Cassago: Subeksha Paudel ospite in Comune con Namasté. Bilancio del Nepal "post-sisma"
La giovane, atterrata in Italia nella giornata di domenica, è stata invitata a condividere prima con i cassaghesi e poi con i bulciaghesi la situazione del suo Paese post-terremoto.
L'ospite nepalese Subeksha Paudel insieme al sindaco di Cassago e ai membri dell'associazione Namasté
Martedì sera a Cassago non era sola. Con lei c'erano anche gli amici di Namasté e la vice presidente dell'associazione "Eco Himal Italia" Patrizia Broggi, da 25 anni impegnata in progetti di solidarietà a favore della popolazione nepalese. Insieme hanno illustrato alle persone intervenute alla serata non solo i danni seguiti ai due forti terremoti (25 aprile e 12 maggio 2015), ma anche le peculiarità di una nazione con culture, tradizioni e paesaggi tutti da scoprire.
La ricca presentazione è stata però preceduta dai saluti del sindaco di Cassago: "Sono molto contenta di ospitare l'associazione Namasté che ha un rapporto stretto con le scuole del territorio e con i bimbi del Nepal. Un grazie particolare va alla nostra ospite d'onore, a cui chiedo di portare i saluti in Nepal da parte di tutta la comunità cassaghese. Grazie a tutti voi che sostenete questa associazione da tempo" ha così esordito Rosaura Fumagalli.
A sinistra Gigi Pirovano di Namasté e il sindaco Rosaura Fumagalli. A destra, Patrizia Broggi di "Eco Himal" e Subeksha Paudel
È poi intervenuti Gigi Pirovano del sodalizio presieduto da Giuseppe Camorani. "Il tema di questa sera è meno gioioso del solito. Ci tengo a precisare che la nostra scuola di Dhulikhel non ha subito danni per il terremoto e che ha da poco raggiunto i 400 alunni. Per quanto riguarda la raccolta fondi che abbiamo organizzato nei mesi scorsi, - ha aggiunto - posso dire che c'è stata una grande generosità. Abbiamo raggiunto circa 20mila euro di cui 15.000 sono già stata inviati al nostro referente. Una parte è servita per comprare materiale a prezzo più basso in India e per un primo intervento. Ora vedremo come utilizzare la rimanenza. Sarà comunque nostro compito dare un resoconto esatto di tutto quello che viene fatto perché è giusto che chi dona, specialmente in tempi di crisi come questo, sappia dove vanno a finire i suoi soldi".
L'ospite dal Nepal, figlia del referente dell'associazione Namasté a Dhulikhel
La parola è passata poi alla vice presidente di Eko Himal, una piccola associazione di Varese operante in Nepal (www.ekohimal.it). Ai presenti è stata offerta un'esaustiva presentazione del Nepal, paese al nord dell'India suddiviso in tre grandi zone: la pianura al confine con l'India, la parte collinare con alture fino a 3500 metri e la grande catena dell'Himalaya con otto montagne di 8000 metri. Dopo aver descritto nel dettaglio tutte queste aree, caratterizzate da una grande biodiversità, Patrizia Broggi ha spiegato alcuni progetti attivati dal suo sodalizio e da altre realtà associative da lei incontrate in Nepal.
Alcune immagini delle zone colpite dal terremoto
Lo ha fatto aiutandosi con alcune fotografie. La referente di "Eco Himal" ha poi riportato la sua esperienza personale in quanto si trovava in Nepal quando è accaduta la prima scossa di entità 7.9. Era il 25 aprile. "Il primo terremoto è avvenuto di sabato, intorno a mezzogiorno. Fortunatamente le scuole erano chiuse perché altrimenti i danni sarebbero stati ancora più gravi. Sono state settemila le scuole colpite dal terremoto" ha affermato.
Insieme all'ospite Subeksha, la Broggi ha cercato di far capire che non tutto il Paese è stato interessato dal sisma. Le zone maggiormente ferite sono state quelle dei villaggi più rurali, sparsi nelle diverse vallate. Alcune zone montane sono rimaste completamente isolate e la conta delle vittime è spaventosa. Molti corpi sono ancora sepolti sotto le macerie e difficilmente potranno essere estratti. "Si è dovuto pensare a riparare con dei teli il primo raccolto. Ora inizia la stagione dei monsoni e questo è un problema per un territorio già ferito dal terremoto" è stato poi detto.
Sotto, la scuola di Dhulikhel sostenuta dall'associazione Namasté di Bulciago
Di fronte alle 50mila case distrutte e alle 2550 parzialmente danneggiate si apre anche il problema della ricostruzione per cui servono numerose braccia volontarie. È anche aumentato il numero di persone che vivono sotto la soglia della povertà. Tuttavia, solo il 15% delle mete turistiche è stata danneggiata dai due terremoti. "La popolazione si sente supportata e coccolata e vive con uno spirito diverso quanto è successo. Molte zone sono già state ripulite dalle macerie proprio per incentivare il ritorno dei turisti. Il Nepal è ancora un Paese da visitare" hanno infine sottolineato le due donne.