brucia il "globo", simbolo del martirio di S. Giacomo


Il parroco di Cassago, don Adriano Valagussa
La nostra è una vita dignitosa se diventa un sì sincero detto al Padre, se diventa una vita condivisa. Se vuoi essere grande, non devi rinchiuderti in te stesso, ma adottare un atteggiamento di condivisione. Così il cuore non ci perde, ma anzi ci guadagna. Chiediamo allora a S. Giacomo, il cui fuoco d'amore lo ha portato fino al martirio, il dono di vivere pienamente la nostra vita cristiana e di contribuire a diventare fuoco di bene perché la nostra vita possa essere sempre più dignitosa" ha infine sottolineato il sacerdote.

S.A.