Rogoredo: il ricordo commosso di Armando Colombo e del prevosto don Luigi. Alla loro memoria intitolata l'area Fiera

L'inaugurazione della Fiera di San Gaetano si è arricchita quest'anno di un momento particolarmente emozionante.

Il sindaco Galbiati poco prima di scoprire la targa dedicata ad Armando Colombo e a don Luigi

L'intitolazione dell'area che ospita la kermesse e il centro sportivo alla memoria di due figure che hanno contribuito in maniera decisiva alla crescita sociale di Rogoredo e alla valorizzazione della Fiera: Armando Colombo e don Luigi Corti.
Una proposta, quella di dedicare le strutture pubbliche di Via Volta alla memoria dei due, votata all'unanimità dall'intero consiglio comunale, durante il precedente mandato amministrativo, ma sostenuta con forza anche dai cittadini di Rogoredo, nella memoria di due veri e propri ''pilastri'' per la storia della comunità.


Come ha ricordato il consigliere Daniele Viganò, residente in frazione, don Luigi Corti, dal 1956 parroco della chiesa di San Gaetano, è stato per decenni la guida spirituale dei fedeli di Rogoredo. Scomparso nel 2009 ha vissuto il proprio ministero al servizio della parrocchia casatese impegnandosi in progetti concreti a favore della comunità, come le costruzioni destinate alle giovani coppie (le prime cooperative), l'oratorio, la scuola materna e molto altro ancora.

I familiari dei due rogoredesi ricordati durante la serata
 
Armando Colombo invece, mancato improvvisamente nel 2011, era stato tra i fondatori della storica Fiera zootecnica di San Gaetano, volontario attivo in parrocchia, nell'AIDO ed in altre associazioni. E ancora sindacalista, più volte impegnato politicamente come consigliere, attento alle tematiche sociali al punto di meritarsi il soprannome di "Sindaco di Rogoredo".

Armando Colombo e don Luigi Corti

''Queste due figure per noi molto forti, hanno condizionato la nostra vita. Io credo che il nostro modo di agire, di pensare e il nostro stile, sia stato plasmato dalla presenza di don Luigi e di Armando'' ha affermato il sindaco Filippo Galbiati, nato e cresciuto a Rogoredo.
Ricordando lo storico prevosto, il primo cittadino si è agganciato al tema più che mai attuale dell'accoglienza agli immigrati, verso il quale don Luigi, negli anni Novanta aveva dimostrato una ''disponibilità incondizionata''.

La targa scoperta all'ingresso del centro sportivo

''Ha agito senza guardare in faccia nessuno, con forza e vicinanza a quelle persone che in quel momento avevano bisogno. E questo a mio avviso deve esserci d'insegnamento. Ricordo che gli chiesi se avesse problemi ad accogliere nelle sue strutture anche persone di fede non cattolica, come i musulmani e lui mi disse: tutte le mattine li benedico. Per don Luigi non esistevano figli di un Dio Minore'' ha proseguito Galbiati, ricordando poi la figura, altrettanto forte, di Armando Colombo.

Al centro dell'immagine la figlia di Armando Colombo, Marzia

''Aveva un radicamento fortissimo con la sua gente, il suo paese e soprattutto con la moglie e i figli. Armando era Rogoredo: non ricordo un momento in cui lui non fosse presente. Questo suo legame forte con la comunità è un altro elemento a mio avviso da recuperare''
ha concluso il primo cittadino, sottolineando la conclusione di un percorso portato avanti da due amministrazioni.

A sinistra il sindaco Galbiati e nell'immagine accanto il consigliere Daniele Viganò

Un grazie a nome dei suoi famigliari è stato espresso dalla figlia di Armando Colombo, Marzia, che in una lettera ha ricordato il papà e il rapporto di stima e amicizia che lo legava al parroco, ''suo grande compagno di viaggio''. ''Armando era pieno di passione e amore per la vita. Due persone, lui e don Luigi, diverse, ma dalla vita intensa e dalla fede profonda, manifestata diversamente, ma con lo stesso fervore: con la preghiera, ma soprattutto con opere e gesti. Sono certa che adesso sono felici, imbarazzati e commossi mentre ci guardano da lassù''.
E nel concludere la lettura del suo pensiero, Marzia Colombo si è rivolta direttamente al papà Armando e a don Luigi: ''godetevi questo gesto di affetto e gratitudine, perchè ve lo siete proprio meritati''.

In primo piano il parroco don Sergio 

Prima di scoprire le due targhe installate all'ingresso della Fiera e del centro sportivo, il sindaco ha voluto ringraziare il parroco don Sergio Zambenetti, prossimo al trasferimento a Luino, per quanto ha fatto a favore della comunità e di Rogoredo. Visibilmente emozionato, il sacerdote ha contraccambiato il grazie per l'accoglienza ricevuta in questi anni, ricordando poi Armando per la ''passione smisurata in quel che faceva'' e don Luigi, per ''la forte spiritualità che mi è stata d'insegnamento''.
La scelta della frase scritta sulla targa poi, ha messo d'accordo tutti, rendendo ancor più vivo il ricordo dei due: ''Non vi è che un modo per essere felici: vivere per gli altri. Due vite, una comunità''.
G. C.
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